Sala affollata
per la tre giorni organizzata da Alternativa Comunista
Una foto della platea del seminario: tutti i
posti esauriti
di Claudio Mastrogiulio
Si è tenuto a Rimini, dal 10 al 12
settembre, il convegno sull'attualità del trotskismo organizzato del Partito di
Alternativa Comunista in collaborazione con le altre sezioni europee della Lega
Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale. Quello del seminario
estivo di formazione su più giorni è da sempre un appuntamento fisso del Pdac.
Oggi ancora più importante in una situazione generale, quella attuale, in cui a
fronte della micidiale guerra sociale mossa dal padronato contro il mondo del
lavoro e dei giovani, è sempre più urgente contrapporre un’adeguata risposta di
classe. Risposta che potrà venire (questo il filo rosso del seminario) essere
solamente dotandosi dello strumento del partito rivoluzionario.
Quest'anno la tre giorni di studio e
dibattito ha coinvolto, oltre a militanti e simpatizzanti, anche un discreto
numero di compagni e compagne che partecipavano per la prima volta a una
assemblea del Pdac, interessati a conoscere il partito. Il risultato è stato che
la sala era colma, con tutti i posti esauriti (v. le foto in questa news e le
decine di foto pubblicate nella sezione immagini del nostro sito web).
L'attualità del
troskysmo per le lotte di oggi Il seminario di quest’anno,
partendo dal settantesimo anniversario dell’assassinio per mano stalinista di
Trosky, ha mostrato l’assoluta attualità, a distanza di un lasso temporale così
importante ed a dispetto della sistematica opera di demolizione e falsificazione
praticata dallo stalinismo e dal riformismo, del pensiero e dell’opera di
Trosky. Tutto ciò ovviamente non con l’intento di santificare la figura del
rivoluzionario russo, finendo magari per caricaturare il suo insegnamento e la
portata storica del compito dei rivoluzionari, ma avendo al contrario ben
presente come il processo di ricostruzione storica sia assolutamente necessario
per un’analisi del presente.
Per quanto riguarda il seminario, si è
sviluppato intorno a una serie di relazioni, dai temi intrecciati.
La prima
relazione è stata un’introduzione alla vita ed alle opere di Trosky, di Davide
Margiotta, in cui si è descritta la figura del rivoluzionario sullo sfondo dei
poderosi avvenimenti che ne hanno caratterizzato l’esistenza.
La seconda
relazione, ad opera della compagna Patrizia Cammarata, ha presentato e descritto
nei dettagli le circostanze trattate nel film su Trotsky, proiettato
successivamente, con immagini d’archivio e l’intervista allo storico Pierre
Broué.
La terza relazione, tenuta da Ruggero Mantovani, dal titolo “Trosky e
il bolscevismo: dal 1903 alla vittoria dell’ottobre 1917”, ha trattato l’arco
temporale che va dal secondo congresso del Posdr e la contestuale scissione tra
bolscevichi (maggioranza in russo) e menscevichi (minoranza in russo), alla
vittoria del proletariato russo sul governo borghese di Kerensky nell’ottobre
del 1917.
La quarta relazione è stata di Fabiana Stefanoni, dal titolo:
“Trosky contro lo stalinismo: dall’ultima battaglia con Lenin all’Opposizione di
sinistra”. Fulcro di questa relazione l’analisi della concreta divaricazione
tattica e strategica esistente tra la migliore tradizione del bolscevismo (Lenin
e Trosky) e la sua sistematica negazione, vale a dire lo stalinismo.
A seguire, Alberto Madoglio si è occupato di
“Trosky contro il fascismo e i fronti popolari (1927-1933)”, ricostruendo la
politica stalinista di capitolazione nei confronti del nazismo prima (tattica
del social-fascismo, che ha aperto la strada all’affermazione di Hitler in
Germania nel 1933) e delle potenze capitalistiche mondiali liberali poi
(politica dei fronti popolari in Francia e Spagna). Un tema, quest'ultimo, di
grande attualità: essendo alle viste l'ennesima riproposizione di questa
politica di collaborazione di governo con l'avversario di classe da parte della
nostrana sinistra governista.
La sesta relazione, di Valerio Torre, dal
titolo “Trosky e la battaglia per la Quarta Internazionale (1933-1940)”, ha
trattato quella che lo stesso Trosky definì come la più importante delle
battaglie che nella sua esistenza aveva combattuto. Una battaglia, quella contro
lo stalinismo, che lo condusse, insieme ad altri, alla costituzione della sua
creatura politica più significativa ed al contempo più sofferta; quella Quarta
Internazionale nel cui solco e nelle cui ragioni storiche la Lit -Lega
Internazionale dei Lavoratori coglie oggi le potenzialità per la nascita e lo
sviluppo del partito rivoluzionario mondiale.
La settima relazione, tenuta
da Francesco Ricci, dal titolo “Trosky, il partito e il programma
rivoluzionario: ieri e oggi”, ha preso in considerazione l’effettiva attualità
del troskysmo e del partito d'avanguardia. Un’attualità, ancor più nel quadro di
una crisi capitalistica senza precedenti, che consente di ritenere necessario
lavorare affinché vengano a crearsi le condizioni per la nascita e la crescita
di quel partito rivoluzionario del proletariato che ancora oggi non c’è.
La
relazione conclusiva, “Costruire la Quarta Internazionale oggi, costruire la
Lit”, è stata tenuta dal compagno Felipe Alegria, dirigente del Prt, sezione
spagnola della Lit, ed ha esplicitato il senso della battaglia odierna della
Lega Internazionale dei Lavoratori come strumento per la ricostruzione della
Quarta Internazionale.
Nel riquadro: in alto a sinistra
l'intervento di Mantovani;
a destra un abbraccio
internazionalista tra D'Alessio degli operai in lotta della Fiat di Pomigliano e
Freitas, del Pstu brasiliano.
In basso a sinistra: la presidenza, a
destra alcuni giovanissimi in platea.
Un dibattito con decine di
interventi... e infine una "festa trotskista"
L'appuntamento seminariale è stato quindi un
momento di riflessione collettiva utile per comprendere quanto fondamentale sia
dotarsi di una solida formazione politico-teorica per poter rispondere
all’immane compito che ci siamo prefissi: contribuire, consapevoli della
preziosità del nostro patrimonio militante, alla crescita di un partito
rivoluzionario su scala nazionale ed internazionale, nel vivo delle lotte di
questi mesi. E in questo l’insegnamento di Trosky è assolutamente
indispensabile.
Il convegno di quest'anno è stato
particolarmente importante anche perché è stato, di fatto, l'unico appuntamento
di carattere nazionale (e con presenze internazionali) organizzato in Italia per
il settantesimo anniversario della morte del grande rivoluzionario bolscevico. A
quanto pare, nonostante altre organizzazioni rivendichino in qualche modo
Trotsky, e per di più si definiscano sulla stampa come "maggiormente
rappresentative" (chissà cosa vuol dire), nei fatti solo
il Pdac è stato in grado di organizzare in Italia un convegno di tre giorni su
Trotsky: un convegno con oltre cento lavoratori e giovani che hanno pagato di
tasca propria soggiorno e viaggio.
Da segnalare, infine, che il seminario non è
stato solo una sequenza di relazioni ma ha coinvolto attivamente i presenti in
un dibattito con alcune decine di interventi che si sono succeduti nel
pomeriggio di sabato. Tra questi, moltissimi giovani e giovanissimi (tra gli
altri, salutati da forti applausi, gli interventi di alcuni compagni tra i
quindici e i diciotto anni che hanno aderito al Pdac dopo una breve esperienza
nel Prc); interventi di attivisti delle lotte politiche e sindacali di questi
mesi, provenienti dalle diverse regioni del Paese. Ma, significativamente,
l'ospite più applaudito è stato Ciro D'Alessio, degli
operai in lotta della Fiat di Pomigliano, che ha portato una testimonianza dallo
scontro di classe simbolicamente più importante di questa fase. Presenti anche
compagni e compagne da altre sezioni della Lit: non solo dall'Europa ma persino
dalla nostra sezione brasiliana, il Pstu.
E il sabato, meritato riposo dopo ore di
studio e di dibattito: musica e canti (che hanno rivelato le capacità canore di
alcuni relatori...) in una serata che, visto il senso del seminario, non poteva
essere denominata altrimenti che festa comunista rivoluzionaria, cioè "festa
trotskista".