SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI, AI RICERCATORI,
AI PRECARI CHE PROTESTANO CONTRO I TAGLI
Sciopero generale subito e lotta ad oltranza fino al ritiro di tutti i provvedimenti che smantellano l’istruzione pubblica
In tutta Europa le lotte degli studenti, dei ricercatori, degli insegnanti contro i tagli all’istruzione non si placano. A Londra centinaia di migliaia di studenti scendono in piazza tutti i giorni contro il piano del governo che intende triplicare le tasse universitarie. In Francia i lavoratori di tutti i settori hanno organizzato in poche settimane 7 scioperi generali che hanno letteralmente bloccato il Paese: studenti, insegnanti, lavoratori del pubblico e del privato sono scesi in piazza insieme in milioni contro i tagli. A Roma gli studenti e i ricercatori sono in mobilitazione permanente e hanno assediato il Senato mentre era in discussione il famigerato Ddl Gelmini. In tutta Italia le scuole e le università sono in lotta (assemblee permanenti, occupazioni, presidi).
Il Partito di Alternativa Comunista – Sezione Italiana della Lega Internazionale dei Lavoratori sostiene attivamente le mobilitazione degli studenti e dei lavoratori della Scuola. I tagli all’istruzione pubblica sono una delle facce del capitalismo in crisi. Gli industriali e i banchieri per preservare i loro profitti miliardari licenziano e smantellano le scuole e le università pubbliche: non è un caso che i governi, di centrodestra e di centrosinistra, facendosi portavoce degli interessi di questi affaristi, abbiano sempre appoggiato i processi di privatizzazione dell’istruzione. Per questo, sono ipocriti i gesti e le affermazioni dei rappresentanti dei partiti del centrosinistra (dal Pd all’Italia dei Valori, da Sinistra e Libertà e Rifondazione) che oggi si dicono vicini agli studenti e ai ricercatori. Bersani e Vendola sono saliti sul tetto a portare la loro solidarietà ai ricercatori: forse dimenticano che ai tempi del governo Prodi hanno votato i provvedimenti proposti dall’allora ministro dell’Istruzione Fioroni (dal taglio dei posti di lavoro a 50 mila precari all’innalzamento del numero di alunni per classe). E oggi questi stessi partiti si preparano a una nuova avventura di governo, al fianco dei padroni e di Confindustria. Vergogna!
Il Partito di Alternativa Comunista, a differenza degli altri partiti della sinistra, non sostiene e non sosterrà alcun governo dei banchieri e degli industriali. Crediamo che solo dalle lotte potrà nascere una vera alternativa: un governo dei lavoratori che difenda gli interessi delle masse popolari, non più gli interessi di un pugno di miliardari. Ora più che mai è urgente l’indizione di un grande sciopero generale di tutte le categorie, da cui iniziare una lotta ad oltranza fino al rovesciamento di questo sistema economico e sociale.
FACCIAMO COME LA FRANCIA!
FACCIAMO COME LA GRECIA!