Partito di Alternativa Comunista

Spagna Non un giorno di tregua al nuovo governo di Rajoy!

Spagna
Non un giorno di tregua
al nuovo governo di Rajoy!
 
 
 
 
Corriente Roja
(sezione spagnola della Lit-Quarta Internazionale)

 
spagna_rajoy

“Avere un governo che non possa governare è come non avere un governo”, ha detto Rajoy nel suo secondo discorso d'investitura. Rivolgendosi alle opposizioni intendeva dire che senza "un sostanziale accordo" non potrà governare. 
Il sostegno dato dal Psoe [Partito socialista, ndt], sotto forma di astensione, all'investitura di Rajoy, implica nuovi accordi per sostenere il governo in seguito, col rischio che possa cadere alla prima occasione. Mai in questi anni c'è stato un governo nato con così tanta debolezza.
L'Unione Europea e la finanza spagnola, che sono coloro che dettano l'agenda di governo, esigono dal Psoe e da tutta l'opposizione “coerenza” per non far cadere il governo di “Mariano II il breve”.
Il problema è che la UE esige nuovi tagli. La Chiesa, il principale impresario della scuola privata, si aggrappa alla Lomce [legge scolastica spagnola che dà fondi alle scuole private, ndt]. Gli “investitori” chiedono più liberalizzazioni per proseguire sulla strada delle privatizzazioni del sistema sanitario e dei servizi pubblici essenziali, così come chiedono un ultreriore giro di vite con nuove riforme del lavoro che garantiscano nuovi tagli a salari e diritti per i lavoratori e le lavoratrici. Chiedono inoltre un altro pensionazo [decreto reale che abbassa le pensioni e allunga l'eta pensionabile, ndt] per diminuire la spesa pubblica e proseguire con il businnes delle pensioni private. Il governo dovrà dare un colpo di forbice anche alle "Comunità autonome": con la questione catalana, però, che pende sopra la sua testa come una spada di Damocle.
Insomma: la grande borghesia  deve condurre una guerra sociale disponendo dello stato maggiore più debole che abbia mai avuto.
La mobilitazione di massa che si è sviluppata contro la Lomce è il miglior esempio di quello che può riservare il futuro immediato a questo governo se incontra una opposizione reale fin dal primo giorno. Lo sciopero massivo e le multitudinarie manifestazioni hanno obbligato Rajoy a sospendere provvisoriamente la convalida della legge. Insufficiente? Sicuro!  Chiediamo il ritiro totale della Lomce? Chiaro che si! Come chiaro che quando l'opposizione parte dalle piazze e si volge contro il governo, si ha la possibilità di vincere, e ora più che mai.
Il discorso è: se l'opposizione la facciamo con la mobilitazione, nelle strade e con gli scioperi, chiedendo l'abrogazione della Lomce, difendendo la scuola e la sanità pubblica; l'abrogazione delle riforme del lavoro, la fine degli sfratti e la costruzione di case popolari ad affitto sostenibile, il non pagamento del debito estero, l'autodeterminazione dei popoli, amnistia sociale per tutti i compagni incarcerati o sanzionati per la lotta, il ritiro della "Ley Mordaza" [la legge che vieta gli assembramenti di piazza e di conseguenza le manifestazioni operaie, ndt] e nuove elezioni con nuove regole... oppure se l'opposizione la demandiamo a una battaglia nelle istituzioni.
Podemos, Erc (indipendentisti catalani), Bildu (indipendentisti baschi), settori del No del Psoe (coloro che non appoggiano nemmeno criticamente il governo), annunciano uniti l'opposizione al governo: ma la limitano al campo parlamentare, nel rispetto della legge e delle direttive dell'Unione Europea. È la miglior garanzia che non cambierà nulla, e crediamo che al più presto, Rajoy e il Partito Popolare recupereranno con una propria legge quello che le elezioni e la piazza non gli concedono.
Continuare la mobilitazione dei lavoratori dell'istruzione contro la Lomce, sostenere gli scioperi e le tante lotte di lavoratori e lavoratrici, dei precari, impegnarsi per la riuscita delle manifestazioni del 3 dicembre per la "Marcia della Dignità": ecco quale è la strada per organizzare una reale opposizione al governo.
 
Marcia della Dignità: il 3 dicembre prendiamoci le strade
L'assemblea nazionale in preparazione della "Marcia della Dignità" (Marchas de la dignidad) convoca una giornata di manifestazioni in tutte le grandi città [della Spagna, ndt] il prossimo 3 dicembre.
Le organizzazioni del Bloque de Clase (Cgt; Cobas; Ast; SO; Intersindical di Aragón, Sas, Baladre), che sono tra i promotori, coscienti che “la chiave della situazione attuale sta nella ripresa della mobilitazione, come condizione indispensabile per sovvertire l'attuale catastrofe sociale ed affrontare il governo, qualunque esso sia”, hanno deciso di promuovere questa giornata di lotta lanciando lo slogan "non c'è cambiamento senza lotta operaia", sottolineando queste parole d'ordine:
Abrogazione della Riforma del Lavoro!
No alle privatizzazioni!
No al pagamento del debito!
Amnistia sociale!
Allo stesso modo invitano tutti i lavoratori delle fabbriche, e tutti i settori in lotta, a partecipare con le loro rivendicazioni.
Come Corriente Roja (sezione della Lit-Quarta Internazionale nello Stato spagnolo) sosteniamo questa piattaforma e il significato che il sindacalismo di classe le vuole dare.
Il 3 dicembre offre la possibilità di scendere in massa nelle strade, non lasciando un solo giorno di tregua al “nuovo” governo della Troika. Il recente sciopero della scuola e le partecipate manifestazioni per il ritiro della Lomce devono trovare continuità con le manifestazioni del 3. Così come deve diventare un giorno importante per tutti i lavoratori, i precari e per tutte quelle realtà di lotta che vogliono far valere le proprie rivendicazioni
Si tratta, in queste settimane, di concentrare tutti gli sforzi per portare i lavoratori, gli studenti e le masse popolari in strada per organizzare una opposizione reale a questo governo di austerità e corruzione.
 
(traduzione di Massimiliano Dancelli dal sito della Lit-Quarta Internazionale www.litci.org)
 

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