Partito di Alternativa Comunista

IL 1

IL 1° MARZO DEVE ESSERE UNA GIORNATA DI LOTTA
    
 
volantino del Pdac per le mobilitazioni degli immigrati del 1 marzo
 
 
Il 1 marzo non può essere soltanto una giornata simbolica che serve a dimostrare alla società italiana il ruolo svolto dagli immigrati.
Gli italiani sanno bene quale è il ruolo dei lavoratori immigrati che sono impiegati in tutti i lavori, soprattutto quelli  più dequalificati nei servizi, nell’edilizia, nell’agricoltura ecc. Sanno bene che esistono molti lavoratori immigrati che hanno un lavoro regolare, ma che con la crisi economica rischiano di perdere più di altri il posto di lavoro e con esso anche il permesso di soggiorno. Sanno che la cassa integrazione colpisce prima i lavoratori immigrati e poi gli italiani.
Sanno che gran parte dei  lavoratori immigrati lavorano in nero, con salari più bassi, nessun diritto e nessuna tutela, e rischiano di essere espulsi in qualsiasi momento.
Ma  i padroni vogliono che questa manodopera resti così, sfruttata e senza diritti, perché in questo modo si abbassano salari e diritti per tutti i lavoratori  e questo sistema economico, il capitalismo, può così sopravvivere. Allora chi è il responsabile? Sono gli immigrati che “rubano”  il lavoro, la casa ecc. o sono i padroni che sfruttano e dividono i lavoratori con leggi razziste contro gli immigrati e che alimentano il razzismo e la xenofobia nella società, approvate dai loro governi sia di centrodestra che di centrosinistra?
Pensiamo che la convocazione di questa giornata non sia all’altezza delle esigenze dei lavoratori immigrati che oltre a rendersi “visibili” hanno la necessità di fare un passo ulteriore nelle lotte. Lo hanno dimostrato i lavoratori di Rosarno che con la loro rivolta hanno insegnato a immigrati e autoctoni come organizzare e sviluppare la lotta. Ma ci hanno dimostrato anche che una lotta isolata, senza la solidarietà di altri lavoratori italiani e stranieri uniti, non può vincere. Occorre ripartire da lì, come occorre ripartire dalle lotte dei lavoratori immigrati delle cooperative di Origgio e Brembio  per  la creazione di un grande movimento che ponga le basi di una reale organizzazione dei lavoratori immigrati. Ed un primo passo in questo senso potrebbe essere il congresso degli immigrati che si sta organizzando a Roma il 24 ed il 25 aprile.
Anche se un vero sciopero non può esistere senza una adeguata preparazione ed una piattaforma rivendicativa che pensiamo debba essere generale e unificare i lavoratori immigrati e italiani, riteniamo sbagliato da parte dei sindacati (confederali e di base) non proclamare lo sciopero limitandosi ad appoggiare dall’”esterno” le iniziative del 1° marzo, come riteniamo del tutto strumentale l’adesione del Pd o di altri partiti del centrosinistra che non sono certo “campioni” dell’antirazzismo e che, al governo, hanno prodotto leggi contro gli immigrati.
Alternativa Comunista appoggia tutte le mobilitazioni del 1° marzo affinché sia una giornata di lotta nella quale uno dei settori più sfruttati della classe lavoratrice continui a prendere la parola per rivendicare:

- Il permesso di soggiorno per tutti e senza condizioni
- Il diritto alla cittadinanza senza condizioni per tutti i lavoratori immigrati e per i loro figli
- L’abolizione di tutte le leggi razziste dei governi di centrodestra e di centrosinistra, contro il reato di clandestinità e per l’abolizione dei CIE
- Diritti politici e sociali: voto, casa, istruzione e sanità pubbliche e gratuite
- Diritto di asilo per chi fugge da guerre, fame  e disastri ambientali
 
Solo l’unità nelle lotte dei lavoratori immigrati e italiani potrà combattere i licenziamenti, la cassa integrazione, la precarietà, il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, fino ad un vero sciopero generale cha faccia cadere questo governo.
Nessuno di noi, lavoratori italiani ed immigrati pagherà la vostra crisi!
 
 

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