EMERGENZA RIFIUTI EMERGENZA DI LOTTA
Sulla manifestazione di Acerra del 13 ottobre
di Rossella Bosco
Il 13 ottobre migliaia di manifestanti sono nuovamente tornati in piazza ad Acerra (Napoli), ancora in lotta contro l’ennesimo atto di una guerra infinita. L’emergenza si è trasformata in male cronico. I sedicenti governi amici di Prodi e Bassolino, perseverando nella dissennata politica di devastazione del territorio sulla pelle di uomini e donne che lo abitano, continuano a credere – o, meglio, pensano di farci credere – che discariche e termovalorizzatori siano l’unica soluzione possibile.
Cui prod(i) est? Non alle donne, nel cui latte materno è presente la diossina, o a tutti quelli colpiti da patologie tumorali dovute alle emissioni degli inceneritori. Ne traggono invece un sicuro vantaggio gli interessi economici della borghesia imprenditoriale insieme a quelli della criminalità organizzata, che da decenni in Campania spadroneggia nel ciclo dello smaltimento dei rifiuti speciali.
La c.d. sinistra radicale tace, o, quando si fa sentire, non emette altro che un blando controcanto, mentre il comitato d’affari unico costituito da politici, imprenditori e camorra si ingrossa a vista d’occhio; tanto quanto i cumuli di rifiuti nelle discariche e sui bordi delle strade. Ai quattordici anni di commissariamento della regione Campania si aggiungono ora le situazioni analoghe di Calabria e Sicilia e non è un caso che le situazioni economiche e sociali di questi territori siano tanto simili.
Prima che la rassegnazione subentri definitivamente o che cresca a dismisura il triste qualunquismo giustizialista, fermiamo questo disegno attraverso lo sciopero generale ad oltranza in tutta la Campania e conseguente occupazione dei siti individuati dal governo, denunciando alle popolazioni in lotta l’opportunismo della sinistra radicale di governo e delle burocrazie sindacali. Estendiamo la lotta alle regioni del sud, in Calabria, in Sicilia e ovunque e, come a Montale, costituiamo presidi di lotta permanente contro gli inceneritori.
Il PdAC partecipa a tutte le lotte in difesa della salute e del territorio e denuncia tutte le situazioni di collusione di poteri politici e borghesi, nazionali e locali, per contrastare un modello di “sviluppo” buono solo a fare ingrassare i padroni e fare ammalare e morire le popolazioni.