Ripudiamo il massacro omofobico di Orlando
SI della Lit-Quarta Internazionale*
La notizia del più grande massacro a mano armata della storia degli Usa ha colpito il mondo intero. Omar Siddique Mateen, un individuo con precedenti violenti ed apparentemente “simpatizzante” dello Stato Islamico (Isis), ha fatto irruzione durante l'alba della domenica [12 giugno] in un club notturno Lgbt di Orlando, in Florida, ed ha ucciso 50 persone, ferendone altre 53.
Dalla Lit-Qi condanniamo questo massacro atroce ed esigiamo una punizione per i suoi responsabili. Solidarizziamo con le famiglie di tutte le vittime e condividiamo il loro dolore e la loro indignazione. Indipendentemente da chi sia il responsabile, la connotazione di questo massacro è chiara: siamo davanti ad un crimine dettato da odio omofobico e xenofobo. Il bersaglio dell'assassino era chiaro: persone lgbt, nella loro maggioranza di origine latina.
Non è stato confermato che Mateen abbia gito su impulso di qualche organizzazione terroristica. Lo Stato Islamico ha rivendicato la paternità del massacro, il che è di certo possibile, dato il suo programma teocratico profondamente reazionario ed i metodi fascisti che utilizza il “Califfato” nell'assassinare e commettere ogni tipo di atrocità contro gli omosessuali e le minoranze religiose. In ogni caso, ripudiamo lo Stato Islamico e il suo appoggio al massacro.
Senza dubbio questo attacco rafforzerà le posizioni xenofobe ed islamofobe che possono essere capitalizzate negli Usa da settori di ultradestra come quello riconducibile a Trump, il quale ha approfittato di questo crimine per ribadire la sua posizione contraria all'ingresso di “musulmani” nel Paese.
Obama, da parte sua, ha affermato che “non ci sono prove” per concludere che l'Isis stia dietro a questo attacco. Ha detto che questo orrore sarebbe opera del “terrorismo autoctono” nordamericano. Ad ogni modo, è un crimine che ha il chiaro obiettivo di attizzare l'odio omofobico e razzista, un attacco che pretende di seminare il terrore tra la comunità Lgbt ed ispanica in una società dove più del 20 percento dei crimini di odio sono animati dall'orientamento sessuale della vittima. Negli Usa questa barbarie è cosa di tutti i giorni. In Brasile, per esempio, un lgbt è assassinato ogni 27 ore.
Davanti al tentativo di terrorizzare la lotta lgbt, è necessaria una risposta dura nelle piazze, contro l'omofobia, la xenofobia ed ogni tipo di oppressione, che costituiscono un meccanismo di dominazione della borghesia finalizzato a dividere la nostra classe.
Il movimento operaio deve assumere le rivendicazioni di tutti i settori oppressi, nella sua lotta contro lo sfruttamento e contro tutti i governi capitalisti. La lotta contro il maschilismo, il razzismo, la lgbtfobia e la xenofobia è una lotta dell'insieme della classe operaia e di tutti i settori sfruttati.
Non si può essere indifferenti davanti ad un attacco come questo. È ora di discutere nelle nostre organizzazioni l'importanza che ha la lotta contro le oppressioni nel quadro del programma anticapitalista in tutto il mondo. In Medio Oriente, in particlare, è necessario intensificare la lotta per sconfiggere l'imperialismo, le dittature sanguinarie e lo Stato Islamico, che congiuntamente impongono alle popolazioni sfruttamento, oppressione, massacri.
È ora di passare all'azione e di rispondere gli attacchi che soffrono quotidianamente i settori oppressi. È ora di trasformare il lutto in lotta.
* Dal sito della Lit-Quarta Internazionale: www.litci.org
traduzione in italiano di Mauro Buccheri
