Partito di Alternativa Comunista

25 Aprile

25 Aprile

Ricordare la Resistenza di ieri per rilanciare oggi

le lotte contro il capitalismo e i suoi governi anti-operai

 

 

 

di Mirko Seniga (*)

 

foto 25 aprile

 

Per noi il 25 aprile non è solo una festa della memoria ma soprattutto una giornata di lotta contro il capitalismo che può solo offrire una nuova stagione di miseria e sfruttamento, di guerre, razzismo e nuovo fascismo. I padroni per far sopravvivere questo sistema economico che garantisce i loro profitti, il capitalismo, sanno bene come sfruttare gli operai, in particolar modo i lavoratori immigrati ricattandoli e impiegandoli senza diritti né tutele, nei lavori più dequalificati e sottopagati. Con la crisi economica, gli immigrati rischiano di perdere il posto di lavoro più di altri e con esso anche il permesso di soggiorno; divenendo "clandestini", quindi arrestati ed espulsi (legati e imbavagliati, come è successo qualche giorno fa a due immigrati algerini). I padroni vogliono che questa manodopera resti così, sfruttata e senza diritti, perché in questo modo si abbassano i salari e i diritti per tutti i lavoratori; una guerra tra poveri che il capitalismo alimenta diffondendo nella società razzismo e xenofobia attraverso leggi razziste approvate dai governi sia di centrodestra che di centrosinistra.
Ricordare la Resistenza significa allora ricordare la lotta del proletariato contro il padrone, dello sfruttato contro lo sfruttatore, per rilanciare oggi quella lotta.
Il 25 aprile non può essere la festa della borghesia italiana i cui affari sono da sempre gestiti sia da coalizioni di centrodestra che di centrosinistra che hanno sempre sostenuto, nella logica dell'alternanza, le stesse politiche di esclusione sociale ai danni dei proletari: lavoratori immigrati e nativi, studenti, precari, pensionati.
Per frenare gli attacchi anti-operai di governo e padronato (che hanno la complicità delle burocrazie sindacali), scippo dell'art. 18, rapina delle pensioni e misure portate avanti dal governo Monti, ora più che mai è urgente l'indizione dello sciopero generale. In questo ci è maestra l'esperienza della Resistenza: gli scioperi del 1943, iniziati il 5 marzo dalla Fiat di Mirafiori, si estesero in tutti i centri industriali principali del Piemonte e della Lombardia, prolungandosi sino ai primi di aprile. Furono un forte segnale per l'inizio della Resistenza e servirono a dare una forte spallata al fascismo. 
Il Partito di Alternativa Comunista lancia un appello alle forze politiche e sociali del movimento operaio, del sindacalismo conflittuale e di classe, del movimento studentesco a costruire un fronte unico di lotta contro il governo Monti e i partiti che lo sostengono; una lotta contro il padronato e i  suoi governi, contro la loro politica anti-operaia, anti-popolare e razzista. Solo mantenendo l'indipendenza di classe dei lavoratori, solo costruendo un partito comunista rivoluzionario internazionale, è possibile contrastare il radicamento della destra fascista nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nei quartieri popolari.
Solo eliminando il capitalismo si elimina una volta per tutte, alla radice, il fascismo.

 

(*) resp. lavoro antifascista del Pdac

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