Puglia: contro la privatizzazione dell'Acqua
LETTERA APERTA DEI CANDIDATI DEL PDAC
Al Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune”
Al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Al popolo dell’acqua
Ai cittadini pugliesi
Cari compagni di lotta, cari cittadini,
il Partito di Alternativa Comunista e il candidato presidente della regione Puglia Michele Rizzi, coerentemente con il proprio percorso politico e con le posizioni da sempre espresse sul tema, non possono che accogliere favorevolmente l’invito giunto ad impegnarsi formalmente per la completa ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese, per l’abolizione della SPA e per la trasformazione in ente pubblico, per l’istituzione di meccanismi di partecipazione diretta nella gestione dello stesso.
La lotta di questi anni contro centrosinistra e centrodestra.
Per noi del Partito di Alternativa Comunista, l’impegno che formalmente prendiamo alla vigilia delle elezioni è un atto del tutto naturale se non addirittura scontato. Noi stessi siamo stati tra i fondatori nel 2006 del Comitato in Puglia e abbiamo sempre sostenuto onestamente ed attivamente le sue/nostre battaglie, dalla raccolta firme a sostegno della Legge di iniziativa Popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque a disposizione per la ripubblicizzazione del servizio idrico” all’opposizione al disegno di legge regionale del 2008 che istituiva il “Magistrato delle Acque”; dalle contestazioni davanti al Consiglio Regionale del 2009 contro la proposta della maggioranza di centrosinistra di aprire l’azionariato dell’ AQP SPA ai privati -utilizzando la tristemente nota legge 133/2008 del governo Berlusconi- fino alle proteste del 2009 contro il sostegno, offerto dal Comune di Bari e dalla Regione Puglia, alle iniziative delle multinazionali dell’acqua sul nostro territorio.
Chi e perché vuole privatizzare l’acqua. Il senso di una battaglia anticapitalista.
La battaglia che stiamo conducendo insieme a voi, in Puglia e nel resto d’Italia, si inserisce in un quadro di crisi internazionale del capitalismo, in cui le borghesie nazionali cercano di rimpiazzare la mancata crescita di introiti, conseguenza della inevitabile crisi di sovrapproduzione che si raggiunge in regime di “libero mercato”, attraverso un sempre maggiore sfruttamento delle risorse, umane ed ambientali, attraverso la delocalizzazione delle produzioni, attraverso la privatizzazione di beni e servizi essenziali (acqua, sanità, istruzione, trasporti, energia), fino a tentare drammaticamente l’espansione verso nuovi mercati e l’appropriazione di nuove risorse attraverso il tragico meccanismo della guerra e dell’aggressione a popoli inermi.
Siamo nella fase imperialista del capitalismo.
Il tentativo della borghesia italiana di appropriarsi di un bene fondamentale come l’acqua è solo una faccia di questo grande ed inesorabile processo che noi, da comunisti, chiamiamo lotta di classe, lotta tra chi privatizza e chi è privato, tra chi sfrutta e chi è sfruttato, tra chi affama e chi è affamato, tra chi bombarda e chi è bombardato.
Senza dilungarsi in questa breve ma necessaria collocazione e definizione della battaglia per la ripubblicizzazione dell’acqua (qualche traditore della causa accuserà lievi mal di pancia) sappiate, dunque, che l’impegno del nostro partito sarà sempre a vostro fianco e sempre costantemente rivolto contro ogni logica di privatizzazione e di mercificazione del bene comune in nome del profitto di pochi e degli interessi della borghesia.
La nostra è una battaglia di civiltà, ancora oggi, che vuole riaffermare l'inalienabilità e l’impossibilità di sfruttare economicamente un bene assolutamente irrinunciabile come l’acqua, un bene di cui nessuno mai potrà appropriarsi, un bene che appartiene ai popoli della terra.
La nostra proposta. Ripubblicizzazione e gestione dei lavoratori
Per queste ragioni riteniamo che solo una candidatura coerentemente anticapitalista può oggi degnamente rappresentare la dura battaglia che si sta conducendo in Puglia per la ripubblicizzazione dell’acqua. Per queste ragioni candidiamo oggi a presidente della regione Puglia il compagno Michele Rizzi che, come ben sapete, è stato in prima linea nella battaglia per la ripubblicizzazione, anche in qualità di coordinatore del comitato Acqua Bene Comune nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Ed è per queste ragioni che sosteniamo all’interno del comitato il tema della partecipazione, quale unico strumento per sottrarre un eventuale ente ripubblicizzato alla lottizzazione delle segreterie di partito, avanzando la proposta di far gestire l’Acquedotto direttamente ai lavoratori.
La politica dell’inganno di Vendola e Dalema
Infine, onorando il dovere nei confronti del Comitato di alimentare la discussione, manifestando sempre e comunque la nostra opinione, e nel rispetto di un dibattito leale, aperto e franco, vorremmo esprimere la nostra opinione riguardo ad alcune fondamentali tappe della battaglia per l’affermazione dell’acqua bene comune.
Non possiamo che denunciare la viscida strumentalità di chi, solo alla vigilia delle elezioni, assume questa battaglia come vessillo della propria campagna elettorale. Probabilmente tutti i candidati presidente assumeranno l’impegno formale a votare per la completa ripubblicizzazione dell’acqua.
Ma, come ben sappiamo dall’esperienza di questi anni, le promesse fatte sotto campagna elettorale non trovano riscontro nell’operato quotidiano delle istituzioni elette dai cittadini.
Se vogliamo restare ai fatti, la nostra battaglia deve oggi rivolgersi contro chi vuole ancora che l’Acquedotto Pugliese rimanga una società per azioni aperta ai privati. Ci riferiamo a chi, essendo al potere, ha deliberatamente istituito o mantenuto questo assetto societario, dunque ci riferiamo sia al centrodestra di Fitto e Palese sia al centrosinistra di Vendola.
Mentre sulla precedente giunta le nostre opinioni sono note, su quella uscente è necessario spendere qualche parola di chiarezza. Troviamo per lo meno contraddittorio l’atteggiamento di chi sostiene la partecipazione nelle campagne elettorali e allo stesso tempo se ne infischia nell’operato di governo.
Non è accettabile che il disegno di legge elaborato a più mani tra Regione, Comitato e Forum arrivi proprio alla fine della legislatura e, cosa più grave, arrivi in Consiglio Regionale privato della sua parte fondamentale: la trasformazione da società per azioni aperta ai privati ad ente di diritto pubblico a carattere partecipativo. Se la giunta regionale guidata da Vendola non avesse modificato, all’ultimo secondo e con un colpo di mano, il disegno di legge varato dal tavolo tecnico partecipato oggi, tutti insieme, avremmo potuto gridare vittoria!
Per questo tutte le promesse fatte ora risultano tardive se non provocatorie. E spingono a fare un’ulteriore riflessione. C’è da ritenere che proprio l’Acquedotto Pugliese sarà la preziosa vittima sacrificale da porgere sull’altare dell’accordo politico di governo, ormai quasi definito in tutta Italia, tra il centrosinistra di Vendola e Dalema e l’UDC di Casini. Dunque, tenendo conto anche dell’orientamento dell’attuale governo nazionale, crediamo che i prossimi passi della lotta per la ripubblicizzazione dell’acqua e per la difesa dei risultati sin qui ottenuti non saranno affatto automatici e scontati.
La lotta per la ripubblicizzazione dopo le elezioni regionali
Ci sarà bisogno di mettere in campo tante nuove energie e tanto nuovo entusiasmo, sarà necessario un collegamento ancora più stretto con i lavoratori, la lotta dovrà compiere un ulteriore salto di qualità per giungere finalmente al raggiungimento dello scopo. Anche per questo ci stiamo attrezzando. Stiamo utilizzando questa campagna elettorale per far sedimentare l’idea che l’acqua deve essere pubblica e che tale risultato potrà raggiungersi solo con la lotta. Inoltre, concependo il partito come mezzo a servizio delle lotte, mettiamo sin da ora a disposizione del movimento i risultati che otterremo da queste elezioni regionali.
Nell’augurio di una felice conclusione della nostra battaglia,
vi porgiamo il nostro caloroso abbraccio.
Pasquale Gorgoglione, segretario regionale del Partito di Alternativa Comunista.
Michele Rizzi, candidato presidente per il Partito di Alternativa Comunista.