San Donato, Milano:
no alla guerra tra oppressi!
Pdac Milano
Ieri mattina, nei pressi di San Donato Milanese, Osseynou Sy, autista italiano di origini senegalesi, alla guida di uno scuolabus con a bordo 51 studenti di seconda media ha dirottato il mezzo e ha tentato di dargli fuoco con tutti i passeggeri dentro. Da quanto si apprende dagli organi di stampa il folle gesto sarebbe stato motivato dalla vendetta per le morti dei profughi nel mediterraneo.
La notizia è stata immediatamente ripresa dagli sciacalli politici della destra razzista e xenofoba (Salvini e Meloni in testa!) e dalla stampa a loro asservita per focalizzare l’attenzione mediatica non tanto sul gesto, di una violenza inaudita rivolta contro lo stesso proletariato a cui appartiene anche Osseynou Sy e condannabile senza se e senza ma, ma sulla provenienza etnica del suo autore.
Infatti a nulla serve essere da anni residente, lavoratore, contribuente e cittadino: se commetti qualcosa di socialmente riprovevole per tutti sarai sempre lo “straniero” e la tua azione verrà estesa a tutta la popolazione straniera. Uno sciacallaggio mediatico e politico che ha fatto sì che per tutti l’attentatore fosse identificato come “il senegalese” e uno degli studenti, Samir, che ha eroicamente allertato i soccorsi salvando tutti i suoi compagni, seppure figlio di un padre marocchino, per larga parte della stampa borghese è definito “il bambino eroe”.
Una strategia comunicativa studiata a tavolino per distogliere l’attenzione pubblica dalle reali cause di queste tragedie per alimentare una guerra tra oppressi a totale beneficio degli oppressori, finalizzata a puntare riflettori su una tentata strage commessa da un uomo disperato ed esasperato e a nascondere le migliaia di stragi “perfettamente” riuscite che la barbarie capitalista e imperialista, per mano dei governi borghesi, compie in tutto il mondo contro la nostra classe.
Il partito d’Alternativa comunista, sezione italiana della LIT – Quarta internazionale si stringe al fianco di tutti gli studenti e delle loro famiglie vittime di questo ignobile e grave attentato e invita tutta la popolazione a non partecipare a questa catena di odio reciproco fra proletari che si autoalimenta ed è intenzionalmente innescata dalle politiche razziste e maschiliste del governo giallo-verde.
Non facciamo crescere i ragazzi in una società connotata dall’odio e dalla paura!
Insegniamo ai giovani la solidarietà di classe, per una società senza distinzioni razziali e di genere che si unisca nel contrasto al razzismo e alla difesa dallo sfruttamento capitalista!