Perché mi iscrivo al Pdac/9 puntata

La lotta per cambiare la scuola,

la lotta per cambiare il mondo

Intervista ad Alba, dirigente delle lotte studentesche

a cura del Pdac Puglia

Continuiamo la nostra serie di interviste a compagni che, provenienti da altre esperienze politiche (Rifondazione, vari gruppi della sinistra, Pcl, ecc.), o privi di esperienze precedenti, hanno deciso in questi mesi di aderire al Pdac. Si tratta di dirigenti politici, attivisti sindacali di primo piano, compagni impegnati nella costruzione delle lotte operaie e studentesche.

Oggi intervistiamo Alba Ieva, coordinatrice dell'Uds di Bisceglie.

Alba, sei una giovane militante (diciassettenne) del movimento studentesco, quali sono le principali esperienze di lotta cui hai partecipato sul territorio?

Come coordinatrice dell'Unione degli Studenti Bisceglie sono molte le attività condotte sul suolo cittadino per rispondere al disagio degli studenti di fronte al crescente smantellamento dell'istruzione pubblica a opera dei vari governi borghesi che si sono succeduti in questi anni. Durante l'intero arco dell'anno scolastico l'Uds Bisceglie sollecita e sensibilizza la componente studentesca per la partecipazione attiva alle manifestazioni locali registrando una massiccia presenza. Ogni anno, inoltre, i membri del gruppo propongono la loro candidatura all'interno dei rispettivi istituti per riuscire ad ottenere un ruolo nel consiglio d'istituto e usare anche quello strumento per sviluppare le lotte studentesche. Nei vari anni di militanza Uds Bisceglie ha dato il proprio contributo per l'abolizione del decreto Aprea, ha esplicitato apertamente il proprio dissenso nei confronti del movimento dei "forconi" attraverso i mezzi mediatici presenti sul territorio ed è sempre vicina alle esigenze degli studenti in merito a questioni inerenti al contributo volontario o l'edilizia scolastica. Negli ultimi due anni inoltre è stata avviata una campagna per il boicottaggio ai testi Invalsi attraverso il volantinaggio nelle scuole e l'organizzazione di incontri pomeridiani negli istituti.

Quali sono le motivazioni principali che ti hanno spinto dalla tua esperienza di attivista nelle lotte studentesche a divenire una militante di Alternativa Comunista?

La presa di coscienza che l'attuale sistema politico-economico-sociale è un totale fallimento e che è necessario dar vita ad un processo di cambiamento rivoluzionario. E' impensabile vivere in una società guidata da un gruppo ristretto di magnati che detengono il potere, ed è ancor più raccapricciante se si pensa a come viene gestito. A fare le spese delle scelte dei poteri capitalisti sono le masse popolari che vedono gradualmente ridotti i propri diritti, la propria dignità. Alternativa Comunista rappresenta in questo schiacciante regime la necessità da parte di studenti, lavoratori, disoccupati di opporre resistenza lottando instancabilmente contro un grande nemico: il capitalismo. In sostanza, il Pdac rappresenta il crescente bisogno comune di cambiamento, il mezzo attraverso il quale rovesciare definitivamente chi crede di averci in pugno. Un altro aspetto distintivo che mi ha spinta ad aderire al partito è l'importanza data in modo primario alla lotta e alla formazione politica. Come diceva Lenin "senza teoria rivoluzionaria non vi può essere movimento rivoluzionario", pertanto solo se si possiede una formazione politica, una conoscenza del marxismo e della grande esperienza di lotta del movimento operaio e rivoluzionario si riesce a dare un vero contributo nelle lotte.

Credi sia necessario alla luce del periodo che attraversiamo costruire un partito rivoluzionario su scala internazionale, nazionale, locale?

La logica conseguenza di quanto stavo dicendo, delle esigenze che si pongono ai lavoratori e alle nuove generazioni che non vogliono accettare il mondo così come è, è e costruire un partito su scala internazionale, nazionale locale. Per un così grande obiettivo risulta indispensabile un'organizzazione politica che avvii un'attività programmatica, che coordini le lotte, che si proponga l'obiettivo di essere guida per le masse popolari, che permetta di ricostuire la coscienza politica di classe. Nell'ultimo periodo si è assistito all'insorgere di numerosi movimenti di contestazione, molti dei quali, essendo privi di un apparato organizzativo stabile, hanno visto un progressivo disfacimento. Senza un partito d'avanguardia si corre il rischio di confondere i mezzi di lotta e i principi adeguati a tale scopo.

Che messaggio senti di lanciare ai giovani che come te si affacciano da poco alla scena politica e alla sinistra?

Consiglio di guardarsi bene attorno, di distinguere la realtà dalle false promesse. Vi è politica e politica, vi è sinistra e sinistra, vi sono partiti di sinistra che sostengono e avanzano idee borghesi, nascondendosi abusivamente dietro una simbologia di sinistra o comunista. In uno scenario simile è senza dubbio necessario imparare a sviluppare una coscienza critica tale da poter analizzare qualsiasi avvenimento sotto tutti i punti di vista e comprenderne le verità di fondo. Inoltre è importante comprendere che la militanza all'interno di un partito necessita inevitabilmente di costanza, dedizione e forza per non arrendersi al primo ostacolo, per accettare eventuali sconfitte e ripartire con una marcia in più. Nel Pdac e nei tanti giovani che lo animano sto trovando tutto questo.