E ora la rivoluzione
arriva in Sudan
di Adriano Lotito
Le rivoluzioni in Nord Africa non si fermano: da sei giorni sono in corso delle imponenti manifestazioni in Sudan dirette contro il regime di Omar Al-Bashir. Lo scontro lavoratori-governo sta raggiungendo in poco tempo le proporzioni di una guerra civile. Le masse popolari sudanesi protestano contro le politiche di austerity del governo, che ha tagliato i sussidi per i carburanti favorendo uno spropositato aumento del prezzo del petrolio. La capitale, Karthoum, si è trasformata in un campo di battaglia, con numerosi edifici incendiati e il numero di morti in aumento (50 fino ad ora secondo Amnesty) oltre a centinaia di feriti e di arresti. Subito dopo la rivolta si è diffusa nelle altre città del Paese mobilitando la classe lavoratrice che chiede un cambio di regime e le dimissioni del presidente Al-Bashir.
Alternativa Comunista esprime la massima solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici che sono scese in piazza contro un governo dispotico e antipopolare, e si appella all'unificazione di tutte le lotte che sono nate in questi anni nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente. Anche la rivoluzione sudanese può vincere solo se si unisce con la guerra civile in Siria, il movimento in Egitto e con le altre poderose lotte avviate in questi due anni dal proletariato dell'Africa, del Medio Oriente, dell'Europa, del Brasile... Solo unificando e coordinando internazionalmente queste mobilitazioni è possibile mandare definitivamente via tutti i regimi e i governi al servizio dell'imperialismo.
Quello che accade in Sudan è l'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse stato bisogno, che il processo rivoluzionario innescatosi nel 2011 prima in Tunisia poi in Egitto non solo non è terminato, ma vive la sua fase più acuta e complessa. Da parte nostra siamo convinti che solamente una prospettiva socialista e internazionalista sia in grado di garantire una vittoria duratura a queste mobilitazioni.
Viva la rivoluzione in Sudan! Proseguire la lotta fino alla caduta del regime! Via il governo di Al-Bashir e tutti i governi al servizio del capitale!