No tav e antirazzismo militante: nessuna tregua ai padroni del mondo!
di Stefano Bonomi
Apprendiamo con estremo sdegno e rabbia il folle arresto di Emilio, storico esponente No Tav su cui pende addirittura un mandato di arresto internazionale, con tanto di richiesta di estradizione da parte della Francia.
L’accusa basa le proprie astruse nefandezze sui fatti accaduti lo scorso maggio tra Claviere e il confine francese durante una delle tante manifestazioni in solidarietà ai migranti che ogni giorno tentano il passaggio da quel versante. Un passaggio molto pericoloso, per il quale ogni anno si contano molti morti. Un passaggio obbligato per tutte quelle vite in fuga dalla guerra o da condizioni inaccettabili per la realizzazione di un futuro di sopravvivenza. Centinaia di persone che arrivano in Italia e che cercano di raggiungere altri Paesi di quell’Europa che si dice sensibile alle loro ragioni sulla carta, ma che poi utilizza la forza politica, sociale e istituzionale per respingerli.
Questa Europa, in realtà per nulla solidale, è molto «attenta» invece a chi cerca con ogni mezzo di portare sollievo a chi ha già percorso migliaia di chilometri, siano essi in mare su qualche barcone o semplicemente a piedi.
Emilio, la cui unica colpa è non essere rimasto indifferente di fronte alle brutali leggi che devastano la vita delle persone e dei territori, si trova a sopportare e a subire un impianto accusatorio pesantissimo messo in piedi dall’Interpol per chissà quale scopo intimidatorio.
Emilio, un compagno irrinunciabile, nella lotta No Tav come nell’aiuto ai migranti, è stato arrestato proditoriamente sulla soglia di casa sua e portato via senza neppure poter avvisare la famiglia.
Noi compagni di Alternativa Comunista ci stringiamo in un abbraccio solidale ai famigliari e agli amici di Emilio, alziamo il pugno come segno di complicità e vicinanza a tutta la comunità resistente della Val di Susa e non solo.
Emilio libero subito, Fabiola libera definitivamente da ogni tentacolo che la vincola alla giustizia borghese!
Uniti e in lotta possiamo sconfiggere il partito trasversale del profitto e della devastazione, uniti e in battaglia possiamo progettare un mondo migliore e necessario per il futuro del proletariato e di tutti gli sfruttati del pianeta.