Rilanciare la lotta per la salute e la libertà della donna E' in atto un'azione contro la salute e l'auodeterminazione della donna, all'interno di una più generale ondata reazionaria clericale e repressiva i cui aspetti principali sono: negazione del diritto alla procreazione medicalmente assistita che coinvolge una fascia di donne in età fertile di circa il 5-10%; assoluta carenza di educazione sessuale e contraccettiva nelle scuole; ticket sulle pillole antifecondative e 100% a pagamento per le nuove, per i cerotti contraccettivi, per la pillola del giorno dopo; svuotamento dei consultori, loro infiltrazione da parte di elementi clericali e reazionari, loro mancata istituzione in diverse regioni; "errorismo antiabortista" da parte della Rai (di fatto "Radio apostolica italiana"), che induce moltissime donne a rinunciare all'aborto gratuito negli ospedali pubblici (in un recente convegno è stato calcolato che solo in Sicilia si svolgono 1500 aborti clandestini ogni anno); rifiuto di fare le ricette di Norlevo da parte di guardie mediche dell'Asl, pronto soccorso ecc.
a cura del Circolo culturale "Giordano Bruno" di Milano
E' bene ricordare che Bertinotti non ha detto un sola parola per denunciare il ruolo oppressivo della chiesa nei confronti della donna. Al contrario, urge un'azione in difesa della donna, della sua salute, della sua utodeterminazione. Ogni donna deve avere la possibilità di usufuire gratuitamente di cure ginecologiche volte alla salute della donna e non al profitto, cosa che oggi non avviene: l'accesso alle cure ha prezzi proibitivi o tempi lunghissimi, le multinazionali farmaceutiche vincolano alle leggi del mercato quella che dovrebbe essere l'offerta di un bene sociale. Solo rivendicando una sanità pubblica e gratuita, la nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori dell'industria farmaceutica, la libertà per le donne di disporre dei propri corpi è possibile difendere realmente la salute delle donne.
Il Vaticano e i suoi alleati vogliono ricacciare le donne nel Medioevo (non a caso la Moratti vuole far insegnare la storia nelle scuole medie approfondendo proprio il Medioevo!). Di fronte a tali aberrazioni filoclericali occorre rilanciare una grande battaglia contro le gerarchie ecclesiastiche appoggiate dal centro liberale dell'Unione. Occorre smascherare ogni ambiguità e cedimento da parte dell'Unione: ciò che Bertinotti non sta facendo e, anzi, le sue affermazioni e i suoi comportamenti portano acqua al mulino della reazione clericale. Per esempio, la sua visita di maggio ad un parroco di Parma, ampiamente riportata su Liberazione, è un'esemplificazione di quello che un segretario comunista non dovrebbe fare. Si può essere cristiani e marxisti coerenti solo a patto di denunciare le ambiguità oscurantiste del Vaticano. E' quindi sbagliato accettare in dono omelie da un parroco che si astiene da ogni autocritica. Si possono denunciare con i parroci i crimini guerrafondai del militarismo solo a patto di rilevare le complicità dei cappellani militari (perfino don Milani lo fece, Bertinotti no!).