Partito di Alternativa Comunista

Argentina, Pts e PO

 

Argentina, Pts e PO

Quando il parlamentarismo

non è rivoluzionario

 

 

di Ricardo García

 

 

 

La legislatura di Caba (città autonoma di Buenos Aires, ndt) ha votato una dichiarazione, basata su una risoluzione nazionale promossa dal Ministro degli Affari Esteri a carico di Filippo Solá e del Frente de Todos, con il sostegno del macrismo, che ha lo scopo di respingere (ed eventualmente punire) qualsiasi manifestazione contro lo Stato di Israele che faccia riferimento al suo carattere fascista, nonché i crimini, attuali e passati, contro il popolo palestinese (1).
In altre parole, si tratta di una dichiarazione a favore del sionismo e del patto Trump-Netanyahu ed è funzionale all'attuale tentativo di annessione dei territori della Cisgiordania con il benestare degli Stati Uniti.
Il governo di Alberto e Cristina dovrà spiegare questo fatto a moltissimi suoi seguaci, solidali con la causa palestinese.

 

Una polemica a sinistra

In tale contesto, i legislatori del Fit-U (Pts e Po) hanno votato a favore di questa legge per errore, come hanno dichiarato giorni dopo. Di fronte alle critiche di molte organizzazioni hanno rettificato la loro posizione, cercando di spiegare l'origine del loro errore.
Il nostro partito ha pubblicato un articolo su quanto accaduto, e in particolare sul contenuto della giustificazione, a cui il Pts ha risposto con un articolo carico di aggettivi e insulti, che nulla apportano al dibattito.
[In questo articolo, ndt] affermano che il Fit-U non è pro-sionista, e che ciò è dimostrato dal fatto che, dopo la rettifica, l'Organizzazione Sionista Argentina (Osa) ha intentato una causa contro il Fit-U che avrebbe «una lunga tradizione antisionista e anti-israeliana». Ma al di là degli aggettivi, il Pts non risponde alla critica essenziale che il nostro partito gli fa.

 

Una questione preliminare

Nel suo articolo, il Pts invita alla solidarietà con i suoi legislatori di fronte all'attacco dell'Osa. Naturalmente, siamo contrari a questo attacco, e abbiamo già espresso la nostra solidarietà ai colleghi del Fit-U, mettendoci a disposizione delle azioni che svilupperanno [contro l’Osa, ndt]. Su questo punto non ci può essere alcuna ambiguità.

 

Il fulcro dell'errore

Il Pts risponde alla nostra critica dicendo che chiunque può sbagliare (il che è vero) e ha il diritto di ritrattare (uguale). Ci dice che i partiti del Fit-U hanno sempre lottato in solidarietà con la causa palestinese, e contro i crimini del regime sionista. Che la nostra critica avrebbe senso solo se trovassimo «più di un errore di questo tipo, se stessimo parlando di qualcosa di sistematico, di un orientamento politico» (1). Ma la nostra critica non è questa.
Quello che diciamo è che l'errore commesso è causato da una fiducia globale nei meccanismi della democrazia borghese e nel funzionamento del parlamento, un atteggiamento improprio dei partiti che si reclamano leninisti. Vediamo.
La dichiarazione dei legislatori afferma che la ragione dell'errore è che «Si tratta di una votazione generale e in blocco dove i temi non sono analizzati separatamente e vengono consegnati un mercoledì sera per essere votati il giovedì mattina, senza consentire uno studio approfondito di ogni argomento, un metodo assolutamente antidemocratico perché impedisce qualsiasi tipo di deliberazione e di dibattito».
Le cose non stanno così. Il progetto [di legge, ndt] era già stato denunciato dal Comitato di solidarietà con il popolo palestinese giorni prima. La legislatrice di Ayl, Marta Martínez, ha votato contro e ha rilasciato una dichiarazione di voto. I legislatori avevano la possibilità di rendere nota la loro posizione per iscritto.
Più che una spiegazione, sembra una scusa. Sappiamo tutti che è molto importante leggere bene ciò che si firma (o ciò che si vota). Denunciare metodi antidemocratici in seno al parlamento del regime capitalista significa supporre che potrebbe avere altri metodi. Semplicemente i legislatori del Fit-U e i loro collaboratori non hanno ritenuto importante studiare a fondo ciò che avrebbero votato, ma ciò non ha impedito di approvarlo.
La domanda è semplice. Se non hanno potuto studiarlo, perché lo hanno votato? A nessun attivista operaio verrebbe in mente di firmare un verbale con i padroni senza leggerlo. Il suo atteggiamento sarebbe: «se non lo conosco, o non lo capisco, per i dubbi non firmo». A cosa obbedisce quello che hanno fatto?
Il criterio essenziale che guida l'operato dei parlamentari di un qualsiasi partito che si dichiara marxista rivoluzionario è la sfiducia di classe più completa, l'indipendenza di classe e la denuncia permanente verso il Parlamento. E in questo quadro, come regola generale (salvo pochissime eccezioni) non si votano leggi assieme ai partiti del nemico.
Tuttavia, i capigruppo dei partiti del Fit-U non agiscono in questo modo. La pratica sistematica è quella di analizzare caso per caso, e di votare insieme ai partiti padronali in molte occasioni, tutti quei casi in cui essi sono «più o meno» d'accordo. Le pressioni del Parlamento sui deputati della classe sono note e l'unico riparo è un forte partito che le combatta. Ma i partiti del Fit-U, lungi dal combatterla, incoraggiano e rivendicano questa pratica. E in questo caso, abbiamo trovato «più di un errore di questo tipo, staremmo parlando di qualcosa di sistematico, di un orientamento politico». È quindi incomprensibile che l'errore venga addebitato ai legislatori, mentre è un errore di cui i partiti stessi dovrebbero farsi carico.
Perché il Pts nella sua risposta non risponde a questa critica, che è al centro del nostro articolo? Perché non ha modo di farlo. Allora preferisce deviare la questione verso il suo «antisionismo comprovato». Non ci guidano obiettivi meschini, ma l'educazione degli attivisti operai e popolari. Se volete una discussione seria, senza tanti aggettivi, vi preghiamo di dirci che ci sbagliamo, che è giusto agire in questo modo in Parlamento. E giustificatelo nell’ambito di tutta la tradizione rivoluzionaria, se siete in grado di farlo.

 

La prova dei fatti

Per queste ragioni, tutto va contro di essi. Dicono che chiunque può sbagliare, che la questione è come si agisce di fronte agli errori stessi. E citano Lenin: «L'atteggiamento di un partito politico di fronte ai suoi errori è uno dei criteri più importanti e più sicuri per giudicare la serietà di quel partito e l'effettivo adempimento dei suoi doveri verso la sua classe e verso le masse lavoratrici. Riconoscere apertamente gli errori, svelarne le cause, analizzare la situazione che li ha generati e discutere attentamente i mezzi per correggerli: questo è ciò che caratterizza un partito serio; questo è il compimento dei suoi doveri; Questo significa educare e istruire la classe e poi le masse».
Aderiamo a questo metodo. Il Pts e il Po, infatti, hanno riconosciuto il loro errore. Ma qui finisce il loro leninismo. Il resto sono scuse. Questa è la critica centrale che facciamo e a cui speriamo risponderanno.

 

 

Note

(1) Si veda la nota «Una ley contra los derechos del pueblo palestino y la votación del FITU» di Victor Quiroga, pagina del PSTU (28/6/2020)

(2) «Nuestros errores y las críticas carroñeras» La izquierda diario.

dal sito della Lit-Quarta Internazionale www.litci.org

[traduzione dallo spagnolo a cura di Salvatore de Lorenzo]

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