di Stefano Bonomi*
La risposta della polizia è stata violentissima: tutti noi abbiamo visto lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo e a pioggia. Sono almeno 15 i manifestanti feriti e alcuni sono stati fermati. La questura si è giustificata dicendo che i poliziotti sono stati aggrediti da “bande paramilitari di manifestanti”. La verità è un altra: i valsusini, che da anni subiscono le violenze della polizia, hanno organizzato l’autodifesa della manifestazione, costringendo in più occasioni la polizia ad arretrare (in particolare alla Baita di Clarea). Quello che è successo a Roma il 15 ottobre ha messo in evidenza che l’autodifesa delle manifestazioni non è un optional: per respingere gli attacchi degli apparati repressivi dello Stato le masse in lotta devono organizzarsi e resistere.
Il Partito di Alternativa Comunista sostiene il movimento No Tav. Solo con la lotta ad oltranza si riuscirà a bloccare la realizzazione di questa opera dannosa per l’ambiente e per gli abitanti della valle: un’opera dispendiosa che serve solo a riempire di soldi le tasche già gonfie di investitori e speculatori.