Partito di Alternativa Comunista

G8: come il capitale conserva il proprio dominio

G8: come il capitale conserva il proprio dominio

L’ennesima dimostrazione della natura classista delle “democrazie” occidentali

 

 

di Claudio Mastrogiulio

 

“Si è svolto a Rostock, in Germania, l’incontro tra gli 8 grandi della Terra in cui sono stati stanziati 60 mld di dollari per l’Africa e si sono stabilite politiche di contenimento per il surriscaldamento del pianeta. Purtroppo vi è anche da registrare l’aggressione dei manifestanti contro le forze dell’ordine”. Così avremmo scritto se, come tutto il giornalismo italiano, fossimo stati amanti dell’acre sensazione di trovare il nostro nome a libro paga di qualche padrone.

Ma, da inguaribili comunisti, siamo amanti della cosa più rivoluzionaria che possa prospettarsi dinnanzi agli occhi del proletariato: la verità. Certamente non appartengono neanche in minima parte alla verità le notizie che la propaganda di regime ha dato attraverso le sue casse di risonanza. Con toni a dir poco entusiastici ci è stata propinata l’informazione di uno stanziamento a favore dell’Africa che, in termini economici, si aggira intorno ai 60 mld di euro. In pieno stile dittatoriale il “quarto potere” ha solamente posto il proprio accento prezzolato su questa decisione, la quale, peraltro, non è stata accompagnata da un’apposita postilla che indicasse se questo denaro fosse da aggiungersi alle somme promesse (e mai arrivate) in precedenza oppure fosse frutto di una nuova menzogna. Ma quel che più deve farci indignare è la consapevolezza del fatto che suddetta decisione, a cui già si accompagnano giustificate perplessità per i motivi già citati, è stata preceduta da un ulteriore diktat che mira ad imporre ai Paesi emergenti limiti più stringenti alla produzione di farmaci in grado di fare concorrenza a quelli delle multinazionali del “primo mondo”. Logica conseguenza di tale situazione è la prospettiva che vedrà inevitabilmente accrescere i profitti di poche aziende farmaceutiche a danno della salute di milioni di persone nelle zone più disagiate del pianeta. Questo dimostra la bontà delle posizioni di chi riconosce nei governanti dei Paesi a capitalismo avanzato nient’altro che i rappresentanti, più o meno malcelati, di quei padroni dell’economia i cui interessi sono inconciliabilmente contrapposti a quelli della maggioranza della popolazione mondiale.

 

La stampa “libera” ed il G8

Ulteriori becere falsità sono state diffuse riguardo le politiche di contenimento per il surriscaldamento del pianeta. Bush, in coerente continuità con quanto affermato in tutti gli scenari internazionali, ha ribadito la propria contrarietà a intraprendere politiche che vadano in tale direzione. Non pensiamo certo che il protocollo di Kyoto (o qualsiasi altra acrobazia verbale) partorita da questa classe dirigente possa cambiare sostanzialmente le cose. Il surriscaldamento del pianeta, così come ogni altro problema legato allo sfruttamento capitalista dell’ambiente, sarà risolto dall’abbattimento delle strutture politiche, economiche e finanziarie che permettono tutto questo e non certamente nell’ambito della coesistenza (assolutamente irrealizzabile), con le stesse. Come se non bastasse, le decisioni prese, che confermano l’insostenibile situazione del pianeta, vengono epurate da qualsivoglia spunto di verità fino al raggiungimento dell’assurdo: ci viene detto che Bush, come colto da un’improvvisa filantropia, avrebbe lasciato trapelare una velatissima volontà di dar vita ad una conferenza alla fine del 2007 sull’ambiente.

Il tutto è stato, come da copione, condito dall’inevitabile dimostrazione di forza e arroganza alla quale la borghesia ci ha abituati. E’ stata del tutto falsificata anche questa realtà ormai arcinota ai più. I manifestanti sono stati marchiati come "terroristi". Quando il potere ed i suoi lacché fanno i conti con chi si oppone all’ordine di cose unilateralmente imposto, non hanno alcuna remora a utilizzare nei confronti dell’opposizione anatemi e, soprattutto, i propri manganelli di Stato. Nessun giornale o mezzo d’informazione ha detto una sola parola sul fatto che la polizia tedesca ha utilizzato, per rinchiudere i manifestanti arrestati, delle gabbie senza neanche una finestra che permettesse ai “terroristi” di respirare.

Le “forze dell’ordine” hanno inoltre accusato i manifestanti di “aver attraversato illegalmente i terreni di alcuni contadini” pretendendo addirittura che i manifestanti ne rispondessero in termini economici, con la conseguenza che “gli agricoltori hanno invece chiesto alla polizia i danni perché sono stati proprio gli agenti a spingere i manifestanti”. Questo a simbolo di falsificazione che, ovviamente in tono minore rispetto a quelle elencate in precedenza, la dicono tutta sul portato classista e arrogante con cui è stata gestito tutto il G8.

E’ stato inoltre riferito che gli scontri hanno avuto inizio perché la polizia è entrata senza alcun motivo oggettivo (se non quello di stabilire la legge del più armato) nelle piazze, scagliandosi contro persone che stavano ascoltando il concerto e che, in maniera sacrosanta, hanno reagito a questo ulteriore e inaccettabile sopruso. Ecco la loro democrazia e il loro stato di diritto. In altre parole, come sempre, quello che gli amministratori dell’ordine capitalistico fanno è frutto della volontà di cristallizzare i privilegi, le ingiustizie e , in un concetto solo, accrescere il dominio di pochi su molti.

 

Come rispondere al G8?

E Rifondazione e la sinistra di governo cosa dicono? La risposta a questa domanda retorica sta nel ripetuto opportunismo che caratterizza queste organizzazioni. Opportunismo che fa, ad esempio, registrare la presenza a Rostock di qualche deputato che fa finta di portare avanti una critica vuota e fine a sé stessa contro la globalizzazione, ma che, al contempo, rientrato nelle fila del “partito di governo”, riprende a fare gli interessi di quella borghesia e di quel padronato cui il G8 difende i privilegi e gli interessi.

La posizione del Partito di Alternativa Comunista è quella di chi invece ha a cuore gli interessi ed i diritti del proletariato. Pensiamo, partendo dall’inconfutabile analisi dell’inconciliabilità tra gli interessi di due classi contrapposte, che sia inutile quanto fantasioso pensare ad una magnanimità e umanità dei poteri forti, per cui ci facciamo promotori di una prospettiva che possa offrire uno sbocco alternativo alla barbarie del capitalismo. Tutto questo perché non disperdiamo inutilmente energie nel pensare che le classi dominanti abbelliscano il loro terrore, consapevoli del fatto che quando toccherà alle classi vessate, sfruttate e subalterne, queste non avranno, a ragione, alcun tipo di pietà.

 

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