LA LOTTA DEI LAVORATORI IMMIGRATI DI ROSARNO
E' LA LOTTA DI TUTTI I LAVORATORI
dichiarazione del Coordinamento delle sezioni europee
della Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale
In risposta a questa
aggressione, hanno organizzato - come già accadde in un altra regione, a
Castelvolturno, un anno fa - l'autodifesa e dato vita a una rivolta contro gli
aggressori e contro i loro sfruttatori.
Si tratta di
lavoratori impiegati prioritariamente nel bracciantato agricolo, che sono stati
privati di qualsiasi diritto, a partire dal permesso di soggiorno. Poiché
rischiano l'espulsione, sono ricattabili e rappresentano per i proprietari
terrieri una grossa occasione di profitto: lavorano ricevendo salari miserrimi
pari a un euro all'ora (e spesso dopo aver lavorato per mesi non vengono
nemmeno pagati); sono privi di contratti di lavoro; sono costretti a subire le
angherie e le violenze dei caporalati locali e di padroni e padroncini (che,
nel Sud, operano in combutta con le organizzazioni mafiose e criminali). Sono
costretti a vivere in condizioni disumane, ammassati all'interno di capannoni
ed edifici abbandonati, luoghi malsani e molto pericolosi per la salute. A
questo si aggiunge il clima di pesante intolleranza razziale che, nel contesto
della crisi del capitalismo, i governi di entrambi gli schieramenti borghesi (e
la stessa legislazione europea) hanno fomentato con "leggi sulla
sicurezza" che attaccano pesantemente i lavoratori immigrati e le loro
famiglie. Dalla legge Turco-Napolitano, alla successiva legge Bossi-Fini fino
ai pacchetti sicurezza di Amato e poi di Maroni, i governi hanno sostenuto
politiche razziste - a partire dalla costruzione di centri di espulsione - che
hanno reso sempre più difficile per gli immigrati ottenere un permesso di
soggiorno, con il conseguente drastico peggioramento delle condizioni di vita e
di lavoro.
I
violenti attacchi
razzisti e il pesante sfruttamento che i lavoratori immigrati subiscono
quotidianamente non sono solo l'effetto della presenza sul territorio di
organizzazioni di stampo mafioso. Si tratta di un fenomeno che si verifica
ovunque in Europa: l'economia capitalista ha bisogno di un "esercito di
riserva" per i profitti e gli immigrati privi di diritti e di permesso di
soggiorno sono una fonte di guadagno per il padronato: gli immigrati sono
fondamentali per il funzionamento dell'economia capitalistica e rappresentano
una fetta numericamente consistente della classe lavoratrice, soprattutto nell'industria,
nell'agricoltura e nell'edilizia. Prima il capitalismo - con le guerre, le
multinazionali, lo sfruttamento delle risorse nei Paesi d'origine - costringe
masse di disperati a emigrare per sopravvivere; poi li sfrutta per il profitto
e fomenta la guerra tra poveri creando divisioni all'interno della classe
lavoratrice e tra gli stessi lavoratori immigrati: coloro che sono privi di
permesso di soggiorno diventano automaticamente clandestini,
"illegali". Queste divisioni indeboliscono tutta la classe operaia:
solo lottando per migliori condizioni di lavoro per tutti (nativi e immigrati,
con o senza il permesso di soggiorno) è possibile difendere il lavoro e il
salario.
Il coordinamento
europeo della Lega internazionale dei lavoratori - Quarta Internazionale esprime
piena solidarietà ai lavoratori immigrati di Rosarno, sostiene le
manifestazioni in difesa degli immigrati e fa appello a tutte le organizzazioni
sindacali, alle associazioni, alle organizzazioni politiche a organizzare
iniziative a sostegno degli immigrati. Rivendichiamo:
- Permesso di soggiorno per tutti gli immigrati presenti sul territorio nazionale.
- Tutele sindacali per tutti i lavoratori immigrati.
- Stessi diritti civile dei lavoratori italiani.
- Il diritto all'autodifesa organizzata per respingere gli attacchi razzisti
- Il diritto a un contratto di lavoro e a un posto fisso di lavoro per tutti gli immigrati, con salari dignitosi adeguati al costo della vita.
- Alloggi pubblici, in buone condizioni igienico-sanitarie, per gli immigrati privi di dimora.