La visita di Bush in Italia ci ricorda, una volta di più, che il governo Prodi è il governo di chi vuole collocarsi nello scacchiere imperialista internazionale. Il mancato ritiro delle truppe dall'Afghanistan, così come l'invio di contingenti militari in Libano, ci dimostrano che nulla è cambiato, di sostanziale, nella politica estera del governo rispetto alla precedente stagione di centrodestra.
Il governo Prodi non si limita a far la guerra "fuori casa": anche "in casa", la realtà di questo governo significa, per i lavoratori, quotidiani attacchi che, per la sciagurata complicità delle burocrazie sindacali (Cgil, Cisl e Uil), non trovano un'adeguata risposta nelle lotte. Scippo del Tfr e accelerazione della previdenza privata, smantellamento del sistema pensionistico, utilizzo su larga scala del lavoro precario, tagli alla Sanità e alla Scuola pubblica, privatizzazione dell'istruzione, politiche di esclusione per gli immigrati: tutto questo avviene con il voto a favore di quelle forze politiche che si apprestano, con Mussi e Rifondazione Comunista, a costituire un nuovo partito col ruolo di pompiere del conflitto sociale. E' grazie allo scellerato appoggio delle forze della sinistra sociale (Cgil e Prc in testa) alle politiche del governo se ad oggi è mancata l'unica risposta in grado di fermare le guerre militari e sociali del governo Prodi: un grande sciopero generale.
Il nostro "9 giugno" è contro Bush e contro Prodi: a partire da questa occasione, occorre rilanciare il movimento contro la guerra, costruendo in tutte le città comitati contro la guerra e per il ritiro delle truppe. Ma, per questo, è necessario prendere atto che nessuna unità è possibile con chi amministra gli affari di guerra del capitalismo italiano. L'unità che davvero serve è un'altra. E' l'unità dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, attorno a un programma di opposizione di classe per fermare l'imperialismo. Lottare contro la guerra significa, anzitutto, costruire l'opposizione ai governi guerrafondai, a partire da quello di casa propria.
PER UN GRANDE SCIOPERO GENERALE!
PER UN'ALTERNATIVA DEI LAVORATORI!