Dalla Lega al Partito Democratico: uniti contro gli ultimi
Il centrosinistra al governo da sfoggio della propria “giustizia sociale”
di Michele Scarlino
L’ordinanza è nata nella scia del “pacchetto Amato” (vedi altri articoli su questo sito web) sulla sicurezza ed è stata accompagnata da una pesante (e ignominiosa) campagna contro i lavavetri e, generalmente, contro gli immigrati portata avanti da giornalisti con un bel pelo sullo stomaco.
A dar manforte al collega fiorentino sono scesi in campo altri sindaci-sceriffi, come ad esempio Cofferati (sindaco di Bologna, centrosinistra) e Chiamparino (sindaco di Torino, centrosinistra) che, oltre a difendere l’ordinanza ritenendola opportuna e valida per portare “legalità” nelle strade delle nostre metropoli, hanno richiesto poteri di polizia al ministro dell’Interno Amato per poter affrontare “l’emergenza”. Amato ha risposto assicurando che a lui, in fondo, i sindaci prefetti non è che dispiacciano molto…
Se qualcuno pensa ancora che i comunisti al governo, con gente di questo tipo, possano “spostare a sinistra” l’asse di governo è pregato di aprire gli occhi e di iniziare a lottare per una vera alternativa che non preveda, possibilmente, tappe intermedie in governi con Giuliano Amato ministro dell’Interno…
La campagna mediatica a supporto dell’ordinanza
Lo sciacallaggio mediatico si è compiuto in un paio di settimane in un crescendo di bestialità; sono partiti assicurando che nel mondo dei lavavetri c'è un racket gestito da mafie straniere, che costringe i poveri ambulanti (che loro vogliono tutelare, sia chiaro…) a dare parte del loro incasso ai mafiosi. Il racket dei lavavetri, è stato dimostrato anche da un’indagine fatta a Bologna dalla polizia, semplicemente non esiste, è una bufala. Non potendo più utilizzare questa scusa (che ancora qualche giornalista si ostina a usare) sono passati al “piano B”: descrivere l’immigrato, che in realtà è semplicemente un lavoratore che arrangia la giornata tentando di campare dignitosamente, come un incredibile scocciatore, un pericolo per le donne, per gli anziani, un delinquente, un perdigiorno.
Purtroppo, come accadeva per i cani di Pavlov, basta che qualcuno parli di pericolo che qualcun altro, per riflesso incondizionato, provi paura. Al trillo della campana che ci dice che i lavavetri sono un pericolo, magicamente s’inizia ad aver paura e a guardare con diffidenza gente che prima non dava fastidio ad anima viva.
L’escalation di violenza verbale (e di paura, che della violenza è la testa d’ariete) ha portato i sindaci a chiedere poteri di polizia per poter bloccare “l’emergenza” ed è accaduto come a Bari dove, sempre per mantenere l’ordine, il presidente del consiglio comunale, signor De Santis, ha proposto di eliminare le panchine (!) per evitare che i barboni trovino temporaneo alloggio per la notte.
Per il diritto al lavoro ed alla casa per gli immigrati
Questi provvedimenti, oltre alla funzione di classico “fumo negli occhi” per parlare d’altro, o meglio per non parlar d’altro (aumento di farina, latte, acqua, tutte cose che colpiscono le fasce più deboli della popolazione), palesano un razzismo di fondo che è specchio riflesso dell’ideologia borghese che razzista è. Marx c’insegna che l’ideologia di una società è l’ideologia della sua classe dominante. Non ci sarà mai una vera emancipazione per gli immigrati nell’alveo del capitalismo. Solo mettendo in discussione il malsano sistema economico che produce queste disuguaglianze si potrà permettere e garantire una vita dignitosa a tutti gli uomini. I lavoratori immigrati, uniti con quelli nativi, devono lottare contro il nemico comune, la borghesia, che oggi lavora per dividerli e metterli l’uno contro l’altro.