Verona, elezioni di maggio
IMMIGRATO AFRICANO, OPERAIO, COMUNISTA
Il candidato sindaco con la falce e martello nella città della Lega Nord
Come riportato stamattina dalla stampa nazionale e locale (di "sfida" a Tosi parla il Corriere della Sera di oggi; "Verona, la sfida di Ibrahima a Tosi. E' il primo immigrato candidato sindaco", Corriere del Veneto; "Io con i più deboli. Barry l'immigrato lancia la sfida a Tosi", L'Arena; "Alternativa Comunista lancia il candidato immigrato" Verona Sera, ecc.) ieri a Verona il Pdac ha depositato la propria lista per le amministrative di maggio. Candidato sindaco per la prima volta nel nostro Paese un operaio immigrato, di origine africana, comunista. E questo avviene a Verona, la città amministrata da Tosi, il sindaco che ha fatto della "caccia all'immigrato" uno dei motivi di "vanto" della sua amministrazione.
Ibrahima Barry è un operaio
nato e cresciuto in Africa ma che vive da diversi anni in Italia. Si candida
nell'unica lista al 100% comunista, la lista del Partito di Alternativa
Comunista. Il candidato del Pdac sarà l'unico a sinistra del Pd (che presenta
un proprio candidato sindaco sostenuto anche da Rifondazione Comunista, Sel e
Idv): la candidatura di Ibrahima Barry vuole essere una candidatura
rivoluzionaria, in contrapposizione ai tre schieramenti borghesi (quello
leghista, quello di centrodestra e quello di centrosinistra).
E' una candidatura che ha un
forte valore simbolico, per dire No al razzismo nelle città dove la Lega Nord
ha sempre avuto il massimo consenso elettorale. Ma la candidatura di Barry
rappresenta anche una realtà di lotta viva e presente nel territorio veronese,
quella degli immigrati di Verona: la lista di Alternativa Comunista è infatti
sostenuta tra gli altri da Moustapha Wagne, il presidente del Coordinamento
Migranti di Verona, e vede candidati, insieme a lavoratori e studenti nativi, anche
diversi immigrati residenti nel territorio cittadino.
Nei prossimi giorni inizierà la campagna elettorale di Ibrahima Barry e sabato 14 aprile si terrà la prima iniziativa centrale: una grande festa con dibattito. Per il Pdac, come sempre, la partecipazione alle elezioni ha come fine quello di propagandare un programma rivoluzionario, dalla parte dei lavoratori, anti-razzista, contro tutti i candidati sindaci delle liste borghesi, a favore di una prospettiva di lotta operaia e comunista a Verona e nazionalmente. L'unica prospettiva realistica di fronte alla crisi devastante del capitalismo, i cui costi la borghesia cerca di scaricare sulle spalle dei lavoratori nativi e immigrati.