LA REPRESSIONE NON FERMA
L’OPPOSIZIONE AL GOVERNO MONTI
Modena: cronaca di una bella assemblea promossa dalla sezione del Pdac
a cura del Pdac di Modena
La sala era piena sabato 28 gennaio a Modena: una sessantina di persone hanno partecipato all’assemblea cittadina promossa dalla locale sezione di Modena del Pdac per costruire anche nella nostra provincia l’opposizione di classe al governo Monti, governo dei padroni e dei banchieri. Il Pd, che a Modena governa con una giunta diretta da un sindaco sceriffo (Pighi), è tra i partiti che sostengono il governo: anche per questo la giornata del 28 gennaio è stata particolarmente importante. E’ stata un’occasione per dire che a Modena le avanguardie di lotta, operaie e studentesche, non si riconoscono in quella giunta e in quei partiti.
Un’occasione per dire no alla repressione
L’assemblea di Alternativa Comunista è stato un momento importante per dire no alla repressione che sta pesantemente colpendo i protagonisti delle lotte nella nostra città. La settimana scorsa quattro compagni del centro sociale Guernica sono stati arrestati per aver contestato, il 28 ottobre scorso, un convegno fascista organizzato dalla Fiamma Tricolore in un albergo di Modena. Oltre a loro, per lo stesso motivo altri dieci compagni, otto del Guernica e due del Prc, hanno l’obbligo di firma alle quattro del pomeriggio (tra loro due delegati Fiom della Ferrari e della Maserati). A queste manovre repressive ha fatto seguito il fermo di un altro compagno per aver partecipato alle manifestazioni di protesta contro la Tav in Val di Susa.
I padroni e i loro apparati repressivi (le “bande armate del capitale”, come efficacemente le definiva Engels) si preparano a rispondere col pugno di ferro a una stagione di lotte che sta contagiando anche il nostro Paese. Dopo la straordinaria ondata delle rivoluzioni in Nord Africa e in Medio Oriente, l’Europa non è rimasta immune dal contagio delle lotte, dalla Grecia alla Spagna, dal Portogallo alle recenti proteste in Ungheria e Romania. Sullo sfondo di una crisi del capitalismo che sembra sempre più irreversibile, i governi, mentre applicano piani di austerità sempre più pesanti per i lavoratori, inaspriscono le leggi repressive. Proprio per ribadire la necessità di un coordinamento europeo delle lotte, tra i relatori dell’assemblea, oltre a Fabiana Stefanoni del Comitato Centrale del Pdac, abbiamo invitato anche Diego Rodriguez, da qualche mese militante del Pdac in Italia, che ci ha raccontato l’esperienza di Corriente Roja (Corrente Rossa) in Spagna: nel suo intervento ha parlato del movimento degli indignados di Spagna, evidenziandone pregi e limiti e ribadendo la necessità di costruire il partito per dare uno sbocco politico alle lotte.
Gli interventi delle realtà di lotta
A Modena gli arresti vengono dopo mesi di attacchi contro di chi lotta contro le ingiustizie di questo sistema economico e sociale. Lo stesso giorno della manifestazione antifascista del 28 ottobre scorso, negli stabilimenti del gruppo Fiat di Modena gli operai in lotta contro l’applicazione del modello Pomigliano venivano pesantemente sanzionati. Francesco Ficiarà, operaio della Fiat Cnh, veniva licenziato, mentre Elvis Fischetti, delegato Fiom alla Ferrari di Maranello, veniva sanzionato con un giorno di sospensione dal lavoro. Tutto questo proprio all’indomani della proclamazione, da parte degli operai della Ferrari di Maranello, di uno sciopero prolungato contro il famigerato modello Pomigliano: uno sciopero che ha visto l’adesione di più del 90% degli operai dello stabilimento di Maranello. In fabbrica e fuori dalla fabbrica lo scopo della repressione è quello di piegare la testa a chi lotta: ma a Maranello lo sciopero e i picchetti davanti ai cancelli non si sono fermati.
Una sorte simile hanno subito gli studenti medi delle scuole modenesi che, all’indomani della nomina del governo Monti, non hanno creduto nelle favole della “svolta” e hanno organizzato fin da subito occupazioni delle scuole, partecipate manifestazioni di protesta, assemblee. E’ stata una lotta che ha dato particolarmente fastidio all’amministrazione locale: protestare contro il governo Berlusconi poteva essere tollerato, ma non contro il governo sostenuto dal Pd. Quindi è scattata una feroce repressione. All’istituto Venturi, al Corni e in altre scuole gli studenti, arbitrariamente individuati dai dirigenti scolastici come responsabili delle occupazioni, sono stati sanzionati con il 5 in condotta, con la sospensione fino a dieci giorni e con multe fino a 12 mila euro a testa. Gli studenti dei collettivi non si sono lasciati intimorire e hanno risposto con la controinformazione nelle scuole e nelle piazze della città.
Un’occasione per unire le lotte
Il principale risultato della giornata del 28 gennaio a Modena è stato probabilmente proprio quello di far incontrare le avanguardie di lotta della nostra città: le stesse avanguardie che subiscono la repressione. All’assemblea sono intervenuti gli operai del gruppo Fiat, sia i delegati Fiom della Ferrari sia lo stesso Francesco Ficiarà, che è stato reintegrato dal giudice del lavoro e che non accetterà la decisione dell’azienda di corrispondergli lo stipendio senza farlo entrare in fabbrica. In Fiat Chn come in Ferrari gli operai non intendono piegarsi al modello Pomigliano e hanno annunciato nuove azioni di sciopero nelle prossime settimane (a partire dallo sciopero dei sabati comandati). Erano presenti anche numerosi studenti dei collettivi degli studenti medi, che hanno raccontato la loro esperienza di lotta, ribadendo la loro intenzione di non piegarsi di fronte alla repressione.
All’assemblea sono intervenuti anche i compagni del centro sociale Guernica, che sono determinati a rilanciare iniziative di lotta e controinformazione in città: agli arrestati va tutta la nostra solidarietà. All’inizio dell’assemblea, la compagna del Pdac che ha introdotto i lavori ha chiesto a tutti i presenti di sostenere la cassa di solidarietà che i compagni del Guernica hanno aperto per pagare le spese legali.
Importanti, per ribadire la solidarietà di classe, sono stati anche gli interventi di alcuni operai della Cub (Confederazione unitaria di base), dei giovani di Alternativa Comunista di Bologna, del centro sociale Libera e di altre realtà di lotta della nostra provincia. Ci auguriamo che questa assemblea sia servita anche per rilanciare nella nostra città un più stretto coordinamento tra le forze antagoniste, a partire dalle prossime scadenze di mobilitazione: dalle iniziative in solidarietà degli arrestati alla battaglia per rivendicare il pieno reintegro in fabbrica di Francesco, dalla solidarietà a Elvis Fischetti in occasione dell’udienza in tribunale del 3 febbraio, alle mobilitazioni antifasciste contro l’annunciata manifestazione di Forza nuova.
...e per finire aperitivo e cinema!
L’assemblea si è conclusa con un aperitivo per raccogliere fondi in solidarietà di Francesco Ficiarà. Subito dopo gli operai della Ferrari hanno proiettato il video della loro lotta in fabbrica (lo sciopero prolungato contro il modello Pomigliano), A zupp ‘e fasul’ (questo il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=lcZbumejoDI). Si è trattato della prima proiezione in Italia, con contemporanea proiezione a Manchester, in occasione del convegno titolato “A new italian political cinema?” (http://italianpoliticalcinema.wordpress.com/). Come hanno spiegato gli stessi operai-registi, nel video si vede che i lavoratori che lottano, a differenza dei tristi padroni e dei burocrati, sono sempre allegri. E’ questo messaggio che speriamo sia emerso dall’assemblea di sabato: contro il capitalismo in crisi, contro la repressione, contro gli accordi truffaldini, gli sfruttati devono rispondere con la gioia della lotta e della rivoluzione.