Incredibili silenzi
Eppure Messina è stata
indicata come "area a rischio di incendi con i pericoli maggiori a livello
regionale" (vedi Giornale di Sicilia
del 10 agosto 2003).
Esiste un Ufficio Speciale per il servizio
Antincendi istituito con Deliberazione della Giunta Regionale n° 272 del 28
maggio 2001.
Dovrebbero esistere protocolli d'intesa con le
associazioni di volontariato per la
vigilanza attraverso le "Guardie Venatorie".
Dovrebbe soprattutto essere realizzata la Mappatura delle "aree
bruciate" per fornire al Comune gli elementi indispensabili ad attivare il
"Censimento Catastale" delle aree bruciate al fine delle imposizioni del
vincolo di inedificabilità di cui all'articolo 10 della Legge 353 del 2000.
In questo scenario l'assessore provinciale
all'agricoltura Miloro (An), l'esperto comunale Gino Savoja (Ds) non si capisce
quale ruolo giocano? La Protezione Civile,
costantemente virtuale, per quanto tempo ancora dovrà e potrà fingere di esistere.
Per estremo paradosso proprio qualche giorno prima dell'incendio vero la
struttura guidata (???) dall'ing. Rizzo ha simulato un colossale intervento
proprio nella zona di Castanea. Per due giorni a sirene spiegate i mezzi hanno
attraversato la città facendo finta di credere - e intervenire - per
un'emergenza inventata. Al momento del disastro del 25 luglio scorso invece
neppure la
Protezione Civile nazionale è stata allertata tempestivamente. Adesso il sindaco chiede
però con immediatezza lo "stato di
calamità". Ma esiste un coordinamento
reale tra i vari enti preposti alla sicurezza di una città ad altissimo rischio
sismico? Esiste una qualche strategia per costruire una vera "agenzia per la
sicurezza" oppure tutte le risorse dovranno essere indirizzate al "grande"
evento del centenario del 1908?
Per quanto riguarda poi la distruzione dello
stabilimento ex Sanderson e dell'incendio dei rifiuti tossici incredibilmente
(si fa per dire ) depositati all'interno, stiamo assistendo al solito squallido
rituale di coloro che si comportano come se quasi neppure ci credessero che
l'incendio sia avvenuto. Si mette in dubbio persino la dolosità del fatto e,
nello stesso tempo, però, si chiedono subito finanziamenti per la "bonifica".
Come se l'azione di appiccare il fuoco non sia
quasi stata finalizzata a cagionare l'evento e le fiamme, e la loro violenza, non
abbiano creato effettivo pericolo per la pubblica incolumità e per la salute di
coloro che sono dovuti intervenire per spegnerlo (vedi intossicazione dei
Vigili del Fuoco). Non quindi la ricerca dei responsabili ma la ciliegina del
finanziamento legato alla ri-bonifica
perpetua di un'area appetibile e immensa che gli accordi di potere hanno
già destinato per i soliti noti.
Qualche consigliere comunale o provinciale,
qualche assessore degli schieramenti apparentemente contrapposti vorrà chiarire
le idee a tutti i cittadini e ai lavoratori?
Intanto il governo Prodi , tagliando risorse ed organici al corpo
dei vigili del fuoco (già sotto di 15000 unità, secondo stime governative) con
l'eliminazione delle direzioni regionali antincendio della Basilicata e
dell'Abruzzo e con il risparmio sui carburanti (decreto Bersani), ha
ulteriormente chiarito la sua natura di classe. Un governo al servizio dei
poteri forti e degli speculatori , che taglia risorse per la protezione civile,
aumentando le spese militari (5% in più del governo precedente), conferma una
continuità con le politiche del governo Berlusconi.