Partito di Alternativa Comunista

A 76 anni dall'assassinio di Trotsky

A 76 anni dall'assassinio di Trotsky
L'attualità del trotskismo
 

 
di Alejandro Iturbe (*)
 
 
 
trotsky
 
Il 21 agosto 1940, in Messico, moriva assassinato Leon Trotsky, leader con Lenin della rivoluzione russa del 1917. Il giorno precedente, Ramon Mercader, un agente di Stalin che fingeva di essere un militante trotskista, aveva scaricato sulla sua testa un colpo di picozza a tradimento. Ciò avvenne nella casa in cui Trotsky viveva, a Città del Messico, nel quartiere di Coyoacán.
Trotsky aveva ottenuto asilo politico in Messico nel 1937, otto anni dopo la sua espulsione dall'URSS e dopo che i governi di vari Paesi europei gli avevano negato ospitalità.
Al momento della sua uccisione, molti dei principali dirigenti del Partito bolscevico che con Lenin avevano guidato la Rivoluzione d'Ottobre, erano stati sterminati da Stalin a conclusione dei vergognosi “processi di Mosca”, nel corso dei quali furono condannati (incluso Trotsky, che non era presente) per crimini e tradimenti inesistenti, sulla base di mostruose falsificazioni e di “confessioni” forzate. Culminava così il processo di burocratizzazione - rafforzatosi dopo la morte di Lenin - del primo Stato operaio, con l'ascesa al potere di una casta burocratica controrivoluzionaria, portatrice della falsa teoria del “socialismo in un solo Paese”, che nel giro di cinque decenni finirà col ripristinare il capitalismo nel primo Paese in cui era stato espropriato.
Migliaia di militanti dell'opposizione di sinistra, guidata da Trotsky in Unione Sovietica, furono perseguitati, imprigionati e uccisi. La classe lavoratrice in Cina, Germania, Spagna subì pesanti sconfitte per la responsabilità dei partiti comunisti diretti dalla Comintern (III Internazionale o Internazionale Comunista), controllata dall stalinismo. Così come la morte durante la guerra civile di gran parte dell'avanguardia operaia rivoluzionaria e la sconfitta della rivoluzione tedesca favorirono l'ascesa dello stalinismo in URSS, le nuove sconfitte a loro volta spianarono la strada a Hitler e allo scoppio della seconda guerra mondiale. I militanti trotskisti erano pochi, eppure Stalin vedeva in Trotsky il suo peggior nemico, e ucciderlo era diventata la sua ossessione.
Non era il rancore personale la ragione principale di ciò, ma la fredda logica controrivoluzionaria. Trotsky incarnava in sé l'esperienza delle tre rivoluzioni russe (1905, febbraio e ottobre 1917) e le tradizioni rivoluzionarie del Partito bolscevico. Finché Trotsky era in vita, la nuova ascesa della mobilitazione di massa causata dagli stenti della nuova guerra avrebbe trovato in lui e nella IV Internazionale, di recente fondazione, una direzione rivoluzionaria alternativa.
 
La sua opera più importante
Trotsky, due volte presidente del Soviet di Pietrogrado, fondatore e organizzatore dell'Armata rossa, il grande teorico e leader del partito bolscevico e della Terza Internazionale, riteneva tuttavia che la sua opera più importante era stata la fondazione della Quarta internazionale. Dopo che la politica criminale dello stalinismo aveva permesso il trionfo del nazismo in Germania, Trotsky concluse che la Comintern era definitivamente passata dalla parte della controrivoluzione.
Era essenziale fondare una nuova internazionale per continuare la lotta per la costruzione di una direzione rivoluzionaria della classe operaia. La nuova internazionale raggruppava appena alcune centinaia di quadri rivoluzionari in tutto il mondo, ma era forte per la sua guida, la sua morale e i suoi principi rivoluzionari, e per la teoria e il programma che la cementavano: la teoria della rivoluzione permanente e il programma di transizione. Così, nonostante il duro colpo dovuto alla perdita del suo principale dirigente, la Quarta internazionale sopravvisse alla morte del suo fondatore. Trotsky aveva ragione, era riuscito a salvare la continuità del marxismo rivoluzionario per le nuove generazioni.
 
Un programma per la crisi attuale
La burocrazia stalinista portò alla restaurazione del capitalismo nell'ex Urss e negli altri Stati operai burocratizzati. Alla fine degli anni '80 e ai primi anni '90 le masse popolari dell'Urss e dell'Europa orientale misero in atto grandi mobilitazioni che liquidarono i regimi stalinisti, che ormai amministravano Stati capitalisti. Queste rivoluzioni liberarono i lavoratori del mondo dagli apparati controrivoluzionari dello stalinismo. E' stata una grande vittoria che ha aperto una nuova fase della lotta di classe internazionale, e nel 2007 è scoppiata la più grande crisi del capitalismo dal 1929.
La crisi si approfondisce ogni settimana e nei Paesi imperialisti i governi varano finanziarie gigantesche di miliardi di dollari per salvare le banche e le imprese più importanti. Grecia e Spagna sono già in bancarotta, l'Italia e il Portogallo ne seguono i passi e tutta l'Unione europea è scossa. La ricetta dei governi per superare la crisi è la vecchia e amara medicina capitalista: attacchi selvaggi al mondo del lavoro, ai salari, alle pensioni, ai diritti, alla sanità e all'istruzione, con un brutale incremento dello sfruttamento. Come diceva Trotsky “la borghesia prende ogni volta con la mano destra il doppio di quanto dà con la sinistra”.
Questo ha innescato una risposta da parte dei lavoratori e dei settori popolari che non si vedeva da decenni. Milioni di lavoratori hanno organizzato scioperi generali combattivi in Grecia e Spagna. Centinaia di migliaia di persone scendono in piazza in Spagna contro le politiche di austerità e forniscono un supporto di massa all'eroico sciopero dei minatori.
Ma questo è anche il momento in cui il programma della Quarta internazionale mostri tutta la sua attualità e la sua validità storica come l'unica vera uscita dalla crisi per i lavoratori. Misure come la scala mobile dei salari in base all'inflazione, la distribuzione delle ore di lavoro con la stessa paga per garantire l'occupazione, la nazionalizzazione senza indennizzo delle banche e delle grandi imprese sotto il controllo dei lavoratori, contenute nel Programma di transizione, sono indispensabili per fornire al movimento operaio e popolare un piano alternativo per i lavoratori. E sono, come sosteneva Trotsky, il ponte attraverso il quale oggi il movimento operaio con la sua mobilitazione può avanzare per conquistare un proprio governo e aprire la strada ad una soluzione socialista.
 
Per la ricostruzione della Quarta Internazionale
La Lega Internazionale dei Lavoratori-Quarta Internazionale, organizzazione internazionale fondata da Nahuel Moreno, ha compiuto 34 anni. E' l'erede della corrente guidata da Moreno, che ha lottato per decenni all'interno della IV Internazionale contro l'abbandono dei principi rivoluzionari che ha portato alla crisi e alla dispersione del trotskismo. Dopo aver superato la grave crisi causata dalla morte del nostro principale dirigente, e l'“alluvione opportunistica” che ha travolto la sinistra negli anni '90, la Lit-Qi ha ripreso la dura battaglia per la ricostruzione della IV Internazionale e il raggruppamento dei rivoluzionari.
Grazie all'intervento nella lotta di classe, al riarmo teorico, programmatico e politico degli ultimi anni siamo riusciti a fare dei passi avanti a livello  mondiale. Il Pstu è parte attiva delle principali mobilitazioni in Brasile ed ha un ruolo nella direzione di CSP-Conlutas, principale sindacato di base del Paese. Corriente Roja, in Spagna, sta svolgendo un ruolo essenziale nello scontro col governo Rajoy, supportando la lotta dei minatori e lavorando al raggruppamento del sindacalismo conflittuale. Il Mas ha una parte importante nelle lotte in Portogallo. Il Partito di alternativa comunista ha un ruolo nella direzione del coordinamento No austerity, in Italia. In Argentina, una riunificazione di organizzazioni rivoluzionarie ha portato alla fondazione del Pstu. In Paraguay, i compagni del Pt costituiscono parte attiva della CCT. In Colombia, il Pst guida il coordinamento delle lotte a Cartagena e Bogotà. La Lit-Qi è cresciuta anche in nuovi Paesi in America latina, come Honduras, Costa Rica, El Salvador.
Più recentemente, abbiamo incorporato nelle nostre file la nostra prima sezione africana (Lps, Senegal) e abbiamo avviato il lavoro nel continente asiatico (attraverso la formazione del Comitato per le repubbliche socialiste dell'Asia), in India e Pachistan.
 
Le battaglia attuali
Quando Trotsky fondò la IV Internazionale, lo fece, come abbiamo detto, per difendere la teoria e il programma rivoluzionari di fronte alla deformazione e alla distruzione che essi subirono da parte dello stalinismo.
Una delle principali battaglie politiche affrontate dalla IV Internazionale è stata la dura  lotta contro il riformismo e la collaborazione di classe con la borghesia, che lo stalinismo e la vecchia socialdemocrazia incoraggiavano in tutto il mondo. Sebbene le due tendenze abbiano giocato ruoli differenti e abbiano tenuto posizioni diverse, entrambe contribuirono a salvare il capitalismo e ad evitare il trionfo della Rivoluzione socialista nazionale ed internazionale.
Attualmente, la maggior parte delle organizzazioni socialdemocratiche (pagando il costo del sostegno incondizionato all'imperialismo) è in profonda decadenza. Lo stalinismo è entrato in una profonda crisi dopo la caduta dell'URSS, e una parte delle sue organizzazioni si è trasformata direttamente in partiti borghesi, mentre l'altra parte si è riciclata nella tendenza castro-chavista (quella che abbiamo combattuto in tutti questi anni), anch'essa duramente colpita dalla profonda crisi in Venezuela e dalla restaurazione del capitalismo a Cuba.
La realtà delle dinamiche sempre più regressive del capitalismo imperialista (intensificatesi pesantemente a partire dalla crisi apertasi nel 2007) non lascia spazio a concessioni o piccole riforme per ridurre i livelli di sfruttamento. Così, qualora dovessero arrivare al potere o pochi anni dopo, queste tendenze saranno costrette ad attuare rigidi piani di aggiustamento, che ne riveleranno il vero volto di agenti del capitalismo e dell'imperialismo.
Il chavismo in Venezuela e il Pt in Brasile avevano uno spazio di pochi anni, che ora è esaurito. Ma Alexis Tspiras e Syriza in Grecia non ne avevano, e fin dall'inizio dovevano attaccare duramente i lavoratori e le masse. Queste sono le ragioni che rafforzano la necessità dei rivoluzionari di opporsi a questi governi borghesi di sinistra, e di posizionarsi chiaramente accanto ai lavoratori e alle masse oppresse.
Un aspetto specifico della lotta in corso contro il neo-riformismo è il duro dibattito con quelle tendenze, provenienti dal movimento rivoluzionario e trotskista, che abbandonano la battaglia centrale di Trotsky e sostengono questi governi, apertamente o in silenzio, con argomentazioni secondo cui “essi riflettono l'attuale rapporto di forze e il livello di coscienza di massa”.
Questa è una falsa argomentazione che va contro la realtà, come la Grecia e il Brasile dimostrano, ad esempio. Ma anche se ciò avesse un fondamento reale, la necessità di lottare contro il riformismo, la collaborazione di classe e questo tipo di governi è una questione di principio per il trotskismo. In altre parole, questa lotta non può essere soggetta a considerazioni di circostanza. Chi ha abbandonato questi principi ha abbandonato anche le lezioni di Trotsky (sebbene, per nascondere la capitolazione, si rivendichi la figura del grande rivoluzionario).
Queste sono le battaglie che la Lit-Qi oggi affronta, e il modo concreto di sviluppare le lezioni di Trotsky. Siamo orgogliosi di rivendicare la sua eredità, e ancora una volta, facciamo nostro il suo grido di battaglia: Lavoratori di tutto il mondo, uniamoci sotto la bandiera della Quarta Internazionale, perché è la bandiera della nostra prossima vittoria!
 
* Dal sito della Lit-Quarta Internazionale: www.litci.org
(traduzione dallo spagnolo di Mauro Buccheri)

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