Partito di Alternativa Comunista

No ai bombardamenti russi in Siria!

No ai bombardamenti russi in Siria!

 

bombaedamenti siria

 

 

di Juan Parodi (*)

In questo piccolo dossier sulla Siria, pubblichiamo un articolo sui bombardamenti di questi giorni e, subito di seguito, un approfondimento sulla politica del regime sionista di Israele di sostegno al regime siriano. (redazione web)

 

La Russia ha iniziato a bombardare la Siria. Per quanto gli attacchi vengono definiti come "contro lo Stato Islamico", in realtà le prime bombe sono state lanciate in zone non controllate da questo gruppo, come la provincia di Homs, dove hanno causato una trentina di morti. Si ripete così la stessa situazione che si verifica in Turchia, dove Erdogan attacca i kurdi con la scusa di combattere lo Stato Islamico.

La Russia lancia questa offensiva per sostenere la dittatura di Assad, che sta ricevendo anche l'appoggio di truppe di Hezbollah (Libano).

La dittatura di Assad sta cercando di annegare col sangue e col fuoco, al costo di decine di migliaia di morti e la distruzione del Paese, la rivoluzione scoppiata nel 2011 e che esige la democrazia, la libertà e la giustizia sociale. L'esilio di massa di milioni di rifugiati che arrivano in Europa è il prodotto della guerra che ha scatenato il regime, dove nella misura in cui la mobilitazione popolare veniva contrastata, forze reazionarie come lo Stato Islamico hanno assunto protagonismo.

Respingiamo l'intervento russo, il cui principale obiettivo è sostenere la dittatura oligarchica di Assad.

Gli Stati Uniti, che pure bombardano la Siria, stanno difendendo una conclusione negoziata con la dittatura. In cambio della permanenza del regime, Assad dovrebbe (secondo il governo Usa) ritirarsi tranquillamente in seconda fila. Al di là di quanto proclamano, l'intervento Usa non ha come obiettivo di sostenere le rivendicazioni popolari, quanto di imporre una riforma cosmetica del regime che permetta un nuovo governo più forte che stabilizzi la situazione e sia rispettoso di Israele e delle monarchie del golfo, alleati degli Usa. In questo senso, recentemente gli Usa hanno firmato uno storico accordo di collaborazione con l'Iran, un altro dei principali sostenitori di Assad.

La Coalizione Nazionale Siriana, il principale gruppo di opposizione, concentra la sua attività nel cercare di convincere le potenze imperialiste della necessità di intervenire con più forza nel Paese, per forzare l'uscita del dittatore, per quanto la posizione di questi governi è sempre stata di negoziare con Assad.

Dal 2011 la rivoluzione popolare in Siria è sempre più schiacciata tra forze ostili: la dittatura di Assad, lo Stato Islamico e le potenze imperialiste. Per completare il quadro, buona parte della sinistra mondiale ha voltato le spalle alla rivoluzione, accrescendone l'isolamento.

Però, nonostante tutto, la rivoluzione non è finita. In Siria continuano le mobilitazioni e anche le vittorie militari, come quella a Kobane, diretta dai kurdi in collaborazione con brigate "ribelli".

E' questo il punto di partenza per una Siria libera e sovrana: l'unità delle forze militari che lottano contro Assad e lo Stato Islamico, il protagonismo dei territori liberati dalle masse per soddisfare le loro rivendicazioni democratiche e di giustizia sociale.

 

No ai bombardamenti russi!

No ai bombardamenti statunitensi!

Per una Siria libera! Abbasso Assad e lo Stato Islamico!

 

(*) dal sito della Lit-Quarta Internazionale, www.litci.org

 

(traduzione dallo spagnolo di Francesco Ricci)

 

------

 

Israele chiede armi per il regime di Assad

 

di Gabriel Huland (*)

 

Una serie di politici e capi militari israeliani nelle ultime settimane hanno rilasciato delle dichiarazioni pubbliche sulla necessità di armare il regime di Bashar al-Assad per “salvarlo”. La caduta del regime siriano provocherebbe la “destabilizzazione della zona”, specialmente alla frontiera siriano-israeliana delle Alture del Golan.

Una delle voci favorevoli all’appoggio israeliano ad Assad è quella del generale Azer Tsfrir, citato dal Middle east monitor(1), che ha parlato delle gravi conseguenze della vittoria degli “estremisti” e della possibile destabilizzazione della Giordania, uno dei principali alleati di Israele e degli Usa in Medio oriente. “La vittoria degli estremisti si ripercuoterebbe anche sull’equilibrio politico del Libano”, ha aggiunto il generale sionista. Sempre secondo Tsfrin, Israele deve ignorare il fatto che Assad riceve appoggio dall’Iran e dalla milizia sciita libanese Hezbollah, finanziata dall’Iran e considerata da molti in Medio oriente come nemica di Israele.

Hezbollah è diventato uno dei grandi riferimenti per le masse arabe nella loro lotta contro Israele perché lo ha sconfitto militarmente in due momenti, nel 1982 e nel 2006. In entrambe le occasioni lo Stato sionista aveva invaso il Libano. Tuttavia, Hezbollah è una milizia fondamentalista islamica che non propone la trasformazione radicale dello Stato capitalista, ma la creazione di un regime reazionario basato su una interpretazione estremista dell’islam. Quando si tratta di mantenere le proprie posizioni e le proprie zone di influenza in Medio oriente, Hezbollah non teme di allearsi anche con lo Stato genocida di Israele per sconfiggere una rivolta popolare come quella del popolo siriano.

L’aperta preferenza di Israele per Assad ha origine nel quadro degli accordi tra Usa e Iran per stabilizzare la regione. L’accordo crea le basi per l’azione congiunta tra lo Stato sionista e il regime degli Ayatollah, nonostante i rispettivi attacchi sui mezzi di comunicazione. Tanto Israele come l’Iran vedono con preoccupazione le rivoluzioni nel mondo arabo. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu la prossima settimana andrà a Mosca per discutere con il presidente Vladimir Putin sulla decisione della Russia di ampliare il suo appoggio militare a Bashar al-Assad. Dopo il viaggio a Mosca, Netanyahu continuerà per gli Usa, dove parlerà di questo con Obama. L’esplosione della crisi migratoria in Europa, prodotta maggiormente dai bombardamenti e dagli assedi di Assad contro la popolazione civile in Siria, obbliga le principali potenze globali ad accelerare i negoziati nel senso di trovare una soluzione per la guerra civile che è entrata nel suo quinto anno. Nel frattempo, la lotta del popolo siriano continua incessantemente. Negli ultimi giorni si sono avute proteste ad Aleppo contro Jabbat al-Nusra (vincolata ad al-Qaeda), così come nei sobborghi di Damasco contro il regime e l’Esercito islamico. Nella cittadina drusa di Sweida, nel sudest del Paese, hanno avuto luogo importanti manifestazioni contro il regime.

I principali capi politici delle potenze occidentali utilizzano l’argomento della lotta contro gli islamisti per giustificare il loro appoggio al regime di Assad. Sotto questo aspetto, i discorsi di Netanyahu e Assad convergono per coprire il vero motivo per cui possono collaborare: sconfiggere la lotta della masse popolari della regione contro le tirannie istallatesi in Medio oriente e Nord Africa. Lo Stato islamico e tutti i gruppi di ideologia reazionaria devono essere sconfitti. La loro sconfitta, tuttavia, è parte della lotta contro i regimi di Israele, Iran, Siria, Arabia saudita, Giordania, Libano, tra gli altri, e dei loro alleati internazionali come Russia, Usa e Unione europea. (21/09/15)

 

Note

(1) https://www.middleeastmonitor.com/news/middle-east/19688-israelis-call-for-arms-for-assad-to-save-regime

 

(*) dal sito della Lit-Quarta Internazionale, www.litci.org

 

(traduzione dallo spagnolo di Matteo Bavassano)

Iscrizione Newsletter

Iscrizione Newsletter

Compila il modulo per iscriverti alla nostra newsletter - I campi contrassegnati da sono obbligatori.


Il campo per collaborare col partito è opzionale

 

Campagne ed Iniziative





campagna

tesseramento 2024

 






Il libro sulla lotta in Alitalia

 il libro che serve per capire Lenin

 

perchè comprare

la loromorale e lanostra




 

Cremona  venerdì 14 giugno 


 

Domenica 2 giugno ore 19

 


1 giugno

Cremona

https://www.partitodialternativacomunista.org/articoli/materiale/cremona-venerdi-14-giugno

 


23 maggio

Cremona


MODENA

DOMENICA 14-4


16 marzo

Milano

 

 

 

 

Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale

NEWS Progetto Comunista n 134

NEWS Trotskismo Oggi n 22

Ultimi Video

tv del pdac