Solidarietà ai lavoratori della Ginori
che hanno occupato la fabbrica!
di Massimiliano Dancelli*
Il 7 gennaio il tribunale fallimentare di Firenze ha
decretato il fallimento della Richard Ginori, storica fabbrica di porcellane di
Sesto Fiorentino. Lo stabilimento era chiuso dall'agosto scorso e i 325
dipendenti erano in cassintegrazione per un anno, in attesa che un nuovo
acquirente rilevasse l'attività e facesse ripartire la produzione. In lizza per
l'acquisizione vi erano la piemontese Sanbonet e la cordata romeno-americana
Apulum-Lenox (soluzione preferita seppur con qualche riserva dai sindacati) che
avevano "garantito" di ripartire con la produzione e di riassorbire
la maggioranza dei lavoratori.
Il ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato
preventivo - formula che permette, a differenza del fallimento, di ripartire
subito con la produzione - era stato presentato l'11 settembre scorso, ma già
il 12 dicembre il tribunale aveva espresso alcune perplessità circa
l'incertezza del piano presentato dai liquidatori. Il tribunale aveva deciso di
rinviare la decisione definitiva al 4 gennaio e i lavoratori speravano di poter
tornare in fabbrica dal lunedì successivo. Invece, i giudici hanno rimandato
ulteriormente la decisione al giorno 7 gennaio, quando hanno decretato, appunto,
il fallimento.
Fin dai primi giorni di cassintegrazione, gli operai
si sono mobilitati con sit-in e presidi, ma il 4 gennaio - intuendo che l'atteggiamento
dei giudici derivava dalla decisione di decretare il fallimento al fine di far
abbassare ulteriormente il prezzo di un marchio famoso nel mondo e quindi molto
appetito dai vari competitors - hanno deciso di occupare la fabbrica. Gli
operai hanno visto bene: il fallimento, a differenza del concordato, non offre
loro nessuna garanzia di riassunzione e nessun potere di contrattazione.
Il Partito di alternativa comunista si schiera totalmente dalla parte dei lavoratori della Ginori e dei tanti altri operai che sono costretti a subire sulla loro pelle le manovre di un pugno di capitalisti speculatori senza scrupoli. Sosteniamo e sosterremo tutte le iniziative di lotta e la mobilitazione degli operai della Ginori.
Per l'esproprio senza indennizzo della fabbrica!
La produzione riparta subito sotto controllo operaio!
Uniamo la lotta degli operai della Ginora a quella degli operai di tutte le fabbriche che chiudono o licenziano!
(*) per il Dipartimento sindacale del Pdac