Partito di Alternativa Comunista

La sanit

La sanità pubblica

consegna alla morte le neo-mamme?

Una riflessione da una prospettiva di classe

 

 

di Mario Avossa

In questi giorni è in corso una forsennata campagna condotta dalla stampa padronale che pone al centro dell’attenzione alcuni casi di morte di giovani madri. Ad ogni costo i giornalisti al soldo dei banchieri si sforzano di far apparire come malasanità le quattro morti. I fatti consistono nella drammatica fine di quattro donne nei mesi alti di gravidanza, tutti casi diversi fra loro ma accomunati dalla stampa come se fossero correlati.

Se le notizie di stampa corrispondono al vero, la paziente bresciana avrebbe contratto un’infezione a rapido sviluppo, con la conseguenza del distacco totale della placenta; la paziente di Bassano avrebbe patito una embolia, complicanza infrequente ma nota e ad alta mortalità; la paziente di Verona avrebbe riportato un trauma, che avrebbe a sua volta complicato la gestazione; la paziente di Torino avrebbe sviluppato una rara complicanza.1-2.

In tutti e quattro in casi la stampa filo padronale è costretta ad ammettere che non sarebbero emersi ritardi o omissioni nell’assistenza.

L’insistenza del giornalismo radiotelevisivo (prevalentemente rivolto a indottrinare il proletariato) nell’accomunare quattro casi diversi fra loro e distanti geograficamente pone il dubbio che una accorta regia stia facendo sciacallaggio sul dramma della morte di quattro donne allo scopo di screditare la sanità pubblica agli occhi del popolo: questo deve poter diffidare delle strutture sanitarie del SSN, magari rivolgersi a quelle private e magari preventivamente tutelarsi con una bella assicurazione privata sulla salute, proprio come negli Usa.

 

Sul ruolo della stampa nel sistema capitalista

Ma come mai, per esempio, un caso di morte neonatale (15.02.2015) in una clinica privata a Catania, priva di un reparto di terapia intensiva neonatale, non sembra aver destato scalpore più di tanto? 3

La stampa neoliberista è loquace nelle campagne scandalistiche, ma tace sulle difficoltà che i pazienti o i loro familiari devono sopportare a causa dei tagli ai finanziamenti del SSN. Mezza Italia è priva delle più elementari garanzie di salute: ospedali chiusi dappertutto, specialmente quelli di proporzioni più piccole, che sono a misura d’uomo;  viaggi della speranza;  pronto soccorso affollati di infermi i cui lamenti riempiono i locali mentre il personale ridotto all’osso fa ciò che è umanamente possibile; degenze sempre più brevi per consentire i ricoveri subentranti dalle liste d’attesa sempre più lunghe; esami specialistici ormai quasi tutti a pagamento, specialmente con l’approssimarsi della fine anno solare; farmaci di fascia C a totale carico del paziente; lunghe attese negli studi dei medici di base per elemosinare una prescrizione in modo da alleggerire i gravami economici sulla famiglia; psichiatria ridotta al minimo, con gran parte dei pazienti affidati ai familiari, spesso anziani, con casi drammatici che a volte si concludono in tragedie della disperazione; persone non autosufficienti affidate alla pietà dei familiari o a qualche badante a pagamento; assistenza domiciliare integrata spesso ridotta a caricatura; carenza di programmi di prevenzione secondaria del cancro e nulla sulla prevenzione primaria; carenza di strutture materno - infantili; familiari dei pazienti ridotti a fattorini di gualcite carte di ufficio in ufficio per ottenere una fornitura protesica. E ancora si potrebbero descrivere innumerevoli negazioni e ingiustizie. La sofferenza quotidiana del popolo non smuove le corde della stampa padronale.

 

Il massacro del sistema sanitario pubblico. Qualche numero

Ma è proprio vero che la sanità pubblica italiana consegna alla morte le neo-mamme? Secondo l’Oms in Italia il tasso di mortalità materna è del 4 per centomila neonati, allo stesso livello di Francia, Germania, Gran Bretagna e Usa, come la stessa stampa borghese talvolta riconosce 1.

Questo dato deve essere correlato ai tagli alla sanità pubblica che i governi di ogni colore che si sono succeduti dal 1992 ad oggi hanno inflitto al bilancio della sanità ad ogni legge finanziaria. Secondo l’Ocse in Italia mancherebbero 60.000 infermieri, mentre ne rimangono disoccupati 25.000. Il triste primato della disoccupazione infermieristica spetta alla Campania con ben il 74.8% di infermieri senza lavoro. Quei pochi infermieri che riescono a trovare impiego sono precari assunti da agenzie interinali a basso salario e elevato sfruttamento 4.

Per il blocco delle assunzioni dei medici vigente nella sanità, nei prossimi 10 anni verranno a mancare ulteriori 15.000 medici 5.

I medici più colpiti dagli effetti dei tagli alla sanità pubblica sono i dipendenti del SSN, fra i quali il Sole 24 ore 6  conta 14.000 precari (ma i dati sono fermi a due anni fa) che prestano la loro opera in settori delicati come pronto soccorso, ginecologia e ostetricia, chirurgia, anestesia e rianimazione. La maggior parte è nel nord Italia, ma mancano dati certi nel sud Italia. La condizione dei medici precari è insostenibile nei pronto soccorso, a causa dei carichi di lavoro e della disorganizzazione (continua mancanza di posti letto)  7.

Mancano quasi del tutto le figure dei profili di base, gli ausiliari, ridotti a poche unità negli ospedali, avanti con gli anni, con magri salari. La loro carenza fa ricadere senza scampo le loro mansioni sugli infermieri, generando il fenomeno del demansionamento. Iniziano a comparire figure di super-precari (progetti-giovani).

 

Una lettura rivoluzionaria

Se così stanno le cose, allora il mantenimento in Italia di livelli percentuali di morti materne simili a quelli di Paesi in cui la sanità è di gran lunga più finanziata di quella italiana è un merito che deve essere ascritto alle capacità umane e professionali dei lavoratori della sanità pubblica che con generosità e spirito di sacrificio si battono per curare e assistere le persone nonostante il drammatico quadro in cui si trovano a lavorare, neutralizzando – fin dove possono - l’attacco alla sanità pubblica condotto da direttori generali miopi e assetati, presidenti Regionali e assessori al soldo dei circoli neoliberisti, che eseguono le condanne contro il SSN. In pratica, facendo scudo coi loro corpi alle violenze inflitte dai governi centrali e regionali contro i pazienti.

Per questi motivi è urgente la ripresa di una nuova stagione di lotte dei lavoratori della sanità che possa aprire  il fronte delle rivendicazioni: il salario, le progressioni di carriera, le nuove assunzioni di medici, infermieri e ausiliari al netto delle stabilizzazioni dei precari, nuovi criteri di rappresentanza sindacale che superino le rsu e diano avvio ai comitati di difesa dei lavoratori per ripristinare il controllo democratico nei luoghi di lavoro; la lotta alle intimidazioni e agli atti repressivi e ritorsivi contro i lavoratori e gli attivisti sindacali più combattivi; il diritto di vigilanza dei lavoratori sui bilanci di asl e ospedali. E' necessario che le forze politiche e sindacali non collaborazioniste assumano come obiettivo la riunificazione dei fronti di lotta dei lavoratori, superando ogni recinto corporativo, per costruire organismi in grado di convogliare i lavoratori verso una prospettiva di sciopero generale.

 

 

Note

1) http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/16_gennaio_02/brescia-madre-due-bimbi-muore-ottavo-mese-gravidanza-409e17fa-b130-11e5-b083-4e1e773a98ad.shtml

2) http://www.corriere.it/cronache/15_dicembre_31/marta-un-altra-morte-sala-parto-medici-uccisa-un-embolia-aecc1d44-af8c-11e5-98da-4d17ea8642a3.shtml

3) I proprietari Gibiino hanno anche un parente senatore di Forza Italia. http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2015/02/12/non-ce-posto-in-ospedale-neonata-muore_3ac466a3-b752-46d9-bda1-a2bfb34c95e4.html

4) http://www.corriereuniv.it/cms/2014/05/ocse-in-italia-mancano-60mila-infermieri-ma-25-mila-neolaureati-non-trovano-lavoro/

5) http://www.corriere.it/salute/14_marzo_17/allarme-carenza-medici-15-mila-prossimi-10-anni-ab3318d4-adec-11e3-a415-108350ae7b5e.shtml

6) http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2015-09-22/i-medici-precari-sono-14mila-063823.shtml?uuid=ACTEoC2

7) Rimandiamo a un altro articolo dello stesso autore (“Il governo Renzi all'attacco della sanità pubblica. La situazione del servizio sanitario in Italia”) pubblicato nell'ottobre 2015: http://www.alternativacomunista.it/content/view/2214/1/

 

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