Argentina: giù
le mani da Sebastian Romero!
Campagna di solidarietà internazionale
Da settimane in Argentina è in corso una
grande mobilitazione contro i piani di austerità del governo di centrodestra di
Macrì. Nei giorni scorsi centinaia di migliaia di manifestanti sono scesi in
piazza per protestare contro la riforme del governo. Il 18 dicembre una grande
manifestazione a Buenos Aires ha assediato il parlamento mentre era in corso la
votazione della riforma delle pensioni. La polizia ha risposto con una violenta
repressione, sparando pallottole ad altezza d’uomo. I manifestanti hanno
organizzato una dura resistenza, riuscendo anche a tratti a far arretrare la
polizia. Le proteste sono andate avanti tutta la notte.
Per cercare di
stornare l'attenzione dalle loro politiche criminali e dalla repressione
selvaggia, il governo e la stampa borghese stanno ora orchestrando una campagna
denigratoria contro Sebastián Romero, un operaio militante del Pstu di Argentina
(partito della Lega Internazionale dei Lavoratori, di cui il Pdac è sezione
italiana). Sulle prime pagine dei giornali argentini e in tutti i telegiornali è
stato dato grande spazio ad immagini in cui si vede Sebastián che, insieme ad
altri militanti, si difende dalle violentissime cariche della polizia cercando
di respingerle anche lanciando dei fuochi artificiali verso i gendarmi in
assetto antisommossa. La vicenda ha avuto risonanza internazionale, tanto che
anche il Corriere della Sera parla di Sebastián: http://www.corriere.it/esteri/17_dicembre_20/pietre-pentole-pallottolebattaglia-buenos-aires-46e8e476-e4f2-11e7-99b2-e4b972c90c1d.shtml?refresh_ce-cp.
Lo scopo di questa campagna borghese è
occultare i crimini della polizia e del governo - già responsabili insieme alla
famiglia capitalista italiana Benetton della morte di Santiago Maldonado e delle
violenze contro il popolo Mapuche – presentando i manifestanti come “violenti”.
Respingiamo questa campagna denigratoria: chi lotta nelle piazze e nelle
fabbriche ha il sacrosanto diritto di organizzare l'autodifesa delle
manifestazioni dalla violenza delle bande del capitale.
Ci schieriamo al fianco del nostro compagno
Sebastián Romero e chiediamo la scarcerazione di tutti i manifestanti arrestati.
Facciamo appello, anche in Italia, ai partiti e alle organizzazioni
sindacali del movimento operaio, alle associazioni, ai singoli attivisti delle lotte, sindacali e di movimento a
sostenere l'appello internazionale, che pubblichiamo qui sotto, in solidarietà
con Sebastián Romero e contro la repressione poliziesca in Argentina.
Pdac (sezione italiana
della Lit-Quarta Internazionale)
Basta con la
persecuzione di Sebastian
e di tutti
coloro che lottano!
Il governo Macri, così come molti governi in
tutti i Paesi, sta dimostrando fino a dove è disposto ad arrivare pur di far
passare il suo piano di austerità, in sintonia con le politiche del capitalismo
internazionale.
Tuttavia, migliaia di lavoratori, pensionati, studenti,
sindacati, organizzazioni politiche, sociali e dei diritti umani hanno
protestato davanti al parlamento e passato lì davanti tutta la notte per
protestare e dimostrare la loro contrarietà alle misure del governo. Sono stati
accolti con piombo e manganelli: la polizia ha fatto uso di lacrimogeni e
pallottole di gomma, non solo per disperdere i manifestanti ma anche per colpire
e ferire. Per ore i manifestanti hanno resistito alla repressione poliziesca
utilizzando quello che avevano a disposizione in quel momento. Molti compagni e
compagne sono stati feriti, alcuni in modo grave, come un compagno colpito da un
proiettile di piombo che ha rischiato di morire dissanguato e un altro che ha
perso un occhio. Ci sono più di 50 arrestati.
Gli stessi che hanno attaccato la
manifestazione, dove c’erano anche molti compagni e compagne anziani, ora
promuovono una campagna diffamatoria parlando dei “violenti” e accusano
soprattutto il Pstu (sezione argentina della Lit-Quarta Internazionale) e
in particolare un nostro compagno perché nelle foto e nei video si vede lanciare
fuochi artificiali, con un arnese di quelli in libera vendita che spesso vengono
portati alle manifestazioni: lo scopo di questa campagna diffamatoria è
giustificare la brutalità della repressione poliziesca ed evitare di parlare
degli oltre 50 detenuti.
Sebastián Romero è stato candidato come
deputato per il Fit, ma soprattutto è un riconosciuto combattente operaio attivo
anche nelle lotte popolari, sempre in prima linea nelle lotte per il diritto
alla casa nel suo quartiere e a difesa del posto di lavoro: insieme ai suo
compagni della General Motors ha organizzato la resistenza quando la
multinazionale statuntense licenziò 350 lavoratori, oltre ad essere sempre
solidale con le altre lotte della classe lavoratrice.
Ora il governo Macri,
tramite un pubblico ministero, ha chiesto l’incarcerazione di Sebastián. Questo
è un attacco a tutte le organizzazioni del movimento popolare e sindacale. Una
“caccia alle streghe” contro il Pstu e contro ogni organizzazione che si
mobiliti per i propri diritti.
Respingiamo con fermezza l’ordine di
carcerazione e la violenta campagna mediatica, esprimiamo solidarietà e ci
poniamo a difesa di Sebastián e degli altri compagni ancora agli arresti.
Chiediamo l’immediata scarcerazione dei compagni arrestati e denunciamo la
campagna denigratoria orchestrata da chi giorno dopo giorno causa violenza
sociale creando fame, miseria e disoccupazione. Riterremo responsabili il
governo e le forze di sicurezza per qualsiasi cosa possa succedere alla nostra
organizzazione e ai suoi militanti. Fare propria questa difesa significa
difendere il diritto di tutti i lavoratori a manifestare e difendersi dalla
repressione.
Vi chiediamo di inviare l’adesione alla
campagna di solidarietà scrivendo a questo indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.