Comunicato stampa
GRANDE SUCCESSO DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DI PROGETTO COMUNISTA RIFONDARE L'OPPOSIZIONE DEI LAVORATORI
MENTRE BERTINOTTI DEFINISCE I NOMI DEI MINISTRI NEL COMITATO POLITICO NAZIONALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA, CENTINAIA DI MILITANTI E ATTIVISTI SOSTENGONO LA SCISSIONE DA RIFONDAZIONE COMUNISTA (INCLUSI 10 MEMBRI DEL COMITATO POLITICO NAZIONALE STESSO)
Mentre Bertinotti, insieme alle minoranze di Rifondazione comunista, definisce gli incarichi e spartisce posti e poltrone per il prossimo governo (regalandone anche alle aree di Grassi, Ferrando e Malabarba), in una sala stracolma (con decine di persone in piedi) centinaia di attivisti e militanti sostengono la scissione promossa da 11 dirigenti nazionali di Rifondazione che hanno abbandonato Rifondazione comunista (tra i promotori: 10 membri su 17 della vecchia area di Ferrando nel Comitato politico nazionale di Rifondazione che oggi si riunisce, lasciando Ferrando che resta nel Prc- con soli 6 voti nel parlamentino di Rifondazione).
Tra i presenti, militanti no Tav della Val di Susa delusi da Rifondazione, gli operai della Fiat di Pomigliano licenziati per ragioni politiche, operai della Fiat di Melfi, dirigenti nazionali dell'Rdb-Cub, dello Slai Cobas e della Fiom.
Come ribadito in tutti gli interventi, accompagnati da applausi scroscianti, viene avviato il processo costituente di un nuovo partito comunista, per garantire l'opposizione di classe a tutti a tutti i governi della borghesia, quindi a partire dal nuovo governo Prodi. Ancora prima della nascita del governo, Rifondazione comunista tradisce le lotte degli abitanti della Val di Susa e si dichiara a favore della Tav. E' solo il primo atto di una lunga serie di capitolazioni: ma in tutta Italia centinaia di circoli, migliaia di militanti di Rifondazione - accanto a tanti attivisti sindacali e di movimento hanno aderito all'appello di Progetto Comunista Rifondare l'opposizione dei lavoratori per ricostruire un nuovo partito.