Partito di Alternativa Comunista

G8 di Genova

G8 di Genova
LO STATO BORGHESE SI PREPARA AD ASSOLVERSI 
 
 
 
di Enrica Franco
 
 
Dopo i primi barlumi di verità storica venuti fuori durante il processo per il massacro alla scuola Diaz, i pm Anna Canepa e Andrea Canciani hanno ristabilito la “verità” borghese chiedendo pene esemplari per i 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio.
Il confronto con le pene richieste per i primi poliziotti giudicati è significativo: per alcuni di loro è stato richiesto all’incirca un anno di carcere e 10 mila euro di penale, altri sono stati addirittura prosciolti, mentre i no global dovrebbero scontare circa ben dieci anni di carcere a testa e pagare danni per oltre 100 mila euro.
Le argomentazioni sono le solite che sentiamo ormai da anni: le forze dell’”ordine” hanno calcato la mano, ma sono giustificati in quanto hanno dovuto affrontare orde di manifestanti intenti a devastare la città, saccheggiare negozi e danneggiare l’immagine del nostro Paese! A nulla valgono di fronte alla giustizia borghese le migliaia di prove e addirittura le testimonianze e le intercettazioni telefoniche di alcuni membri della polizia: la verità di quei giorni chiamerebbe in causa direttamente il governo che ha orchestrato e voluto i massacri e persino il morto, compito dei giudici è invece di rendere formale il revisionismo storico su quei terribili eventi.
 
Giustizia borghese?
E’ in queste circostanze che il sistema borghese fa capire quanto sia rischioso cercare di combatterlo, insorgere contro di esso equivale a commettere un omicidio o un qualsiasi altro delitto efferato, gli oppositori devono pagare per aver fatto tremare il governo e l’unica soluzione che questo sistema conosce, dopo le botte, le violenze e le umiliazioni, è la detenzione più lunga possibile. Non possiamo poi dimenticare chi ha pagato con la sua stessa vita durante gli scontri del G8. Lo Stato che si sente minacciato ha piena licenza di uccidere e non c’è giustizia per le sue vittime, il processo per l’omicidio di Carlo Giuliani è infatti una farsa con l’unico scopo di assolvere gli assassini. Cercare dunque giustizia attraverso i tribunali borghesi è evidentemente utopia, ma cercarla attraverso una commissione parlamentare è persino grottesco.
 
Sinistra di governo o di lotta?
La sinistra di governo è convinta di poter far luce su quei fatti attraverso appunto un’inchiesta del Parlamento, come se realmente questo governo, come qualsiasi altro governo borghese, potesse dichiarare candidamente che a Genova le forze dell’”ordine” avevano pieno mandato per massacrare e uccidere, con lo scopo di terrorizzare i manifestanti e l'intento di inibire altre lotte.
Nonostante le conclusioni della commissione sarebbero certamente risultate come un ennesimo schiaffo in faccia alle centinaia di migliaia di persone che manifestarono a Genova, pezzi del governo hanno dichiarato di non voler delegittimare la polizia e hanno quindi votato contro l’istituzione della commissione. Questa giustificazione è un’accusa ben precisa nei confronti dei poliziotti (e dei loro mandanti), ma il risultato è che Udeur e Italia dei Valori preferiscono non indagare affatto! Un altro esempio lampante di come un governo borghese non potrà mai ammettere la verità sulle violenze perpetrate contro i suoi oppositori, la storia italiana e mondiale è una miniera di casi analoghi. D'altra parte, se esistono svariati corpi di polizia, non è certo per combattere la criminalità (come ben sa la borghesia mafiosa che prospera da anni) ma per difendere la democrazia delle casseforti, cioè lo sfruttamento capitalistico e il suo sistema politico. 
Di fronte a tutto ciò la sinistra governista balbetta qualche timida lamentela, ma preferisce sacrificare la sete di giustizia dei suoi stessi sostenitori, che in migliaia erano a Genova e subirono violenze, piuttosto che prendere netta distanza da un governo che non esiterebbe a sporcarsi le mani laddove ce ne fosse bisogno.
Inutile dunque attendersi verità e giustizia dalla borghesia, ma migliaia di persone che erano a Genova, e milioni di persone che nel mondo ci sostenevano, conoscono la verità su quei giorni, il nostro compito è di non dimenticarla e di non smettere di raccontarla alle nuove generazioni che si affacciano alla politica. Dobbiamo avere la consapevolezza che opporsi al sistema è difficile, lo Stato non si crea scrupoli per difendere i propri interessi, ma è l’unica speranza che abbiamo per vedere un giorno un altro mondo possibile, dobbiamo essere pronti a combattere, come diceva un grande compagno, fino alla vittoria!  
Per questo sabato 17 saremo di nuovo a Genova, a manifestare. Anche se gli organizzatori della manifestazione (il Prc in testa) hanno scelto quella data in particolare per ostacolare la manifestazione del movimento "no - war" prevista da tempo per la settimana dopo (24 novembre), riuscendo così a far scomparire dal calendario una manifestazione che sarebbe stata chiaramente contro il governo (ma su questo tema torneremo più dettagliatamente in un prossimo articolo).

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