Partito di Alternativa Comunista

Venezuela, i fatti del 12 febbraio

Venezuela, i fatti del 12 febbraio
I lavoratori necessitano
di una via d’uscita indipendente
 
 
 

di Unidad socialista de los trabajadores

(sezione venezuelana della Lit-Quarta Internazionale)

Convocate dalla Mesa de la unidad democrática (Mud, fronte oppositore borghese di destra), con la parola d’ordine di “Soluzione ora! La strada vince” ci sono state manifestazioni in varie città del Venezuela a cui hanno partecipato studenti e settori popolari.
In questo quadro, dopo scontri tra manifestanti e organismi repressivi dello Stato, anche con la partecipazioni di organizzazioni di vigilantes, ci sono stati tre morti, 69 feriti e altrettanti detenuti, tra i quali si contano una gran quantità di studenti.

Noi rivoluzionari della Ust non abbiamo partecipato a queste manifestazioni e non intendiamo andare alle manifestazioni di questi partiti della borghesia, perché le loro parole d’ordine e obiettivi non sono quelli della classe operaia, ma nascondono, appoggiandosi sullo scontento popolare, il loro piano contro le masse e a favore degli impresari e delle multinazionali. Al contempo la Ust ripudia la violenta repressione contro chi si mobilitava e manifestava.

La classe operaia e i settori popolari cominciano a sentire sulla propria pelle questa escalation repressiva che solo pochi giorni fa ha portato all'arresto di 10 lavoratori e dirigenti sindacali del petrolchimico che reclamavano un contratto collettivo degno, mentre i lavoratori della Toyota Cumanà hanno dovuto resistere alle pressioni della Guardia nazionale bolivariana mentre realizzavano azioni all’interno della fabbrica, lo stesso è successo con lo sciopero prolungato alla Sidor e con i lavoratori della Civetchi che continuano a essere prigionieri a Carabobo. Stanno criminalizzando le proteste.

Noi rivoluzionari, difendiamo una conquista come il diritto democratico di lavoratori, studenti, contadini e altri settori popolari a manifestare e protestareed esigiamo l’immediata liberazione di tutti i detenuti per le proteste. Al contempo esigiamo un’inchiesta sugli assassini, così come su tutti gli atti di violenza e repressivi perché si faccia giustizia. In questo senso proponiamo la formazione di una Commissione investigativa indipendente, formata dalle organizzazioni umanitarie, operaie e popolari per controllare che quanto scoperto dagli organismi giuridici sia imparziale, oggettivo e sia a conoscenza di tutti.

Il governo di Nicolás Maduro è intervenuto all’apice delle mobilitazioni, accusandole di essere “fasciste” e affermando che c’era “un golpe in marcia, come nel 2002-2003. Con questo cerca di giustificare la repressione.

Noi della Ust non vediamo al momento nessuna possibilità di golpe. I vecchi intenti golpisti della borghesia e dell’imperialismo furono sconfitti dalle masse con la loro mobilitazione. Non vediamo nessuna corrente militare a favore della destabilizzazione o di un golpe armato. Le forze armate bolivariane si sono integrate nei principali ministeri e nei governatorati, dirigono le imprese fondamentali (acciaio, ferro, cemento, per dirne alcune), dirigono un loro canale Tv, la loro impresa edile, si dichiarano “partecipi della costruzione del socialismo del XXI secolo”. Inoltre, il chavismo ha la maggioranza nell’Assemblea nazionale e per questa via non potrà essere destituito. Poi, al di là delle sue evidenti divisioni, non c’è all’interno della cosiddetta “borghesia di destra pro-imperialista” un settore importante che appoggerebbe un tentativo golpista. Né l’imperialismo stesso punta su questa politica. Piuttosto spinge perché il governo vada a fondo con tutto il piano di tagli che sta portando avanti (svalutazione, riduzione della spesa pubblica, tagli dei salari ecc.), così che perda consenso e possa essere sconfitto nelle elezioni di “revoca” o nelle elezioni dei deputati del 2015, prima delle presidenziali.

Laddove ci fosse un tentativo di golpe, la Ust sarebbe in prima fila per affrontarlo, esigendo dal governo la confisca delle risorse delle imprese imperialiste del petrolio, di assemblaggio, farmaceutiche, alimentari, le banche e tutte le imprese della borghesia golpista. E reclameremmo l’armamento popolare.

 

Perché le manifestazioni sono state così partecipate?

I cortei e le manifestazioni convocate dai partiti del Mud sono state importanti. In realtà, però, questi dirigenti si appoggiano su un grande scontento che c’è in tutto il Paese tra i lavoratori, la gioventù e gli altri settori popolari. E questo malcontento si basa sulla scarsità di prodotti di prima necessità e le lunghe code per ottenere alcuni prodotti, l’altissima inflazione, i bassi salari, la svalutazione mascherata, la distruzione delle industrie fondamentali per mancanza di investimenti, la repressione delle lotte e una lunga lista di eccetera. Il popolo lavoratore sta assistendo all’applicazione di un “pacchetto”, un aggiustamento delle tasse sbandierato dalla destra che però ora applica Nicolás Maduro. Per questo viviamo sempre peggio.

 

Però a qualcuno non va male

Tuttavia questa situazione non colpisce tutti. Il sistema finanziario e bancario, secondo informazioni ufficiali ha guadagnato 33 miliardi di dollari, gli importatori hanno venduto fino a rimanere senza scorte. La corruzione permette che alcuni ricchi siano ancora più ricchi, che aziende facciano “festa” con più di 20 miliardi di dollari che il Cadivi gli ha concesso “allegramente” e che ad oggi non si sappia nulla di questa monumentale truffa, anche se le agenzie governative hanno una lista completa dei nomi di queste società e dei loro responsabili. Le joint venture multinazionali (come la Repsol e la Chevrón, tra le altre) ogni giorno ottengono i migliori giacimenti di petrolio e gas.

 

Arrivano altre misure contro il popolo

Intanto, la Pdvsa e lo Stato nazionale si vanno indebitando sempre di più. Il debito estero, secondo la Banca centrale è di 104 miliardi di dollari. Quest’anno lo Stato e la Pdvsa dovranno pagare 11 miliardi di dollari. Da dove verranno questi soldi? Il governo sta già testando una “soluzione”. Ha avvisato che ci sarà un aumento del carburante, anche se “senza fretta”, e un aumento dei prezzi dei servizi pubblici. Tuttavia, siccome questo non basterà metteranno mano ai loro “migliori argomenti” che sono il blocco dei contratti collettivi per anni…

 

E il socialismo del XXI secolo?

Da anni le autorità ci dicono che tutte le misure che stanno adottando vanno nella “direzione del socialismo”. Tutti i sacrifici chiesti ai lavoratori sono stati fatti in nome delle “future generazioni e dei risultati della rivoluzione”. Senza dubbio la realtà smentisce ad uno ad uno i loro discorsi: quelli che stanno beneficiando di immensi profitti sono i padroni delle multinazionali e delle imprese alimentari, le banche e le finanziarie, le fabbriche di borsame che fanno soldi a buon mercato per la speculazione e la grande burocrazia statale corrotta. Per questo Maduro non ha esitato ad ammettere che le sue politiche contro la “speculazione e la corruzione” hanno tutelato “le regole del vero e proprio gioco capitalista”, il presidente ha esclamato: “Io so dove sono. Per quelli che mi sottovalutano dall’estrema sinistra o dall’estrema destra, io so dove sono”. (El Universal, 17-1-2014). E questa è la pura verità.

 

Né col governo, né con il Mud e i suoi dirigenti

I lavoratori e i settori popolari devono affrontare queste misure che sta applicando il governo. Per questo dobbiamo organizzarci e lottare. Non possiamo permettere che siano i lavoratori quelli che pagheranno la festa dei dollari a buon mercato per gli speculatori. Non dobbiamo accettare di essere quelli che pagheranno il debito estero e i regali alle multinazionali del petrolio con salari da fame, senza sanità, senza educazione e senza avere i prodotti di prima necessità.
Tuttavia non possiamo cadere nella convinzione che i partiti e i dirigenti del Mud sono una soluzione e che per questo bisogna andare alle loro mobilitazioni. Niente di tutto questo! Loro non sono contro la svalutazione, da molto tempo chiedevano queste misure. Non sono contro i bassi salari. È quello che chiede Fedecamaras e tutto il padronato! Sono contro i sindacati indipendenti, sono a favore delle multinazionali petrolifere e degli importatori, dei banchieri e dei finanzieri. La loro lotta è per ottenere quei vantaggi che oggi sono del Psuv e delle autorità.

È totalmente sbagliato l’appoggio che dirigenti sindacali e studenteschi danno a queste mobilitazioni del Mud. Lo stesso bisogna dire di quei dirigenti e di quei sindacati che appoggiano il governo, questi dirigenti legano i lavoratori a progetti padronali. I lavoratori devono lottare per una soluzione indipendente dal governo e dalla destra.

 

Un programma operaio e popolare

Per avere una soluzione indipendente, abbiamo bisogno di un programma per il Paese che parta dagli interessi della classe operaia e delle masse popolari. Questo programma deve includere un aumento generale dei salari, secondo il paniere dei beni fondamentali e indicizzabile periodicamente al tasso di inflazione. La nazionalizzazione di tutto il petrolio e la fine delle imprese miste. La rendita petrolifera deve essere destinata per l’educazione, la sanità e l’edilizia popolare. Il carcere per i corrotti. Una commissione investigativa indipendente contro la corruzione e contro gli atti di repressione nelle manifestazioni. Pieni diritti democratici di espressione. Riconoscimento di fatto di tutti i sindacati eletti dai lavoratori. Controllo popolare di tutta l’economia.

 

Unità per lottare!

La complicità di alcuni dirigenti sindacali con il governo e la codardia di altri che non vogliono organizzare nessuna lotta e il fatto che altri ancora che sono subalterni ai progetti padronali mantiene le masse divise, e di fatto si lasciano i lavoratori e i settori popolari alla mercé della demagogia del Mud e dei suoi partiti. I lavoratori necessitano dell’unità di classe per lottare. I lavoratori della Sidor hanno dato il loro esempio di unità. Anche i lavoratori petrolieri di Anzoátegui con l’unità hanno liberato i loro compagni imprigionati.
Alcuni dirigenti si stanno riunendo per denunciare l’attuale situazione lavorativa alla Oit. E hanno anche adottato alcune dichiarazioni. Queste denunce e dichiarazioni di Unidad sindical (formata da Fadess, Unete, Ccura tra gli altri) sono importanti ma non sufficienti. Queste correnti devono fare un appello a tutti i settori sindacali e politici che sono disposti a discutere e a realizzare un programma operaio e popolare, di difesa di tutti i diritti democratici e che dia risposta ai problemi più importanti e proporre un piano per lottare in forma indipendente per questo programma. L’Ust promuove e sarà parte di un tale appello.

Al contempo continueremo a lavorare per l’indipendenza politica dei lavoratori e lotteremo per la costruzione di un partito politico indipendente e democratico che si proponga di lottare per un governo della classe operaia e dei settori popolari, perché i lavoratori non debbano mai più scegliere tra le differenti opzioni padronali.

 

 

(traduzione dallo spagnolo di Matteo Bavassano)

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