E’ morto un comunista, ne nascono altri cento!
In ricordo di Ruggero Mantovani, fondatore e storico dirigente del Partito di Alternativa Comunista
Il 14 aprile è morto Ruggero Mantovani, storico dirigente e fondatore del Partito di Alternativa Comunista. E’ morto a soli 52 anni, dopo tre anni di dura malattia contro cui ha combattuto caparbiamente, restando un militante trotkista fino agli ultimi attimi di lucidità.
Militante rivoluzionario fino all’ultimo
Nonostante un grave tumore, che gli ha prima sfigurato
il volto e che si è poi esteso ai polmoni, Ruggero non ha smesso un minuto di
contribuire alla costruzione del suo partito, quel partito che era tutta la sua
vita. L’ultimo pensiero cosciente, prima dell’oblio, è andato al Pdac, alla Lit-Quarta
Internazionale, alla battaglia per la ricostruzione del partito rivoluzionario
e dell’internazionale.
Nonostante
fosse già fortemente debilitato, ha voluto con forza partecipare all’ultimo
congresso del Pdac, dove – nonostante la difficoltà nel parlare - è intervenuto
con grande lucidità, pieno di entusiasmo rivoluzionario: quell’entusiasmo che
la grave malattia non ha minimamente scalfito. Era felice e
commosso nel vedere diversi nuovi quadri operai e giovani tra le file
del suo partito.
Pochi giorni
prima della morte, quando ormai la mano destra non funzionava più, ha dedicato
le ultime energie alla stesura di un articolo su Gramsci, pubblicato sul nostro
sito.
Una vita per la rivoluzione
Ruggero era
uno di quelli che Brecht definiva “imprescindibili”: compagni che
lottano tutta la vita. Ha cominciato giovanissimo, negli anni Settanta, a
militare nelle organizzazioni della
sinistra extraparlamentare. Ha poi aderito a Rifondazione comunista,
contribuendo alla costruzione della minoranza interna, quella che ha dato vita
all’Associazione marxista rivoluzionaria Progetto comunista, all’interno della
quale ha sempre strenuamente difeso una battaglia intransigente per la costruzione di un partito di tipo bolscevico,
centralista, contro ogni forma di opportunismo parlamentare o sindacale.
Proprio per questo, ha diretto con convinzione, insieme ad altri compagni, la
scissione – prima all’interno dell’Amr e poi da Rifondazione comunista – che ha
dato vita, nel 2007, al Partito di Alternativa Comunista, divenuto la sezione
italiana della Lit-Quarta Internazionale.
Membro del
Comitato centrale del Pdac, ha per anni rivestito il ruolo di responsabile
della Formazione, occupandosi in particolare
della ricostruzione puntuale del pensiero di Antonio Gramsci e dello studio,
da un punto di vista marxista rivoluzionario, della storia del movimento
operaio italiano del Novecento.
Sempre al fianco degli operai!
A Latina, sua città, Ruggero è stato per anni consigliere comunale di Rifondazione comunista e poi candidato sindaco per il Pdac. Molto conosciuto e amato, non si è limitato all’attività politica elettorale: si è sempre impegnato in prima persona, come avvocato del lavoro e attivista sindacale, per difendere gli operai esposti all’amianto, animando in prima persona vertenze e cause legali per dare a quegli operai almeno un risarcimento economico. Proprio il suo schierarsi con intransigenza sempre al lato degli operai, gli ha procurato l’odio acerrimo delle istituzioni borghesi, che lo hanno accusato di truffa ai danni del miliardario (e corrotto) istituto Inps, per aver vinto una causa a vantaggio degli operai esposti all’amianto e delle loro famiglie. Nonostante le calunnie orchestrate dalle istituzioni borghesi, nonostante la pesante repressione subita e nonostante fosse già malato, Ruggero non ha accettato nessun ricatto e ha continuato, fino alla fine, a difendere le ragioni degli operai e delle operaie colpiti dalla violenza del sistema capitalistico (violenza che nelle morti per amianto assume uno dei suoi volti più brutali).
Lotteremo anche per lui!
Esprimiamo
prima di tutto la nostra vicinanza ad Antonella Rossi, compagna del partito e
compagna di vita di Ruggero, che gli è stata sempre vicina in questi anni,
supportandolo in quello che per Ruggero era il principale motivo di vita:
continuare, per quanto possibile, la militanza rivoluzionaria.
Siamo vicini
anche agli altri parenti e ai tanti amici, compagni, collaboratori che, come
noi, conoscono bene le sue grandi qualità umane, oltre che politiche.
Pensiamo che
il modo migliore per ricordare Ruggero sia continuare con determinazione a
lottare per la costruzione del partito
e dell’internazionale trotskista. Ci
batteremo quotidianamente per rafforzare il Pdac e la Lit-Quarta
Internazionale: ciò per cui Ruggero ha lottato fino all’ultimo respiro.
COMPAGNO RUGGERO PRESENTE! FINO AL SOCIALISMO, SEMPRE!
Comitato centrale del Partito di Alternativa Comunista
