VIA I PADRONI E I LORO
GOVERNI!
RIPRENDIAMOCI IL CONTROLLO DELL'ECONOMIA!
Tutti a Roma il 28
marzo
per dire no al capitalismo e alle sue crisi, pagate dai
lavoratori
In vista della riunione dei ministri
del Welfare del G14 che si terrà a Roma dal 29 al 31 - riunione preparatoria in
vista del summit che dovrebbe tenersi alla Maddalena la prossima estate - Cub,
Conf. Cobas e SdL (ora riuniti nel "Patto di base") hanno indetto per sabato 28
marzo una manifestazione nazionale contro le politiche del governo
(l'appuntamento è in piazza della Repubblica alle 14,30).
"La crisi la
paghino banchieri, padroni ed evasori", è la parola d'ordine con cui la
manifestazione è stata indetta: la piattaforma rivendicativa include alcune
rivendicazioni avanzate, come il blocco immediato dei licenziamenti,
l'assunzione a tempo indeterminato dei precari, la riduzione dell'orario di
lavoro a parità di salario. Apriranno il corteo i lavoratori precari, principali
vittime del collasso del sistema capitalistico: il precario non ha nemmeno la
dignità di "lavoratore" e non necessità della "fatica" di un licenziamento, è
sufficiente non rinnovare il contratto. Accanto a loro, i lavoratori immigrati
(spesso a loro volta precari) che, con la perdita del posto di lavoro, grazie
alla Legge Bossi Fini (legge che l'ex ministro alla Solidarietà sociale, Paolo
Ferrero, ora leader di Rifondazione comunista, si è ben guardato dal mettere in
discussione), perdono anche il permesso di soggiorno.
Sono ormai milioni, nel nostro Paese,
i lavoratori che sono diventati - o stanno per diventare - disoccupati: ormai
gli stessi cantori dell'economia capitalistica sono costretti ad ammettere che
questo sistema economico e sociale è al collasso e che nessuna ripresa è in
vista. Gli editorialisti del Sole 24 Ore ci spiegano che ci attendono
"tempi difficili" e mettono in guardia la borghesia: si apre una stagione di
"tensioni sociali" (la Grecia e la Francia insegnano). Per questo, fanno appello
alle burocrazie dei sindacati "fidati" (Cisl e Uil in primis, ma anche la Cgil)
affinché non "inaspriscano" troppo i toni: la ricetta che propongono è quella di
farci ingoiare in silenzio i frutti amari della crisi, per permettere ai padroni
di conservare i miliardi accumulati in questi anni e attendere tempi migliori
per i loro profitti.
Il Partito di Alternativa Comunista
sarà in piazza il 28 marzo. Di fronte agli attacchi del governo - che vuole
scaricare la crisi sui lavoratori per preservare i capitali di padroni e
banchieri - non resta che la strada della lotta! Facciamo come in Francia, dove
sono scesi in piazza sei milioni di lavoratori contro le politiche economiche
del governo! Facciamo come in Grecia, dove le barricate nel centro di Atene sono
all'ordine del giorno (barricate organizzate dai lavoratori, dai disoccupati,
dai giovani, che stanno mettendo in seria crisi il governo)!
Il governo italiano, che tenta di
privare i lavoratori anche degli spazi democratici e dei diritti civili (dalla
messa in discussione del diritto di sciopero alle politiche razziste), si merita
lo stesso trattamento del governo greco.
Se non vogliamo che la crisi del
capitalismo si traduca in disoccupazione di massa, fascismi, guerre (come è
accaduto ogni altra volta che le crisi economiche hanno raggiunto queste
dimensioni) occorre sviluppare le lotte. Occorre costruire un grande sciopero
generale, prolungato e di massa, per cacciare questo governo reazionario e
aprire la strada a una prospettiva di potere dei lavoratori, a una economia
socialista, cioè posta al servizio delle esigenze delle masse popolari. Un
governo dei lavoratori non nascerà dalle urne, ma dalle lotte.
* Per la difesa del diritto di
sciopero e di manifestazione! Elezione proporzionale nelle Rsu senza quote
garantite e lotta per la costituzione dei consigli di fabbrica!
* Per la
difesa dei diritti democratici, della laicità e delle libertà individuali!
* Per la difesa del salario, dei diritti e delle tutele, contro l’Accordo
quadro di rinnovo degli assetti contrattuali! Scala mobile dei salari!
*
Ritorno al sistema pensionistico a retribuzione e riduzione dell’età
pensionabile per uomini e donne! Aumento automatico delle pensioni in relazione
al carovita!
* No alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria,
precorritrici in questa fase della mobilità! Nessun lavoratore deve essere
licenziato: le ristrutturazioni aziendali le paghino i padroni ridistribuendo i
profitti! Occupazione delle fabbriche che chiudono e licenziano! Costruzione in
tutte le aziende in crisi e in lotta di comitati eletti dai lavoratori per
dirigere la lotta, coordinamento degli stessi a livello provinciale, regionale e
nazionale! Assemblea nazionale dei delegati!
* Organizzazione
dell'autodifesa operaia - a partire dai picchetti di sciopero - contro gli
attacchi delle forze dell'ordine borghese e contro gli attacchi delle "ronde"
per la sicurezza.
* No ai finanziamenti a banchieri e capitalisti!
Abolizione del segreto commerciale! Apertura dei libri contabili delle banche e
delle aziende! Le aziende che licenziano o chiudono e le banche in crisi devono
essere espropriate e poste sotto il controllo dei lavoratori!
*
Stabilizzazione di tutti i lavoratori precari del pubblico e del privato!
*
Permesso di soggiorno e cittadinanza per tutti gli immigrati, con pari diritti
politici e sociali dei lavoratori italiani!
* Scala mobile dell’orario di
lavoro a parità di salario, accanto a un piano di opere pubblche, fino al
riassorbimento della disoccupazione! Costruzione di comitati di lotta per il
lavoro! Fin da subito, salario sociale, pagato coi profitti dei padroni,
equivalente al salario medio, per tutti i disoccupati!
* Per i diritti
sociali: trasporti, scuola, sanità e previdenza pubblici e gratuiti! Per il
diritto alla casa: riduzione degli affitti, requisizione delle case sfitte ed
esproprio delle grandi proprietà immobiliari!
* Per il diritto alla salute
nei luoghi di lavoro, contro gli infortuni e le malattie professionali, contro
il degrado ambientale e le fonti di inquinamento!
* Lotta contro le guerre
imperialiste! Ritiro immediato di tutte le truppe di occupazione! Chiusura delle
basi militari e la loro riconversione ad uso civile! Confisca dei profitti
militari ed esproprio dell'industria bellica!
* Per la cacciata del governo
Berlusconi! Per un governo dei lavoratori! Per un’economia socialista
pianificata, unica soluzione alla crisi capitalistica!