Partito di Alternativa Comunista

la polizia di chavez contro le lotte operaie

Venezuela
LA POLIZIA DI CHAVEZ CONTRO LE LOTTE OPERAIE
Dichiarazione della sezione venezuelana della Lit
 
 
Il “socialismo del XXI secolo” di Hugo Chávez in Venezuela continua a mietere vittime fra i lavoratori che cercano soltanto di difendere i propri diritti. Questa volta è il caso degli operai della fabbrica automobilistica Mitsubishi e dell’impresa di autoricambi Macusa, che occupavano gli stabilimenti per difendere i propri diritti relativi al pagamento dei salari e in difesa dei posti di lavoro e che sono stati brutalmente repressi dalla polizia dello Stato di Anzoátegui. Il risultato è di due morti e di un altro lavoratore gravemente ferito.
 
Pubblichiamo di seguito la dichiarazione di Unità Socialista dei Lavoratori (Ust), sezione venezuelana della Lega Internazionale dei Lavoratori – Quarta Internazionale, sul cui sito web è possibile guardare tre video della violenta azione di polizia.
 
 
 

JOSÉ MARCANO E PEDRO SUÁREZ: PRESENTI!

 

Mantenere l'occupazione e la mobilitazione! fino alla vittoria!

 

Il 29 gennaio 2009 entrerà nella storia del movimento operaio venezuelano come un giorno di lutto. La morte dei compagni José Marcano, detto "Tico Tico", della Mitsubishi, e Pedro Suárez della fabbrica di autoricambi Macusa è un grave precedente nelle lotte dei lavoratori nel nostro Paese.
Come Richard Gallardo, Luís Hernández e Carlos Requena - assassinati da un sicario per aver difeso gli interessi dei lavoratori ed essersi posti alla testa delle loro lotte nello Stato di Aragua, governato da Rafael Isea del Psuv - i compagni José Marcano e Pedro Suárez entrano nel pantheon di quei combattenti della classe operaia disposti a dedicare la propria vita, anche mettendola a rischio, per difendere gli interessi della loro classe contro la borghesia.

 

Il governo dello Stato Anzoátegui deve essere ritenuto responsabile

Se è vero che "Il giudice di Prima Istanza, Henry Gabián Dietrich, e le giudici dell'Esecuzione di Primo e di secondo grado, Lourdes Villarroel e Diana Vásquez, hanno responsabilità in questi fatti deplorevoli, perché si sono pronunciati in favore dei padroni dello stabilimento Mitsubishi, Hyundai e Fuso, senza considerare le ragioni legali e di giustizia del lavoro su cui si fonda la protesta" - come ha detto il presidente della Commissione dell'Energia e delle Miniere dell'Assemblea Nazionale, Angelo Rodríguez - non è meno vero che la polizia statale di Anzoátegui è subordinata al governatore e non al potere della magistratura.
Riteniamo direttamente responsabile l'apparato repressivo dello Stato Anzoátegui, governato da Tarek William Saab del Psuv, che ha messo i corpi di polizia al servizio di un ordine giudiziale in favore dell'impresa. Tarek avrebbe potuto evitare questa tragedia se si fosse rifiutato di inviare le forze di polizia per l'esecuzione dell'ordine giudiziale. Egli stesso, il venerdì 30, ha dichiarato al programma "La Notizia", della stazione radiotelevisiva VTV, secondo il sito web di Radio YVKE Mondial di Caracas che: "Voglio evidenziare che se dei funzionari hanno partecipato a queste azioni con armi d'ordinanza, noi apriremo un procedimento amministrativo e saranno cacciati. Per una ragione elementare: nel mese di aprile del 2005, abbiamo emesso un decreto che proibisce l'uso di armi nelle manifestazioni. Dev'essere chiaro che se si verifica qualche situazione di carattere violento in una manifestazione, questa può essere respinta in modo proporzionale, con l'uso di armi dissuasive, che implichino il controllo della manifestazione. Ma noi abbiamo proibito, in modo molto chiaro, l'uso di armi nel controllo di manifestazioni", ha dichiarato il governatore di Anzoátegui.
In questa dichiarazione di Tarek è chiara per lo meno una cosa elementare: che il governatore è per "respingere" le mobilitazioni dei lavoratori "in maniera proporzionale". Sorge una domanda: proporzionale a che cosa? Alla reazione indignata di lavoratori disarmati contro gli abusi polizieschi? Ed anche qualora i corpi polizieschi non avessero utilizzato armi in Mitsubishi, crede il governatore che la violenza poliziesca non avrebbe causato vittime con le aggressioni fisiche verificatesi nel tentativo dell'assalto per la presa di Mitsubishi?
Indipendentemente dal fatto che il governatore dello Stato Anzoátegui, nel tentativo di fronteggiare la situazione, abbia sospeso il comandante ed i poliziotti responsabili della mortale repressione contro gli operai della Mitsubishi ed ordinato l'arresto di sei funzionari di polizia coinvolti, e che si sia impegnato ad indennizzare le famiglie delle vittime, niente può riportare in vita i compagni morti.

 

Un'infelice dichiarazione del Presidente Chávez: nessuna fiducia nei governi nazionale e dello Stato Anzoátegui, né nei suoi apparati repressivi!

Il presidente Chávez in una dichiarazione televisiva ad una catena nazionale il giorno 30 di gennaio, da Guayana, secondo la Radio YVKE Mondial di Caracas, ha fato appello affinché i giudici trattino con attenzione le proteste dei lavoratori. Ne sono derivati due morti, cosa che lo ha colpito "molto duramente al cuore". Ha detto anche che, non appena saranno rintracciati, i colpevoli dovranno essere arrestati: "Bisogna combattere duramente le mafie che infiltrano le forze di polizia". Infine, ha ipotizzato che l'opposizione possa aver fomentato questi fatti, perché cerca il modo di incolpare il chavismo della violenza, mentre è proprio questa a mestare nel torbido generando un clima violento nel paese.
Intanto, nella stessa dichiarazione televisiva, Chávez ha affermato alla fine:
"Ora bisogna richiamare anche i lavoratori alla ragionevolezza. Qui in Guayana una volta hanno occupato un'impresa, la cosa è durata a lungo, ed erano armati. Perché alcuni lavoratori hanno armi da fuoco se protestano e si presentano minacciando di sequestrare il ministro? (...) alla fine si è verificato il problema. In fondo i lavoratori avevano ragione, ma avere un fucile, delle rivoltelle, li fa passare dalla parte del torto perché si trasformano in delinquenti, sono fuorilegge e possono causare una tragedia. Viene la guardia e la polizia, li sparano. Non sto dicendo che questo sia stato il caso di Anzoátegui, no. Ci sono stati alcuni spari, non si sa ancora da chi siano cominciati, e ci sono stati due lavoratori morti, e questo mi provoca molto dolore, come dà dolore qualunque persona morta ..."
.
Questa dichiarazione del presidente è disgustosa. I lavoratori della Mitsubishi si sentivano completamente disarmati e confidavano in che la polizia statale non li avrebbe mai repressi e men che meno avrebbe sparato per uccidere. Pertanto essi non hanno causato nessuna tragedia, perché gli spari vennero esclusivamente da parte della polizia. Signor presidente, i lavoratori della Mitsubishi non sono delinquenti!

 

La formazione della commissione di alto livello è una trappola

Denunciamo il carattere della proposta di formazione della Commissione di Alto Livello presieduta dal vicepresidente della Repubblica, Ramón Carrizales, dal Ministro del Lavoro, Roberto Hernández, dal governatore dello Stato Anzoátegui, Tarek Williams Saab, e dai padroni della Mitsubishi, di Hyundai e di Fuso, come una trappola al servizio della multinazionale.
Ciò che il governo nazionale dovrebbe fare è incriminare i padroni e direttori di Mitsubishi come complici di questo duplice omicidio, imporre all'impresa che assuma i 135 lavoratori di Induservi e sanzionare duramente l'impresa per non aver osservato gli obblighi di previdenza sociale e la stabilità nel lavoro garantite dall'attuale Legge Organica del Lavoro.
Neanche il licenziamento del coordinatore del Ministero del Lavoro nella regione, Alí Veliz, e la nomina di una commissione speciale del Ministero del Lavoro per seguire le istanze degli operai saranno una via d'uscita che di per sé garantisca le rivendicazioni operaie che hanno prodotto l'occupazione dello stabilimento e la brutale repressione, nella misura in cui questa commissione sarà subordinata alla tale commissione di "alto livello".
Dopo l'assassinio di due lavoratori, non bisogna negoziare come "gentiluomini" coi padroni di Mitsubishi, bensì obbligarli ad accettare incondizionatamente tutte le rivendicazioni lavorative e sociali degli operai, fino alla destituzione dell'attuale direzione di Mitsubishi in Venezuela, come rivendicano gli operai della multinazionale.

 

Ogni appoggio all'agenda di lotta

L'unica maniera di ottenere che tutte le rivendicazioni siano soddisfatte è la continuazione della mobilitazione fino alla vittoria. Solamente l'organizzazione e la lotta dei lavoratori, indipendente del governo e dei patroni, può ottenere il rispetto delle nostre rivendicazioni.
Qualunque negoziazione coi governi nazionale e statale o la direzione di Mitsubishi deve essere basata sulla mobilitazione permanente e la sua estensione a livello nazionale. Non possiamo cedere ai canti di sirena che dicono che incominceranno le negoziazioni solo se si toglie l'occupazione e se non si propone un piano regionale e nazionale di lotta. O si negozia come vogliamo ed alle nostre condizioni o non si negozia!
Perciò, l'UST appoggia l'agenda di lotta sostenuta dal sindacato Mitsubishi, dalla federazione automobilistica e dai sindacati combattenti di Anzoátegui.

 

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MARCIA REGIONALE A BARCELLONA: Martedì, 3 Febbraio

SCIOPERO NAZIONALE DEL SETTORE AUTOMOBILISTICO: Giovedì, 5 Febbraio

 

SCIOPERO REGIONALE IN ANZOÁTEGUI

 

MARCIA VERSO LA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA

 

 

NESSUNA FIDUCIA NEI GOVERNI NAZIONALE E DELLO STATO ANZOÁTEGUI NÉ NEI SUOI APPARATI REPRESSIVI!

DICHIARIAMO POLITICAMENTE RESPONSABILE IL GOVERNATORE TAREK WILLIAM SAAB PER AVER PERMESSO L'INVIO DEL CONTINGENTE DI POLIZIA PER ESEGUIRE LO SGOMBERO DELLA MITSUBISHI!

RESPINGIAMO LE ACCUSE PER CUI I LAVORATORI SAREBBERO I RESPONSABILI DELLE MORTI DEI LORO STESSI COMPAGNI!

CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DELLA PROTESTA! NO ALL'INTERVENTO DEI CORPI REPRESSIVI ED ANTISOMMOSSA NEI CONFLITTI OPERAI!

IMMEDIATO RISPETTO DELL'IMPEGNO DA PARTE DEL GOVERNO DELLO STATO ANZOÁTEGUI DI INDENNIZZARE LE FAMIGLIE DEGLI OPERAI UCCISI; CHE IL GOVERNO STATALE SI FACCIA CARICO DI TUTTE LE SPESE FUNERARIE E DEL TRATTAMENTO MEDICO DEI FERITI!

DESTITUZIONE, PROCESSO E CONDANNA PER TUTTI I FUNZIONARI GIUDIZIALI E DI POLIZIA COINVOLTI NELL'ASSASSINIO DEI DUE OPERAI DI MITSUBISHI E MACUSA: DAI GIUDICI, PASSANDO PER IL COMANDANTE, I COMMISSARI ED I POLIZIOTTI!

DESTITUZIONE DEL VICEMINISTRO DEL LAVORO, ABRAHÁN MUSSA! DESTITUZIONE DELL'ATTUALE DIREZIONE DI MITSUBISHI IN VENEZUELA E SUA IMPUTAZIONE IN COMPLICITÀ NELLE MORTI!

ASSUNZIONE IMMEDIATA DEI 135 LAVORATORI LICENZIATI DI INDUSERVI A SPESE DI MITSUBISHI!

ACCOGLIMENTO IMMEDIATO ED INCONDIZIONATO DI TUTTE LE RIVENDICAZIONI LAVORATIVE E SOCIALI DEGLI OPERAI DI MITSUBISHI! MAI PIÙ LICENZIAMENTI NEL SETTORE DELL'AUTO! INDENNIZZO DI TUTTI I LICENZIATI! FINE DELLA PRECARIZZAZIONE E TERZIARIZZAZIONE DEL LAVORO! ADEGUAMENTO AUTOMATICO DEI SALARI ALL'INFLAZIONE! NAZIONALIZZAZIONE SENZA INDENNIZZO E SOTTO CONTROLLO OPERAIO DELLE IMPRESE CHE LICENZIANO E NON RISPETTANO I CONTRATTI COLLETTIVI!

PER UNA CAMPAGNA DI SOLIDARIETÀ MORALE E FINANZIARIA PER SOSTENERE LE OCCUPAZIONI E LE LOTTE DI MITSUBISHI E VIVEX!

 

Caracas, 3 febbraio 2009.

Unità Socialista dei Lavoratori

Sezione Venezuelana della Lega Internazionale dei Lavoratori (Quarta Internazionale)

 

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