Incontri-dibattito ad Agrigento e Caltanissetta
L'importanza della teoria per far vincere le lotte
di Pdac Sicilia
La
scorsa settimana il Pdac ha realizzato in Sicilia una due giorni di incontri
pubblici che ha fatto tappa ad Agrigento e Caltanissetta, a breve distanza da
altre analoghe iniziative sviluppate in queste città nelle scorse settimane per
presentare la rivista teorica Trotskismo Oggi e per spiegare pubblicamente il
programma dei comunisti.
Questa
due giorni di inizio luglio si inserisce pienamente nel progetto di
divulgazione del marxismo rivoluzionario promosso dal Partito di Alternativa
Comunista, un progetto che si sviluppa per l'appunto anche attraverso incontri
teorici finalizzati alla chiara demarcazione del marxismo rispetto alle posizioni
riformiste e centriste – nella consapevolezza che, come diceva Lenin, “non c'è
movimento rivoluzionario senza teoria rivoluzionaria” - e all'analisi
dell'attuale situazione politica ed economica. Un'analisi che, contrariamente a
quanto fanno i riformisti, non scinde la dimensione locale da quella
internazionale, ma ne coglie le profonde interconnessioni. Per questo motivo,
nei due incontri pubblici i militanti del Pdac hanno tratteggiato l'analisi
politico-economica partendo dalle vicende italiane per allargare poi il quadro
al panorama internazionale, con riferimento alle mobilitazioni di massa che da
anni ormai interessano il Maghreb e il Medio Oriente, e focalizzando
l'attenzione sull'America Latina, e in particolare sul Brasile.
L'ascesa delle lotte in Brasile e il ruolo del Pstu
In
quella submetropoli, infatti, il profondo malcontento delle masse popolari si
sviluppa da mesi con continuità in mobilitazioni radicali e di massa che stanno
mettendo a dura prova il governo filopadronale di centrosinistra a trazione Pt,
l'equivalente brasiliano del Partito Democratico, che per anni i riformisti
nostrani (da Rifondazione a Sel) hanno rappresentato entusiasticamente come la
prova provata della reale possibilità di un governo di conciliazione fra borghesia
e classe operaia. I fatti, come sempre, si sono incaricati di dimostrare la
reale natura (borghese) dei governi di Lula e Dilma, e le masse popolari
brasiliane, con un'importante componente operaia, hanno continuato l'imponente
azione di protesta anche durante lo svolgimento dei campionati mondiali di
calcio, arrivando a paralizzare le maggiori città del Brasile.
L'analisi
delle vicende brasiliane, di cui noi del Pdac praticamente unici in Italia
abbiamo dato conto costantemente tramite il nostro sito, è stata svolta dal
compagno Francesco Ricci, dirigente di Alternativa Comunista e membro del
Comitato Esecutivo della Lit-Quarta Internazionale, che assieme ad altri
compagni ha fatto parte della delegazione del Pdac al recente XI Congresso
mondiale, svoltosi in aprile a San Paolo. Il compagno Ricci ha rappresentato
analiticamente la situazione del Brasile ricordando l'importanza delle
mobilitazioni in atto per i rivoluzionari di tutto il mondo: nel gigante
sudamericano, infatti, si è entrati in una fase pre-rivoluzionaria, come è
accaduto in questi anni in altri Paesi, con la differenza che stavolta esiste
una forte direzione rivoluzionaria, rappresentata dal Pstu, sezione brasiliana
della Lit-Qi, il più grande partito trotskista del mondo, che dirige Conlutas
(il più grande sindacato di base dell'America latina, con più di tre milioni di
iscritti) e che in questi mesi – assieme a Conlutas - è stato alla testa delle
enormi mobilitazioni che hanno percorso tutto il Paese. Al punto da
scandalizzare i giornali borghesi che si sono chiesti avviliti come faccia un
partito così piccolo (secondo i loro parametri, e cioè secondo le logiche dei
partiti di massa) e senza rappresentanza nel parlamento della federazione a
provocare in tutto il Brasile simili sconquassi!
Dalla teoria alla prassi
Tutto
ciò a ulteriore conferma di come, a differenza di alcune sette che pur si
richiamano al “comunismo”, il Pdac e la
Lit coniughino naturalmente lo studio e la divulgazione
teorica del marxismo rivoluzionario con la sua pratica. E del resto, anche qui
in Italia ci siamo resi conto, non senza rammarico, di essere stati in tante
circostanze gli unici ad essere presenti nelle (poche) lotte reali e radicali
che si sono sviluppate nel nostro territorio e a lavorare alla loro unione, anche
attraverso il contributo che abbiamo dato allo sviluppo del coordinamento No
Austerity, il coordinamento delle lotte più avanzate presenti in Italia,
laddove altri gruppi della sinistra riformista e centrista hanno preferito
puntare sulle parate folcloristiche, spesso a rimorchio delle microburocrazie
sindacali, o alla salvaguardia dei piccoli privilegi materiali o di prestigio
dei propri dirigenti.
L'analisi
proposta ad Agrigento e a Caltanissetta dai militanti del Pdac ha fornito lo
spunto per il più ampio dibattito, che ha toccato temi di attualità (l'Egitto, la Siria, l'Ucraina, il ruolo
del grillismo in Italia), temi storici (il ruolo nefasto dello stalinismo in
Italia e nel mondo; il dibattito sui compiti della “socialdemocrazia” fra
Bernstein e Rosa Luxemburg; le Internazionali) e questioni di strategia e
tattica rivoluzionaria (la demarcazione fra comunisti e riformisti, l'entrismo
e le sue degenerazioni, l'atteggiamento dei comunisti verso i governi
borghesi).
Il
lavoro del Pdac in Sicilia continua e nelle prossime settimane, ad Agrigento e
Caltanissetta come in altre città siciliane, promuoveremo ulteriori incontri
pubblici di approfondimento storico e teorico su tematiche centrali, dato che –
contrariamente ad altre organizzazioni che hanno tutto l'interesse a mantenere
nell'ignoranza la propria base militante e ad occultare l'essenza del marxismo
per coprire i loro tradimenti - riteniamo prioritario l'obiettivo di
contribuire all'avanzamento del livello di coscienza politica e di divulgare pubblicamente
il marxismo per quello che è realmente, liberandolo dalle incrostazioni
staliniste e socialdemocratiche, per poter porre le basi della futura direzione
rivoluzionaria che, al momento in cui anche in Italia esploderà il conflitto
sociale, sappia farsi trovare pronta all'appuntamento. Perché, come diceva
Tortsky, “la crisi storica dell'umanità si risolve nella crisi della sua
direzione rivoluzionaria”. Perseguiamo questo obiettivo, oltre che con gli
incontri-dibattito, anche attraverso il giornale e la rivista teorica di cui ci
siamo dotati, e tramite assemblee pubbliche di respiro nazionale, come quella
che ogni anno si svolge a Rimini a settembre, accostando importanti momenti di
approfondimento storico e teorico con dibattiti coi protagonisti delle lotte
attuali. Iniziativa anche questa, così come la rivista teorica Trotskismo Oggi,
che costituisce un unicum nel panorama della sinistra italiana.
Al
lavoro teorico affianchiamo il lavoro sul territorio a supporto dei migranti,
dei senzatetto, dei lavoratori, dei precari e disoccupati che in questo periodo
stiamo supportando in diverse vertenze coi nostri militanti, sia sindacalmente
che politicamente, operando sempre in direzione dell'unificazione delle lotte
intorno a una piattaforma anticapitalista, contro ogni logica movimentista e
riformista, e contro la cultura della delega alle burocrazie politiche e
sindacali, principali responsabili storicamente, in Italia come in tutto il
mondo, del fallimento delle mobilitazioni operaie e delle rivoluzioni, così
come del tremendo arretramento dei diritti civili e sociali che i governi
borghesi hanno imposto negli ultimi anni alle classi subalterne a qualsiasi
latitudine e longitudine.