Blocchiamo la cattiva scuola di Renzi!

Giovani Comunisti Rivoluzionari (Gcr)

Un altro anno scolastico è cominciato. La situazione davanti alla quale si troveranno gli studenti e le studentesse del nostro paese è sempre più precaria: nel mese di luglio il governo ha fatto approvare la cosiddetta Buona Scuola, incurante della ferma opposizione degli studenti e dei lavoratori del mondo dell’istruzione, espressasi nel corso di una mobilitazione che ha visto una grande partecipazione per diverse settimane.

Un altro passo verso lo smantellamento della pubblica istruzione

Con questo ulteriore attacco all’istruzione pubblica firmato da Renzi e dal ministro Giannini, si pone un altro tassello, forse quello decisivo, nel ventennale percorso di distruzione e aziendalizzazione della scuola pubblica promosso da tutti i governi, di centrodestra e centrosinistra. Gli autentici soggetti della formazione, studenti e docenti, si ritroveranno privi di una rappresentanza democratica, costretti a sottostare ad un preside sempre più forte che avrà voce in capitolo in tutte le questioni decisive dell’organizzazione della scuola, dai percorsi formativi allo stipendio dei docenti. Quest’ultimo infatti dipenderà dalle valutazioni prese dal preside e da un nucleo di pochi accoliti decisi del preside-manager stesso. Si darà inoltre sempre più spazio all’ingerenza dei privati, che potranno finanziare progetti scolastici e in prospettiva anche metter voce sulle scelte didattiche, sfruttando al contempo la manodopera gratuita degli studenti in stage, secondo un modello di sfruttamento che si nasconde nell’apparentemente positiva alternanza di scuola e lavoro ed è funzionale ad incrementare i profitti delle aziende. Sempre sulla scia della trasformazione della scuola in azienda è da intendersi anche la possibilità per lo studente indigente di indebitarsi con le banche per poter continuare gli studi, riaffermando quell’abominevole dispositivo ormai in uso in diversi paesi del mondo e che tenta di sostituire il diritto allo studio con la finanza. In tutto questo non si danno che le briciole per l’edilizia scolastica mentre i nostri edifici cadono e pezzi e la vita di studenti e lavoratori è messa quotidianamente a rischio come dimostrano numerosi episodi di cronaca.

Studenti e lavoratori uniti nella lotta!

Come Giovani Comunisti Rivoluzionari crediamo che si debba inaugurare questo nuovo anno scolastico con la lotta, dalle piazze e dalle scuole, unendo studenti e lavoratori contro un governo che ha dimostrato di voler procedere senza e contro di noi. Non bastano scioperi tradizionali né appuntamenti di rito: c’è bisogno di una lotta ad oltranza fino al ritiro della riforma della scuola, per affermare una scuola gratuita, democratica e di qualità, pubblica e laica.

Lottiamo per la realizzazione di un programma radicale e anticapitalista:

       ritiro di tutte le controriforme della scuola, reintegro di tutti i lavoratori licenziati in questi anni (docenti e personale ata) e stabilizzazione di tutti i contratti per porre fine alla precarietà;

       ritiro di tutti i finanziamenti alle scuole private;

       ritiro di tutti i fondi stanziati per le grandi opere e per le missioni di guerra e loro destinazione verso un grande piano di edilizia scolastica;

       estendere gli spazi democratici dentro le scuole; incrementare la partecipazione delle studentesse e degli studenti; costituzione di comitati paritetici docenti-studenti per l’elaborazione del piano di offerta formativa;

       eliminare i test invalsi e qualunque forma di valutazione meramente numerica e nozionistica;

       ritiro di tutte le misure repressive contro le lotte;

       costituzione di un reddito studentesco che preveda il comodato d’uso dei libri di testo e il libero e gratuito accesso a mense, trasporti e luoghi di cultura;

       per una scuola pubblica, gratuita, laica e di qualità!