Francia, secondo turno delle presidenziali
NO ALLA CONTINUITA' CAPITALISTICA, SOSTITUIAMO LE URNE CON LA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI!
dichiarazione del Gruppo Socialista Internazionalista
(Gsi, sezione francese della Lit, Lega Internazionale dei Lavoratori) (1)
L'insieme delle forze politiche vorrebbe farci credere che il secondo turno delle elezioni presidenziali, col confronto tra la Royal e Sarkozy, è un duello tra la sinistra e la destra.
Le stesse prese di posizione a favore della Royal da parte di Besancenot della Lcr [sezione del Segretariato Unificato, rappresentato in Italia da Sinistra Critica di Turigliatto, ndt] e Arlette Laguiller di Lutte Ouvrière, i due principali candidati delle organizzazioni cosidette "trotskiste" che si sono presentate al primo turno, non fa che aggiungere ulteriore confusione tra i lavoratori. Il secondo turno delle presidenziali vedrà in realtà "contrapporsi" due candidati della borghesia.
La Royal, candidata di un
Partito Socialista ormai completamente al servizio dei capitalisti, che propone
di approvare le misure chieste dal Medef [la Confindustria francese, ndt]
rivestendole con discorsi social-liberali o social-cristiani, cerca
disperatamente un alleato nel democristiano Bayrou, arrivato terzo al primo
turno. La Royal vuole essere la garante dell'ordine capitalista, per questo si
presenta come la candidata della pace sociale... Il suo progetto strategico
consiste nel "modernizzare" il Paese, appoggiandosi sulle burocrazie
sindacali, con la concertazione.
E' in questa ottica da
"unità nazionale" volta a pacificare la lotta di classe e quindi a
soffocare le lotte dei lavoratori, per "salvare la Francia"
evitandole questo scontro, che la Royal e il Ps propongono una alleanza su
alcuni punti a Bayrou in vista del secondo turno. Alleanza che potrebbe proseguire
in un tentativo di costituire un "partito democratico" all'americana
o un "new labour party" come quello di Tony Blair.
Questa prospettiva sarebbe funzionale
al progetto da un lato del Partito Socialista e dall'altro dell'Ump [Unione per
un Movimento Popolare, il centrodestra che sostiene Sarkozy] di imporre un
bipartitismo istituzionale, per salvare e rilanciare le istituzioni borghesi.
L'altro "salvatore" della borghesia francese, minacciata dalle "orde" dei proletari e dei giovani che rifiutano di accettare "l'ordine delle cose", è Sarkozy. Sinistro piccolo fuhrer della destra francese, s'ispira a Bush e alla sua politica. Sarkozy ha il medesimo obiettivo strategico del Partito Socialista della Royal: "modernizzare la Francia" nell'interesse dei capitalisti.
La differenza tra i due
candidati della borghesia è solo nella tattica. Ségolène Royal punta alla
integrazione dei sindacati nell'apparato statale per poi imporre il suo
"giusto ordine" contro le eventuali volontà di mobilitazione dei
lavoratori. E ciò per riuscire a far passare la politica del Medef a freddo,
senza scatenare una reazione di lotta dei lavoratori.
L'altro, Sarkozy, preferisce
invece una diversa tattica per imporre le politiche del Medef: prima la
repressione delle mobilitazioni sociali per poi facilitare l'integrazione dei
sindacati nell'apparato statale. Sarkozy propone un metodo semplice per far
passare la sua politica: utilizzare apertamente gli apparati repressivi dello
Stato borghese. Chiama tutto ciò "liberare la destra dai suoi
complessi".
Da questo punto di vista, il
Ps e l'Ump non hanno lo stesso programma... di gestione della "economia di
mercato". Coloro che parlano di una differenza tra la sinistra e la destra
tale da giustificare il loro appello a votare per la Royal dimenticano però di
dire che il Ps e l'Ump difendono uno stesso modello di società: il capitalismo.
Così alcuni, per ragioni puramente elettoralistiche, invece di difendere
l'indipendenza di classe smascherando il programma integralmente
pro-capitalista del Ps, preferiscono svolgere il ruolo di copertura "di
sinistra" del Ps, alimentando la confusione dei lavoratori. E' il caso
delle due "organizzazioni trotskiste" che hanno presentato dei
candidati al primo turno, la Lcr e Lo.
Così, per Besancenot (Lcr):
"Il 6 maggio [al secondo turno] noi saremo dalla parte di coloro che
vogliono impedire a Nicolas Sarkozy di diventare presidente. Non si tratta di
sostenere Ségolène Royal ma di votare contro Nicolas Sarkozy."
Per parte sua, Arlette
Laguiller (Lo) dichiara: "Per quanto riguarda il passato, io non mi pento,
e anzi sono fiera, di essere stata la sola nel 2002 a rifiutarsi di fare
appello a scegliere tra due uomini di destra e a rifiutare di votare per Chirac
[contro Le Pen, ndt], uno Chirac che aveva con sé Sarkozy". E aggiunge:
"Voterò quindi per Ségolène Royal. E faccio appello a tutti gli elettori a
fare altrettanto. Ma se compio questa scelta è solo per solidarietà con tutti
coloro che, tra le classi popolari, dichiarano di preferire 'tutto salvo
Sarkozy'."
A parte queste dichiarazioni
pietose, bisogna segnalare che la presa di posizione di Lutte Ouvrière, senza
precedenti, ha provocato l'ilarità e la sorpresa generale. Si tratta di una
presa di posizione che ha rialzato il prestigio di Lo tra le file del Ps. Al
punto tale che si è assistito a questa scena surreale al meeting della Royal, a
Montpellier, il 25 aprile: la candidata del Ps ha ringraziato calorosamente
Arlette Laguiller e le ha fatta fare un applauso da tutta la sala!
Coloro che avanzano la prospettiva di un governo "delle sinistre" [interno al capitalismo, ndt], in qualsiasi variante, vivono nel passato. La caduta del muro di Berlino combinata alle esigenze della mondializzazione capitalista ha generato un processo di scomposizione delle organizzazioni che si richiamano alla classe operaia. Nel corso di questo processo, i partiti operai-borghesi tendono a diventare dei partiti borghesi, come nel caso del Ps francese -e di altri partiti socialisti nel mondo- e i partiti neo-stalinisti non sono ormai più che un'ombra di questi ultimi. Quelli che difendono quel tipo di governo attendono invano la rinascita di una nuova "sinistra plurale".
Per noi invece è chiaro che
questi due candidati al servizio dei capitalisti, ferventi partigiani del
Trattato costituzionale europeo, non differiscono in realtà che su questioni di
tattica, non certo sull'obiettivo strategico. Quando l'una propone il metodo
del "pugno di ferro in guanto di velluto", l'altro le oppone il
metodo del "big stick" (il bastone grosso) contro i lavoratori.
Coloro che dicono che
Sarkozy vuole imporre una sconfitta alla classe operaia hanno ragione. Ma
abbiamo ragione anche noi nell'affermare che la Royal e il Partito Socialista
vogliono imporre ai lavoratori una sconfitta a freddo, in assenza di lotte. Tra
la politica del "big stick" del piccolo fuhrer dei Carpazi
rappresentata da Sarkozy e la politica petainista [riferimento al governo collaborazionista
di Vichy, ndt] di integrazione dei sindacati nello Stato della Royal, noi non
dobbiamo scegliere. Scegliere tra questi due candidati significherebbe
accettare la loro politica e scegliere... la pentola in cui essere cotti.
No, Ségolène Royal non è
"meno peggio" di Sarkozy, contrariamente a quanto cercano di farci
credere la sinistra istituzionale e i suoi supplenti. Nel 2002 la politica del
"male minore" li ha portati a votare per Chirac "contro" Le
Pen. Ne abbiamo visto i risultati: nonostante il governo Chirac-Raffarin o
Villepin fosse minoritario nelle urne, abbiamo avuto un record di espulsioni di
"sans papier", il peggioramento della disoccupazione e della
precarietà, lo stato di emergenza decretato contro la rivolta delle banlieues,
i celerini mandati contro i lavoratori del Sncm [trasporti marittimi, ndt]...
Viceversa, ogni volta che la
classe operaia ha saputo imporsi, in particolare con la vittoria del No al
referendum sulla Costituzione europea e con le mobilitazioni contro il Cpe
[Contratto di primo impiego, ndt], essa lo ha fatto contro i partiti
istituzionali e sul suo terreno: quello della lotta di classe, quello
dell'azione diretta dei lavoratori e dei giovani.
Per noi, scegliere tra questi
due candidati, equivale a scegliere il campo della rassegnazione, della
sottomissione all'Europa di Maastricht. Scegliere tra questi due candidati significa
far rientrare dalla finestra la Costituzione europea e l'insieme degli
obiettivi dei capitalisti.
Tra la peste e il colera esiste tuttavia una scelta semplice: la difesa dell'indipendenza di classe. L'orientamento esclusivamente elettoralista delle organizzazioni "trotskyste" le porta solo a uscire complessivamente indebolite da questa prova, nonostante la tenuta congiunturale della Lcr. Non è un simile orientamento -che le trasforma in supplenti del Ps- che permetterà loro di avanzare verso una prospettiva favorevole per gli interessi storici della classe operaia.
Per il socialismo, per la
costruzione del partito operaio rivoluzionario internazionalista che ci serve,
abbiamo bisogno di fare una scelta. E' per questo che noi abbiamo scelto di
difendere l'indipendenza di classe dei lavoratori e delle loro organizzazioni,
abbiamo scelto di difendere l'avvenire delle lotte, abbiamo scelto di difendere
il socialismo.
Facciamo appello ai
lavoratori e ai giovani a rifiutare di scegliere tra la Royal e Sarkozy e a
organizzarsi da subito per lottare e difendere le loro conquiste, per costruire
un vero partito rivoluzionario, solo strumento in grado di condurci alla
vittoria, al socialismo.
Facciamo appello ai
lavoratori a non dare alcuna fiducia e a non legittimare in nessun modo i due
candidati che continueranno con dei metodi, forse diversi, la medesima
politica imposta dalle direttive e dai trattati di Bruxelles di smantellamento
delle conquiste sociali.
Facciamo appello a tutti i
lavoratori e ai giovani a non aver fiducia che nelle proprie forze per
vincere queste politiche anti-operaie. Vincerle con il solo metodo tradizionale
di cui dispone il movimento operaio e che gli ha permesso di strappare tante
vittorie, cioè la mobilitazione unitaria e permanente degli oppressi e degli
sfruttati, con ogni mezzo (scioperi, manifestazioni, ecc.) contro l'ordine
capitalista e i suoi rappresentanti.
(traduzione di Francesco
Ricci)
NOTE
(1) al primo turno delle elezioni presidenziali, il Gsi dato una indicazione di voto critica a favore della candidata di Lutte Ouvrière, Arlette Laguiller.