Partito di Alternativa Comunista

AL FIANCO DEI LAVORATORI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA IN LOTTA!

AL FIANCO DEI LAVORATORI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA IN LOTTA!

Per una vertenza generale sulla base di una piattaforma unificante!

Contro i governi nazionale, regionale e locale, e il padronato!

 

Due fatti evidenziano la gravità della situazione sociale e politica che grava sulla classe operaia, i lavoratori e le masse popolari del veneziano: la frequenza degli incidenti sul lavoro e la diffusione della precarietà e del caporalato nelle piazze.

Una situazione sociale e politica che va messa in relazione: con i processi strutturali che investono l'economia mondiale e del veneziano; con le politiche padronali dei governi, nazionali e locali, di centrosinistra e di centrodestra; con il sostegno e la copertura assicurate a queste politiche anti-operaie dalla Sinistra arcobaleno (Prc, Pdci, Sd, Verdi) e dalla burocrazia sindacale di Cgil, Cisl e Uil.

La crisi economica investe le industrie -meccanica, chimica, tessile, trasporti- di Porto Marghera e della provincia con processi di chiusure, ristrutturazione e licenziamenti a cui si aggiungono le pesanti ricadute nell'indotto degli appalti, delle mense e dei servizi.

Nel comparto chimico la gravità della crisi è tale che potrebbe portare alla chiusura della chimica con migliaia di licenziamenti tra lavoratori diretti e indiretti: dopo le chiusure degli anni precedenti, la crisi investe Montefibre e Solvay.  Nell'area aeroportuale abbiamo visto la messa in mobilità dei lavoratori Sav e il fallimento di Alpi Eagles. Nella provincia importanti realtà industriali -Speedline, Pometon, Linificio di Portogruaro, Aprilia, le industrie tessili, le calzature- presentano processi di crisi e ristrutturazioni. La decisione del governo Prodi di mettere in borsa e privatizzare Fincantieri, proprio per i processi speculativi che alimenta, può determinare la crisi di questa importante industria.

La Giunta di Venezia di Cacciari, il governo regionale di Galan, entrambi espressione dei poteri forti finanziari e industriali del Veneto e di Venezia, procedono nel processo di privatizzazione: i Musei civici veneziani verranno trasformati in Fondazione; la speculazione edilizia mette le mani sulla città; la grave situazione dei trasporti pubblici; l' Ospedale di Mestre in mano private!

In questo quadro le imprese per mantenere ed accrescere i profitti, per acquisire nuovi mercati, comprimono i salari, i diritti e le tutele dei lavoratori. La realtà operaia del veneziano sempre più è fatta di bassi salari, precarietà, aumento dei ritmi, mobilità e licenziamenti. Un'insieme di fattori che congiuntamente alla riduzione degli investimenti nelle strutture e nella sicurezza, alla mancanza di controlli, determina un aumento esponenziale degli infortuni sul lavoro: è questo che è successo al Porto di Venezia a seguito dei processi di liberalizzazione/privatizzazione delle operazioni portuali con gli infortuni, di cui due mortali, di gennaio 2008, e prima ancora all'Alcoa, ai Cantieri navali De Poli.  Non a caso ad essere colpiti sono soprattutto lavoratori delle imprese d'appalto, precari e immigrati.

 

Il Partito di Alternativa Comunista esprime la propria solidarietà ai lavoratori in lotta e indica nella costruzione di una vertenza generale contro i governi e il padronato, sulla base di una piattaforma unificante di tutti i lavoratori, i precari, gli immigrati, gli studenti e le masse popolari la strada per una reale alternativa: un governo dei lavoratori che ponga fine alla barbarie capitalistica.

Tanto più di fronte ad un governo di centrosinistra caduto sotto il peso dell'immondizia e di un clan familiare politico-affaristico che esprimeva il ministro della Giustizia!

 

  • Abrogazione delle leggi precarizzanti (Treu, Biagi, Damiano) e delle leggi contro gli immigrati (Bossi-Fini), assunzione a tempo indeterminati di tutti i lavoratori precari e permesso di soggiorno per tutti i lavoratori immigrati, forti aumenti salariali e scala mobile dei salari e delle pensioni;
  • No alla privatizzazione dei Musei civici veneziani, no alla privatizzazione degli Ospedali pubblici;
  • Basta morti sul lavoro! elezione nei posti di lavoro dei delegati alla sicurezza, controllo operaio sulla gestione della sicurezza nelle aziende e sui servizi pubblici sanitari addetti al controllo;
  • No alla privatizzazione di Fincantieri, nazionalizzazione sotto controllo operaio delle aziende del Porto, di tutte le aziende in crisi e che licenziano i lavoratori;



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