SOLIDARIETA' AGLI OCCUPANTI DELLA SORBONA E ALLE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI GIOVANI FRANCESI SCESI IN PIAZZA CONTRO LA PRECARIETA'
di Fabiana Stefanoni
IL CONTRATTO DI PRIMO IMPIEGO (CPE)
Il governo francese ha varato da poco una legge che istaura il cosiddetto Contratto di primo impiego (Cpe): si tratta dell'ennesima legge precarizzante che, ponendosi in continuità con gli attacchi ai diritti dei giovani lavoratori che vengono portati avanti indifferentemente dai governi di centrodestra e centrosinistra in tutta Europa, garantisce al padronato maggiori libertà di licenziamento.
Il nuovo contratto permette infatti, anche nelle aziende con più di 20 operai, di licenziare - senza necessità di preavviso né giustificazione ed entro un periodo di ben due anni - i neoassunti di età inferiore ai 26 anni. Per un biennio, trattandosi, in base alla legge, di un periodo di "consolidazione dell'impiego", quello che è un licenziamento di fatto non lo è invece sul piano giuridico: per il padronato si tratterà di una semplice "rottura del periodo di prova". Anche per questo l'indennità è miserrima.
L'ESPLOSIONE DELLA PROTESTA
Le proteste sono iniziate fin dal 7 febbraio, con centinaia di migliaia di giovani in piazza in tutta la Francia. Martedì 7 marzo, all'indomani della discussione in Senato, oltre un milione di persone hanno manifestato e dato vita a cortei nelle principali città della Francia, mentre scuole, trasporti e pubblico impiego davano vita ad uno sciopero di 8 ore. Non solo: sulla base di alcuni sondaggi la maggioranza dei francesi è contraria al Cpe.
Anche gli studenti francesi hanno dato vita a proteste spontanee e occupazioni: da gennaio 38 università in tutta la Francia sono in lotta, oggi il numero degli atenei occupati o presidiati dagli studenti è salito a 85. Anche la Sorbona di Parigi, per la prima volta dopo il maggio del '68, è stata occupata da centinaia di studenti. All'alba di sabato, col consenso del rettore, le principali sedi occupate (le sedi di Parigi I, IV e V) sono state brutalmente sgomberate dalla polizia: gli occupanti hanno posto resistenza alla polizia al grido di "Polizia nazionale, milizia del capitale!". Numerosi sono gli studenti feriti: l'impiego della forza dopo un solo giorno di occupazione dimostra che governo e padronato temono che la protesta possa estendersi e radicalizzarsi.
A FIANCO DEI GIOVANI FRANCESI, PER LA CACCIATA DEL GOVERNO DE VILLEPIN
Di fronte all'esplosione della protesta il Partito socialista - che aspira a subentrare all'attuale governo di centrodestra nella gestione dello smantellamento dei diritti dei lavoratori e nella repressione del conflitto sociale - si è prodigato in proposte funzionali a servire la stessa frittata su un piatto più gradevole: "ovviamente", ad avviso del Ps, non è possibile evitare contratti "speciali" (cioè "precarizzanti") per i neoassunti, quello che occorre è "coniugare formazione e lavoro" (cioè "sfruttamento di manodopera a basso costo") con "sovvenzioni pubbliche per i datori di lavoro" (sic!).
Ma grave è anche la posizione assunta dalla Cgt (il principale sindacato francese) e dalla gran parte del sindacalismo francese: di fronte a una protesta di tali dimensioni, di fronte alla radicalità delle rivendicazioni che i giovani spontaneamente portano nelle piazze (tanto più significative all'indomani delle rivolte delle banlieues), le direzioni sindacali si limitano a timide rivendicazioni che di fatto non mettono in discussione la logica di fondo della legge: la proroga dell'entrata in vigore della legge, l'accettazione del periodo di prova dei due anni "purché" venga introdotto il principio della "giusta causa" per licenziare.
Occorre invece, fin da subito, lanciare la parola d'ordine dello sciopero generale prolungato fino alla cacciata del Governo De Villepin, chiedere l'assunzione a tempo indeterminato per tutti i lavoratori precari e, oltre al ritiro del Cpe, anche di tutte le leggi precarizzanti (varate anche dai precendenti governi di centrosinistra).
Progetto Comunista - Rifondare l'Opposizione dei Lavoratori esprime la piena solidarietà agli occupanti della Sorbona, così come ai tanti giovani lavoratori, disoccupati, studenti scesi in piazza in questi giorni. L'unica risposta possibile al disagio delle giovani generazioni della Francia e dell'Europa è l'abbattimento del capitalismo nella prospettiva della rivoluzione socialista mondiale.