Partito di Alternativa Comunista

Resoconto e foto della due giorni organizzata dal Pdac a Rimini

L'internazionalismo proletario e le lotte
Resoconto e foto della due giorni organizzata dal Pdac a Rimini
 

 
di Adriano Lotito

 

foto seminario 1

 

Sabato 6 e domenica 7 settembre si è tenuta a Rimini l'annuale assemblea nazionale pubblica di Alternativa Comunista, la sala è stata riempita fino al limite di capienza da compagni e compagne provenienti da tutta Italia, con una percentuale molto alta di operai e giovani. Ospiti di eccezione, una significativa delegazione di compagni provenienti da altre sezioni della Lit-Quarta Internazionale: due compagni del Pstu brasiliano, un dirigente di Corriente Roja (Spagna), compagni da Belgio e Svizzera.

 
Un importante momento di formazione
Il tema centrale di quest'anno è stato l'internazionalismo, approfittando dei 150 anni dalla fondazione della Prima internazionale, l'Associazione internazionale dei lavoratori (1864). E infatti la giornata del sabato è stata dedicata a riannodare i fili di una prassi, l'internazionalismo appunto, che è stata chiusa nel dimenticatoio proprio nel momento in cui servirebbe di più, non senza il contributo dello stalinismo e di tutte quelle correnti che hanno chiuso la lotta della classe operaia all'interno di un recinto nazionale, per cercare di renderla impotente.
Ad aprire l'assemblea è stata la relazione introduttiva di Matteo Bavassano, che ha ricordato come la teoria e la formazione per i rivoluzionari non siano una semplice velleità intellettuale, ma uno strumento importante per orientare la prassi concreta, le attività che ogni giorno come Alternativa comunista mettiamo in campo a difesa della classe lavoratrice e contro gli attacchi del capitale, l'intervento che svolgiamo all'interno delle mobilitazioni, davanti alle scuole e alle fabbriche, nelle strade e nelle piazze del Paese. Per il marxismo teoria e prassi sono inscindibili e la teoria in particolare ci serve a comprendere quel mondo che giustamente vogliamo trasformare, quel sistema che giustamente vogliamo abbattere. Bavassano ha anche ricordato che lo scenario entro il quale oggi andiamo a lottare è segnato da una gigantesca crisi economica e sociale, il segno rivelatore del fatto che le contraddizioni del capitalismo sono irrisolvibili all'interno del sistema stesso.
A seguire ci sono state le relazioni di Adriano Lotito, Francesco Ricci e Valerio Torre.
Lotito ha parlato della storia e dei contenuti del Manifesto del partito comunista, scritto da Marx nel 1848, che rimane ancora di straordinaria attualità, e ha esposto in linea generale i principi e le concezioni di Marx e di Engels.
Ricci invece si è addentrato nella storia della Prima internazionale, precededuta dalla Lega dei comunisti e prim'ancora dalla Lega dei giusti, confutando alcuni luoghi comuni diffusi a tal proposito tra gli stessi storici di sinistra e ponendo l'accento sulla battaglia politica che Marx portò avanti nel corso di tutta la sua vita per demarcare il programma dei rivoluzionari dalle altre correnti in seno al movimento operaio. Un fatto che dimostra quanto sia infondata l'immagine del Marx studioso ed economista, isolato dall'attività politica e organizzativa.
L'ultima relazione, di Valerio Torre, ha fatto invece un salto nel presente: la costruzione della Lit-Quarta Internazionale nelle lotte di oggi, a partire dalla battaglia che lungo tutta la seconda metà del Novecento ha visto il dirigente argentino Nahuel Moreno difendere e conservare il patrimonio teorico di Trotsky sia dagli attacchi dello stalinismo sia dalle tendenze revisioniste interne allo stesso movimento trotskista.
Al termine c'è stato uno spazio dedicato al dibattito dove diversi compagni sono intervenuti per avanzare domande e contributi.
La sera del sabato si è conclusa con un momento conviviale dove i compagni, in un clima festoso, hanno potuto divertirsi e chiacchierare davanti a una birra gelata.
 
La tavola rotonda sulle lotte
Il giorno dopo, domenica, si è svolta la tavola rotonda sulle lotte, un importante momento che ha visto partecipare i rappresentanti delle principali lotte in corso ad oggi in Italia e con il contributo molto atteso del dirigente del Pstu brasiliano, Joao Ricardo  Ayala, che ha raccontato le imponenti mobilitazioni popolari che ci sono state in Brasile, a partire dal giugno 2013, che hanno raggiunto il picco durante le giornate della Coppa del mondo e che, con ritmi differenti, continuano tutt'oggi. Ayala ha dato conto anche del ruolo centrale che in queste lotte svolge la Conlutas (il principale sindacato di base dell'America Latina, in cui hanno un ruolo dirigente i compagni del Pstu) e il Pstu stesso, oggi la principale forza politica alla testa delle mobilitazioni di massa.
Tra gli altri partecipanti alla tavola rotonda: Aldo Milani, coordinatore nazionale del Si Cobas, il sindacato conflittuale che porta avanti le lotte molto radicali all'interno del settore della logistica. Una presenza importante quella di Milani, in quanto il Si.Cobas oggi raggruppa di fatto alcuni tra i settori più combattivi della classe lavoratrice in Italia. Presenti inoltre: Bernard, lavoratore in lotta alla Dielle, sempre del Si Cobas; Fabio D'Alessandro, attivista del comitato No Muos di Niscemi; Luigi Sala, attivista del coordinamento di lotte No Austerity; Patrizia Cammarata, dirigente del Pdac e leader della lotta degli impiegati del comune di Vicenza; oltre all'importante presenza di due compagne del Si Cobas, Napules e Kadija, che hanno diretto una combattiva vertenza alla Yoox, lottando non solo per il miglioramento delle condizioni lavorative ma anche contro le intimidazioni maschiliste ricevute dai capi. Al termine dell'assemblea c'è stato un altro spazio per il dibattito e si sono letti i saluti dei lavoratori in lotta della Natuzzi (Puglia) e dei compagni della Lsp, Lega popolare del Senegal, la prima sezione africana della Lit-Quarta Internazionale, da poco costituitasi, che non sono potuti essere presenti alla due giorni per problemi burocratici di visto.
 
Costruire il partito rivoluzionario
Al termine di questa bella e intensa due giorni, le conclusioni di Fabiana Stefanoni hanno ricordato la difficoltà ma allo stesso tempo la straordinaria necessità di costruire un partito rivoluzionario, un partito delle lotte e per le lotte, dei lavoratori e per i lavoratori. E ha ricordato, denunciandoli senza mezzi termini, coloro che hanno preferito intraprendere altre strade, tradendo gli interessi della classe lavoratrice per ottenere privilegi materiali. Una prassi diffusa anche sul terreno sindacale: e anche qui la compagna Stefanoni ha ricordato che serve unire il sindacalismo di lotta per opporsi alle manovre del governo Renzi, che minacciando di convertire in legge l'accordo sulla rappresentanza, minaccia la fine delle libertà e della democrazia sindacali. Costruire il partito rivoluzionario nelle lotte è oggi un'urgenza se vogliamo dare un futuro alle prossime generazioni, se vogliamo sbarazzarci di un sistema che ormai non ha più nulla da offrire all'umanità e che anzi fomenta guerre, razzismo e maschilismo. I militanti del Pdac si prepareranno alle lotte dell'autunno per rafforzarle ed estenderle, e contemporaneamente per costruire una direzione rivoluzionaria internazionale. 
In conclusione, citiamo le parole, di Trotsky, ricordate in una relazione e che ben riassumono il senso di questi due giorni:  “Venite nella Quarta internazionale. Non vi promettiamo né privilegi, né carriere, né certezza di vittoria. Solo il sacrificio dei vostri giorni in una lotta costante e dura. Una sola cosa possiamo promettervi: se saremo battuti sarà solo dopo aver lottato. Se vinceremo, costruiremo insieme un mondo nuovo!”.
 
Le prime foto: nei prossimi giorni, nella sezione foto del nostro sito, altre immagini della due giorni.
 
foto seminario 2
 
La tavola rotonda sulle lotte: da sinistra: Ayala (Pstu Brasile); Bailly (operaio Sicobas Dielle); D'Alessandro (No Muos);
Cammarata (rsu Cub Vicenza); Bonomi (Comitato Centrale Pdac); Aldo Milani (coordinatore naz. SiCobas); 
Napules e Kadija, lavoratrici in lotta della Mr Jobs - Yoox di Bologna; Petrelli (Cobas-cub-usb Poste Bari)
 
foto seminario 3
 
I lavoratori in lotta, protagonisti della tavola rotonda e del dibattito: da sinistra: Bailly (operaio Sicobas Dielle);
Napules (operaia della Mr Jobs-Yoox); Seclen (dirigente della lotta all'Esselunga); Karim (operaio Sicobas Bologna)
 
foto seminario 4
 
I giovani, che costituivano gran parte della sala: da sinistra Bavassano e Lotito (autori delle due relazioni iniziali)
e due studenti che intervengono nel dibattito
 
foto seminario 5
 
La presenza importante dell'Internazionale: da sinistra Pau (Corriente Roja, Spagna); Matthieu (Lct, Belgio); Eraldo (Pstu, Brasile);
infine Ayala (Pstu, Brasile) con Stefanoni (Pdac)
 
 
 
Qui sotto Fabiana Stefanoni chiude la due giorni sulle lotte e l'internazionalismo; a destra uno scorcio della platea
 
foto seminario 6
 
 
 
 

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