Partito di Alternativa Comunista

No tav: aumenta la repressione

No tav: aumenta la repressione…

RILANCIAMO LA MOBILITAZIONE!

 


 

Stefano Bonomi

foto no tav repressione

 

In queste settimane, dopo che gli studenti e i lavoratori di buona parte d’Europa sono scesi in piazza per manifestare la loro contrarietà radicale alle politiche d’austerity e hanno subito brutali violenze da parte delle forze dell’ordine (borghese), siamo di fronte ad un'ennesima ondata di misure repressive, tanto che il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri ha riportato in auge, anche se per ora solo a livello di “riflessione pubblica”, il cosiddetto “daspo per le manifestazioni”.
Le istituzioni tradizionali sono sempre più in crisi e devono inventarsi nuovi strumenti, o rispolverarne di vecchi, per tenere a bada le mobilitazioni che anche in Italia stanno cominciando ad arrivare, sull’onda di ciò che sta succedendo in Europa e nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.

 

Val di Susa: esempio di occupazione militare, repressione e tossicità

 

Naturalmente non poteva che farne le spese anche la comunità in lotta della Val di Susa che da tempo immemore vede occupata la propria terra e la propria vita dalle forze armate di ogni ordine e grado, schierate a difesa dell’immenso spazio adibito a cantiere, simbolo degli interessi degli speculatori e dei banchieri. In questa valle è cosa quotidiana subire angherie di ogni tipo, che possono andare da controlli pressanti a discapito di chi sostiene i No Tav fino all’impossibilità di mangiare la verdura del proprio orto perché contaminata dal gas lacrimogeno CS. Puntuale, come una rata dell’Imu, è arrivata una nuova ondata di perquisizioni e di fermi a carico del movimento e dei simpatizzanti di varie parti d’Italia proprio pochi giorni prima della mobilitazione del 3 Dicembre a Lione. Proprio per non farsi mancare nulla, “il democratico” Caselli ha imposto i sigilli al presidio permanente di Chiomonte.
Ovviamente i valsusini, per nulla intimoriti dalla presenza di un ingente schieramento di forze, hanno più volte violato le disposizioni e si sono legittimamente riappropriati, come dicono loro stessi, di una parte della loro esistenza: riappropriazione portata avanti con determinazione, dignità ed orgoglio.

I militanti di Alternativa Comunista, esprimendo vicinanza e solidarietà agli attivisti fermati, fanno appello a lavoratori e studenti a non chinare la testa di fronte ai potenti di turno, ad intensificare e coordinare territorialmente le iniziative di solidarietà e di mobilitazione attiva perché la resistenza dei ribelli della Val di Susa ogni giorno (con sempre nuove gradite “immacolate” sorprese...) c’insegna questo: o si pone fine a questo sistema basato sullo sfruttamento selvaggio dell’uomo e dell’ambiente oppure l’intera umanità e destinata alla barbarie.

 

Unita’e difesa organizzata delle mobilitazioni proletarie!

Solidarieta’ militante unitaria contro la repressione!

Perche’ nessun compagno in carcere rimanga isolato e solo!

Liberta’ per tutti gli attivisti arrestati!

 

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Cremona  venerdì 14 giugno 


 

Domenica 2 giugno ore 19

 


1 giugno

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https://www.partitodialternativacomunista.org/articoli/materiale/cremona-venerdi-14-giugno

 


23 maggio

Cremona


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Milano

 

 

 

 

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