Partito di Alternativa Comunista

OSPEDALE SAN RAFFAELE

OSPEDALE SAN RAFFAELE:

LA LOTTA ESEMPLARE DEI LAVORATORI POTRA’

VINCERE SOLO CON LA NAZIONALIZZAZIONE

 

  PdAC MILANO


Da quasi un anno è in corso la mobilitazione dei lavoratori dell’Ospedale San Raffaele, che stanno lottando risolutamente contro i tagli e i licenziamenti previsti dalla nuova proprietà dell’ospedale d’eccellenza milanese. Dopo mesi di trattative, lotte, scioperi e di presidio permanente davanti all’ospedale i lavoratori avevano definitivamente detto no all’accordo proposto da Rotelli e che aveva la firma di nove Rsu su 17: a fine gennaio con un referendum tra i lavoratori è respinto l’accordo e successivamente ricomincia la lotta per scongiurare i 244 licenziamenti previsti dalla dirigenza.
Ad aprile sono arrivate le prime 40 lettere e il giorno 16 i lavoratori, nel tentativo di manifestare contro i licenziamenti, si sono scontrati con la polizia nella sala d’accettazione dell’ospedale e subendo la carica delle forze dell’ordine. Alcuni lavoratori e lavoratrici sono quindi saliti sul tetto per gridare ancora con più forza di ritirare i licenziamenti. Il venerdì successivo dopo una breve assemblea, c’è stata un’altra manifestazione con occupazione dell’accettazione da parte dei lavoratori: nuovamente si sono trovati a faccia a faccia con polizia e carabinieri, ma questa volta non ci sono state cariche, i lavoratori uniti e risoluti sono riusciti a farli uscire e a bloccare il reparto d’accettazione dell’ospedale, chiedendo a gran voce di ritirare i licenziamenti e iniziare una nuova trattativa. I compagni del Pdac della Lombardia erano al loro fianco in quest’importante giornata di lotta. I lavoratori, anche se molto determinati e combattivi, non devono farsi sviare dal tentativo di portare la vertenza su dei morti binari istituzionali: fortunatamente il referendum non ha segnato la fine della mobilitazione dei lavoratori (come invece speravano i «sindacati» confederali), ma ora non bisogna fare affidamento alle proposte dei grillini in Consiglio regionale. Oltre al fatto che i lavoratori sono coscienti (lo hanno ripetuto anche nell’assemblea d’aprile) che è solo grazie alla radicalità della loro lotta che i politici s’interessano a loro, ci pensano i padroni a ricordare che quello che conta sono i fatti e non le parole. Infatti, dopo che la mozione del M5Stelle contro i licenziamenti è stata approvata all’unanimità, come se niente fosse sono arrivate altre 30 lettere di licenziamento, a riprova, se ce ne fosse ancora bisogno, che non sono le vie istituzionali a salvare i lavoratori. Intanto le mobilitazioni del San Raffaele continuano. Nella giornata del 8 maggio ci sarà uno sciopero regionale della sanità pubblica e privata, indetto da tutte le principali sigle del sindacato di base, contro la privatizzazione della sanità pubblica e i tagli ai servizi. Il San Raffaele è l’esempio di come la privatizzazione della sanità non serve a creare un servizio d’eccellenza per il cittadino, ma per creare affari miliardari a qualcuno, sulla pelle di lavoratori e pazienti. L’eccellenza del San Raffaele la fanno i lavoratori: senza di loro, è solo un edificio vuoto!

Il San Raffaele va nazionalizzato senza indennizzo e posto sotto il controllo diretto dei lavoratori, che con le loro competenze sapranno come garantire una sanità migliore per tutti, non solo per chi può pagare!
Alternativa comunista continuerà a sostenere le lotte dei lavoratori del San Raffaele, nella prospettiva che solo un governo dei lavoratori garantirà una soluzione definitiva del problema della sanità, sia per i lavoratori sia per i pazienti!

                                                                            

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