Solidarietà a Giacomo Petrelli
Autodifesa del movimento operaio contro i fascisti
Risoluzione del Comitato Centrale del Pdac (*)
Il 21 settembre, al termine di una partecipata
manifestazione contro le politiche razziste del ministro degli interni Salvini,
nel quartiere Libertà, storico quartiere popolare, multietnico e solidale della
città di Bari, il compagno Giacomo Petrelli, attivista del Partito di
Alternativa Comunista, ha subito una vile aggressione squadrista, ordita da un
nutrito gruppo armato di fascisti di Casapound. Nel violento pestaggio ha
riportato gravi lesioni craniche e vertebrali.
Alla chiusura della manifestazione gli squadristi hanno teso agguati
anche ad altri compagni isolati, attivisti di altre organizzazioni, cui va la
nostra solidarietà.
Ciò che ha maggiormente colpito la pubblica opinione è
l'agibilità data dalle forze dell'ordine (borghese) a questi vermi fascisti. La
polizia ha invece caricato gli attivisti antirazzisti prontamente accorsi a
difesa del compagno Petrelli e degli altri partecipanti feriti nell'agguato,
impedendo loro di portare soccorso al compagno sottoposto al pestaggio.
La manifestazione del 21 settembre a Bari segna un
cambio di fase: erano decenni che non si assisteva a una partecipazione così
nutrita a un corteo cittadino. Ciò indica che esiste un settore della classe
lavoratrice e di giovani che finalmente si mobilita contro le politiche
razziste e antioperaie del governo Lega-M5S.
Il Pdac ritiene che sia necessario che le
organizzazioni del movimento operaio e giovanili lavorino congiuntamente alla
creazione di un sistema razionale di autodifesa dagli squadristi delle
organizzazioni di estrema destra, in modo da poter ricacciare i fascisti nelle
fogne da cui puntualmente emergono nelle fasi di crisi della piccola borghesia
parassitaria.
Il Pdac invita la classe operaia, i giovani, gli
studenti, le organizzazioni sindacali e politiche della sinistra a respingere
con fermezza questi tentativi di intimidazione da parte dei fascisti.
Il Pdac esige che i tanti covi fascisti, autentiche
fogne a cielo aperto presenti nella città di Bari, siano immediatamente chiusi
e che si faccia immediatamente luce sul comportamento di alcuni
poliziotti conniventi con gli squadristi di estrema destra.
Solo la mobilitazione della classe operaia, dei
lavoratori, degli immigrati, dei giovani e degli studenti della città di Bari
può rispedire i fascisti nelle fogne da
cui sono usciti.
Solo la mobilitazione su scala nazionale del movimento
operaio può rispedire a casa il governo razzista e anti-operaio Conte -
Salvini-Di Maio.
(*) risoluzione approvata dal Comitato Centrale nella riunione del 22-23 settembre