DIFENDIAMO LA FALCEMARTELLO, SIMBOLO
DEI LAVORATORI
SOSTENIAMO CANDIDATI OPERAI, GIOVANI, PRECARI,
DONNE
Appello del
Comitato Centrale del Partito di Alternativa Comunista
Il Partito di Alternativa Comunista è impegnato fin dalla sua nascita (gennaio
2007) in ogni lotta dei lavoratori, dei giovani, delle donne, degli immigrati: è
nelle lotte di opposizione, noi pensiamo, che sta il baricentro dello scontro di
classe. Da rivoluzionari concepiamo le elezioni come un momento secondario dello
scontro di classe, che i comunisti possono utilizzare come tribuna di propaganda
per la presentazione di un programma di classe. Con questo intento abbiamo
definito la nostra linea anche rispetto alle prossime elezioni del 13
aprile.
Nelle scorse settimane abbiamo avanzato la proposta di
formare una lista unitaria della sinistra che rivendica una collocazione
all'opposizione, cioè delle organizzazioni a sinistra della "cosa rossa"
governista; pur nel rispetto delle reciproche (e certo non secondarie)
differenze. Dobbiamo registrare la risposta negativa delle altre due
organizzazioni nate in questi mesi, come noi, da scissioni di Rifondazione,
Sinistra Critica e Pcl. Entrambe, pur non avendo un'autosufficienza elettorale
(tra l'altro la legge elettorale impone una difficilissima raccolta di migliaia
di firme in poche settimane), con atteggiamento settario propongono a tutti gli
altri di presentarsi sotto le loro bandiere, rifiutando il confronto in vista di
un possibile blocco elettorale. Lo ha fatto il Pcl, proclamando da subito che
"correrà da solo"; seguito da Sinistra Critica che ha definito come "proposta
unitaria" quella di presentare una lista che si dovrebbe chiamare appunto
Sinistra Critica. Loro è dunque la responsabilità della frammentazione.
Come Partito di Alternativa Comunista, preso atto del rifiuto
di una proposta unitaria, decidiamo dunque di presentare la lista del partito in
tutte le circoscrizioni in cui ciò sarà possibile, come strumento per
propagandare un programma rivoluzionario incentrato sulla necessità di
rilanciare le lotte di opposizione di classe contro i governi dei due poli
dell'alternanza borghese, centrodestra e centrosinistra. Occorre costruire,
nelle fabbriche e nelle piazze, un largo fronte di lotta per difendere i
lavoratori dagli attacchi padronali, per rivendicare i diritti delle donne
contro le ingerenze del Vaticano, per respingere la recrudescenza razzista. La
nostra lotta è per un'alternativa di sistema, cioè per la prospettiva di un
governo dei lavoratori per i lavoratori.
Facciamo dunque appello a tutti i militanti e simpatizzanti
del Pdac, a tutti i compagni e le compagne che, pur non militando nel nostro
partito, condividono questa esigenza di lotta e la necessità di impegnarsi in
questra prospettiva, perché sostengano la lista del PdAC, attivandosi con
urgenza nelle prossime ore, in primo luogo per superare lo scoglio imposto dalla
legge anti-democratica, raccogliendo le firme necessarie nei luoghi di lavoro e
nelle piazze. E' questo il primo passo prima di sviluppare, nel mese seguente,
un'ampia campagna di propaganda che avanzi una risposta operaia e rivoluzionaria
alla crisi politica ed economica di questo sistema sociale, il capitalismo,
capace di offrire solo guerre, miseria e disoccupazione.
La sinistra governista (Prc, Verdi, Pdci, Sd) ha fallito,
promettendo "grandi svolte riformatrici" e sostenendo, invece, i sacrifici e le
controriforme dettati dalla Confindustria e dai banchieri e predisponendosi oggi
a costruire un nuovo partito socialdemocratico (La Sinistra Arcobaleno) che si
candida a governare insieme al nuovo partito sostenuto dalla grande borghesia,
il Partito Democratico. Non causalmente, la Sinistra arcobaleno nasce rimuovendo
dalla sua simbologia la falce e martello, da secoli simbolo delle lotte dei
lavoratori contro la borghesia. Bisogna ripartire dalle lotte, rifondare
l'opposizione dei lavoratori, costruire un programma comunista e rivoluzionario,
che si presenti alle elezioni sotto il simbolo delle lotte operaie, la falce e
martello.
Risponderemo agli attacchi dei padroni ai lavoratori, alle leggi
precarizzanti e razziste, alle politiche di guerra di entrambi gli schieramenti,
alla messa in discussione del diritto di aborto e alle ingerenze del Vaticano
presentando candidati operai, giovani, precari, donne. La nostra candidata alla
presidenza è Fabiana Stefanoni, donna, giovane, lavoratrice precaria,
coordinatrice nazionale del Comitato "vialetruppe" (che negli scorsi mesi ha
raccolto decina di migliaia di firme nel quadro di una campagna europea per il
ritiro delle truppe da tutti gli scenari di guerra).
Fabiana Stefanoni, candidata presidente
di Alternativa Comunista alle elezioni
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