Partito di Alternativa Comunista

L'ennesima squallida testimonianza di un fallimento.

Sul metodo calunniatorio del Pcl.

L'ennesima squallida testimonianza di un fallimento.

Alcuni iscritti del Pcl fanno circolare in questi giorni su internet un video in cui un tale Papini esprime giudizi politici evidentemente confusi, con la bandiera del Pdac sullo sfondo. La squallida operazione di questi attivisti del Pcl, coerentemente con la loro impostazione denigratoria, è finalizzata a ridicolizzare questa persona e ad associarla al Pdac. Nel respingere tale metodologia vigliacca e offensiva di chi prova a ridicolizzare le persone, aggiungiamo che tale modo di fare denota anche scarsa intelligenza, politica e non solo, da parte di chi usa certi metodi.

La verità, infatti, è che questa persona, beffeggiata dal Pcl, è stata per anni militante nello stesso Pcl di Ferrando, precisamente responsabile della sezione di La Spezia! E ciò a conferma di quanto noi sosteniamo da sempre rispetto all'assoluta assenza nel Pcl di un progetto di formazione dei militanti, carenza coerente con l'impostazione verticistica di un partito che ruota interamente attorno ai due leader maximi e a qualche presunto “illuminato”. Tutto ciò risulta dunque doppiamente squallido: in primo luogo perché i militanti del Pcl beffeggiano volgarmente un compagno, usandolo a sua insaputa come un'arma contro il Pdac, e in secondo luogo perché ne intendono mettere in evidenza delle carenze politiche sulle quali il Pcl medesimo ha grandi responsabilità.

Dopo aver lasciato il Pcl, Papini ha chiesto l'iscrizione al Pdac. Com’è noto a chiunque conosca lo statuto del nostro partito, essendo il Pdac (a differenza del Pcl) un partito di militanti, per ogni compagno che chiede l'iscrizione sono previsti sei mesi di candidatura, al termine dei quali il compagno diventa (se effettivamente rispetta le condizioni della militanza) iscritto militante al Pdac. Quando Papini ci chiese l'iscrizione abbiamo ritenuto, dopo un colloquio, che non vi fossero nemmeno le condizioni per la candidatura, per il semplice fatto che esprimeva posizioni troppo lontane dal programma del partito, cioè dal programma rivoluzionario. Ad ennesima riprova di quanto abbiamo sempre sostenuto in merito all'abissale differenza d’impostazione esistente fra il Pdac, che s’ispira alla tradizione bolscevica, e il Pcl, di fatto ispirato alla linea menscevica del tesseramento allargato, e del partito in cui non esiste differenza fra militanti e iscritti, fra la classe e l'avanguardia.

Il compagno Papini non è mai stato militante del Pdac, come lui stesso dice nel filmato, e la bandiera presente nel video c’era stata da lui richiesta tempo addietro nel corso di una manifestazione. Ciò non ci esime dall'esprimergli la più sincera solidarietà per il vile attacco subito da personaggi che col comunismo chiaramente non hanno nulla a che vedere. Nei giorni scorsi avevamo invitato Papini a rimuovere da youtube i suoi video, in quanto associati impropriamente al Pdac, operazione che egli aveva effettuato.

Il personaggio del Pcl sezione Brianza che adesso ha diffuso impropriamente su internet un video già rimosso dal suo autore, ha pertanto violato le normative che regolano il copyright, e da buon borghese dovrebbe saperlo. Non ci interessa fare denunce: non frequentiamo, a differenza di altri, la polizia postale e le questure. Ripudiamo l'utilizzo di metodi calunniosi e ingiuriosi, tipici dello stalinismo: pensiamo che dovrebbero essere gli stessi attivisti del Pcl a richiedere al loro compagno di rimuovere quei video che offendono il nostro partito, se come noi ritengono tali metodi disdicevoli e da condannare.

Per quanto ci riguarda, questa squallida vicenda ci restituisce l'ennesima rappresentazione del fallimento del partito di Ferrando, un partito che vive più nel mondo virtuale di facebook (o dei salotti televisivi, come nel caso del suo leader-guru) che nelle lotte.

 

Perchè il Pcl ci calunnia

 

Le calunnie del Pcl nei nostri confronti sono dovute al fatto che abbiamo sempre denunciato il tradimento dei principi marxisti operato da questo partito nazional-“trotskista”, isolato a livello nazionale, che ha rinunciato all'impostazione militante del partito e alla formazione di quadri (affidandosi totalmente al leader maximo e a qualche altro presunto “illuminato”), e che ha dato la priorità, piuttosto che alla costruzione sul territorio e nelle lotte, alla partecipazione alle elezioni ad ogni costo (con risultati peraltro disastrosi per chi vive solo d’elezioni).

Abbiamo sempre denunciato il Pcl portando argomentazioni politiche, e abbiamo sempre ricevuto risposte calunniatorie, con offese e insulti sul piano personale a singoli compagni, o riferimenti a fatti totalmente inventati che il Pcl non ha mai supportato con argomenti (né avrebbe potuto farlo).

Abbiamo sempre risposto sul campo alle ridicole accuse mosse dal Pcl nei nostri confronti, per esempio quella di essere “settari”, falsità dimostrata dal nostro concreto radicamento nelle lotte – al contrario dell'esistenza virtuale del Pcl – che ci ha portato a promuovere in diverse regioni dei coordinamenti fra le realtà di lotta più avanzate del Paese, intorno a piattaforme radicalmente anticapitaliste. Tutto questo mentre Ferrando era troppo impegnato a disquisire sulla “rivoluzione” davanti alle telecamere, o ad accodarsi (come ha fatto negli ultimi due anni) alla linea neokenesiana del Coordinamento No debito di Cremaschi.

 

La redazione web

 

 

Riportiamo di seguito qualche testo interessante sulla questione:

 

Una nostra analisi dettagliata sul Pcl e il suo fallimento:

http://www.alternativacomunista.it/content/view/1708/47/

 

Una testimonianza molto significativa e argomentata di compagni usciti dal Pcl:

http://www.alternativacomunista.it/dmdocuments/FILE%20PER%20SITO/perche%20sono%20uscito%20dal%20pcl.pdf

 

Sulla differenza fra noi e il Pcl:

http://www.alternativacomunista.it/content/view/1776/1/

 

Anche in spagnolo, dal sito della Lit-Quarta Internazionale:

http://litci.org/inicio/newspaises/italia/3772-para-construir-un-partido-y-una-internacional-revolucionarios-hemos-roto-con-el-pcl-y-adherimos-al-pdac

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