Partito di Alternativa Comunista

Il Pdac in Puglia

Il Pdac in Puglia
UNA CAMPAGNA ELETTORALE DIVERSA
 
 
di Adriano Lotito (*)
 
Il 28 e 29 marzo si terranno in Puglia le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale. In occasione di questo appuntamento i vari schieramenti che si contendono il governo della Regione hanno messo in moto una gigantesca campagna elettorale che sta abbruttendo tutte le città della Puglia a colpi di manifesti di immani proporzioni, volantini e santini di ogni genere.
 
Dapprima sono scesi in campo tre schieramenti: il Popolo della libertà con il candidato alla presidenza Rocco Palese, la lista Io Sud-Udc con a capo l'ex-missina Adriana Poli Bortone e la coalizione del centrosinistra capitanata da Nichi Vendola che con la vittoria schiacciante riscossa alle primarie ha riacquistato la popolarità perduta nel corso dei suoi cinque anni di malgoverno. Nel mezzo di queste tre coalizioni, impegnate esclusivamente nel soddisfare i desideri e le ambizioni del padronato pugliese, inaspettatamente siamo spuntati noi, il quarto imprevisto di cui pochi erano a conoscenza e che prende il nome di Alternativa Comunista. Benché nato da poco, questo piccolo ma reale partito di militanti si sta creando degli spazi sempre più considerevoli all'interno della classe lavoratrice pugliese e l'attenzione nei suoi confronti aumenta di giorno in giorno nonostante televisioni e giornali (anche quelli cosiddetti "di sinistra) s'impegnino costantemente nell'oscurarne e censurarne le posizioni. Il nostro candidato alla presidenza della Regione è Michele Rizzi, lavoratore precario in un call-center che assieme ad altri lavoratori, disoccupati e precari, avverte in prima persona il peso di una crisi scatenata dalle manovre sconsiderate di industriali e banchieri senza scrupoli. La diversità di posizioni tra noi e il centrosinistra guidato da Nichi Vendola (descritto a volte come l'unto del Signore che risolleverà le sorti del nostro Paese) è ben visibile dalla campagna elettorale che si sta conducendo.  
 
 
Filastrocche e fabbriche di carta: la campagna elettorale di Vendola
 
Non si può negare l'audacia creativa che sta caratterizzando la campagna elettorale del centrosinistra in Puglia. Una creatività che maschera il vero obiettivo che si pone Nichi Vendola e che ha perseguito tenacemente nel corso dei suoi cinque anni di governo: servire a capo chino industriali e banchieri e riversare il costo della crisi sulle spalle dei lavoratori e degli studenti. Una turpe manovra che Vendola, con grande acume, ha nascosto con una campagna elettorale basata unicamente su fabbriche di carta e filastrocche ammalianti. Così come le filastrocche vengono utilizzate per ammaestrare i bambini che sono ancora privi di coscienza e spirito critico, anche Vendola a colpi di manifesti scritti in versi (peraltro poco originali) vuole tentare di addomesticare le masse, convinto che il popolo pugliese sia composto da analfabeti privi della capacità di intendere e volere. Per non parlare delle ormai famosissime "Fabbriche di Nichi" spacciate come liberi spazi di creatività e cultura, quando non sono altro che semplici comitati elettorali a caccia di sempre più numerosi giovani da irreggimentare e costituiti da gente che forse di fabbriche autentiche non ne ha mai viste. Una campagna elettorale dunque nella quale le richieste sempre più pressanti di precari e disoccupati non trovano alcuno spazio, tranne quando vengono strumentalizzate per ottenere un consenso demagogico (ne è prova la stabilizzazione di ottomila precari della sanità avvenuta non a caso a un mese dalle elezioni dopo anni che è rimasta nel cassetto).  
 
 
Alternativa Comunista: una campagna dei lavoratori tra i lavoratori

In direzione nettamente opposta procede invece il Partito di Alternativa Comunista che non avendo assolutamente intenzione (né la possibilità) di spendere grandi somme di denaro in volantini e manifesti, sta conducendo la propria campagna elettorale al fianco dei lavoratori in carne ed ossa, costituendo comitati di lotta ovunque sia possibile, stando all'interno di ogni realtà di lotta presente sul territorio della regione e guadagnando la fiducia di molti operai scoraggiati dalla dura crisi e dal futuro precario che si prospetta davanti a loro. Tutto è cominciato con i lavoratori ex-interinali dell'azienda Bar.sa di Barletta con cui è stato condotto un presidio costante sotto il Comune della città per ottenere il loro immediato reintegro. In seguito siamo entrati in contatto con il comitato operaio del calzaturificio Adelchi di Tricase, i cui lavoratori sono stati presi spudoratamente in giro dal proprietario che approfittando dei massicci finanziamenti pubblici ha delocalizzato la fabbrica scappando dall'altra parte dell'Adriatico dov'è più facile lo sfruttamento. Alternativa Comunista si è offerta a questi lavoratori come strumento a disposizione contro il padronato, proponendo loro una chiara strategia di lotta per far pagare la crisi a chi l'ha provocata e costruire una Puglia "alternativa" dei lavoratori. Il nostro scopo non è quello di superare a tutti i costi la soglia di sbarramento e sederci su comode poltrone per curare i nostri interessi poiché intendiamo le elezioni solo come uno strumento per dar voce a chi non ha voce, agli operai disoccupati e precari e agli studenti che compongono le nostre liste regionali, le cui lotte sono completamente ignorate dai partiti che rappresentano gli interessi della borghesia (Vendola compreso). Al contrario delle barzellette che dominano il resto della campagna elettorale, Alternativa Comunista s'impegnerà nell'affiancare sempre e ovunque le lotte dei lavoratori, propagandando un programma rivoluzionario e impostando la sua campagna sulle parole d'ordine: la crisi la paghino i padroni, l'unica soluzione sono le lotte dei lavoratori, occupare le fabbriche che chiudono o licenziano. Parole d'ordine che, con il costante impegno di tutti i militanti che in questi giorni stanno ingrossando le file del partito, possono essere già concretizzate.

  (*) coordinamento regionale Pdac Puglia    

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