13
febbraio
LA CLASSE OPERAIA INVADE ROMA
Le immagini del corteo e il volantino del Pdac
LA CLASSE OPERAIA INVADE ROMA
Le immagini del corteo e il volantino del Pdac

Qui il link
al tg5 di venerdì sera con le immagini del gigantesco corteo (e in cui è
inquadrato anche lo spezzone di Alternativa Comunista) e qualche
foto: a breve nella sezione foto del nostro sito altre
immagini.
Più sotto il volantino diffuso dai militanti di Alternativa
Comunista.
CONTRO IL GOVERNO E PADRONATO
LOTTA AD OLTRANZA
LOTTA AD OLTRANZA
La crisi capitalistica anche nel nostro Paese si sta
allargando e aggravando con chiusure aziendali, licenziamenti e cassa
integrazione. La crisi coinvolge migliaia di imprese dell’industria,
dell’edilizia, dell’artigianato, del commercio, del turismo, dei servizi. La
Fiat, mentre riceve finanziamenti dalle banche e stabilisce accordi e fusioni
internazionali (Chrysler…), mette in cassa integrazione migliaia di lavoratori;
e lo stesso fanno le piccole e medie imprese. I lavoratori immigrati oltre al
lavoro perdono anche il permesso di soggiorno, i lavoratori precari vengono
licenziati, la disoccupazione nel 2009 dovrebbe superare il 9% su base
nazionale.
Il governo scarica sui lavoratori il debito pubblico con tagli nei settori dell’istruzione, della sanità, dei servizi sociali ed assistenziali. I lavoratori pubblici subiscono l’attacco del trio Tremonti-Brunetta-Sacconi, mentre il governo propone l’innalzando l’età di pensionamento delle donne.
L’accordo quadro sul nuovo modello contrattuale, firmato il 22 gennaio dal governo, dalle associazioni padronali e dai sindacati complici (Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal, Sinpa) rappresenta lo strumento padronale per far pagare la crisi capitalistica ai lavoratori.
Lo sciopero indetto da Fiom Cgil e Fp Cgil è inadeguato nella piattaforma: mentre propone ammortizzatori sociali, non prevede una lotta ad oltranza di mobilitazione e di lotta contro il governo e il padronato.
Il governo scarica sui lavoratori il debito pubblico con tagli nei settori dell’istruzione, della sanità, dei servizi sociali ed assistenziali. I lavoratori pubblici subiscono l’attacco del trio Tremonti-Brunetta-Sacconi, mentre il governo propone l’innalzando l’età di pensionamento delle donne.
L’accordo quadro sul nuovo modello contrattuale, firmato il 22 gennaio dal governo, dalle associazioni padronali e dai sindacati complici (Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal, Sinpa) rappresenta lo strumento padronale per far pagare la crisi capitalistica ai lavoratori.
Lo sciopero indetto da Fiom Cgil e Fp Cgil è inadeguato nella piattaforma: mentre propone ammortizzatori sociali, non prevede una lotta ad oltranza di mobilitazione e di lotta contro il governo e il padronato.
Il Partito di Alternativa Comunista avanza a tutti i
lavoratori la seguente piattaforma unificante di rivendicazioni:
* No alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria,
precorritrice della mobilità! Nessun lavoratore deve essere licenziato, le
ristrutturazioni aziendali le paghino i padroni ridistribuendo i profitti;
* Stabilizzazione di tutti i lavoratori precari del pubblico e del privato!
* No alla riduzione del salario! No ai contratti di solidarietà! Le aziende devono integrare il salario comunque decurtato!
* Scala mobile dei salari e delle pensioni indicizzata mensilmente all’inflazione reale!
* Permesso di soggiorno per tutti gli immigrati, con pari diritti politici e sociali dei lavoratori italiani!
* Riduzione dell’orario di lavoro 35 ore a parità di salario, fino al riassorbimento di tutti i disoccupati;
* Salario sociale, equivalente al salario medio, per tutti i disoccupati!
* Ritorno al sistema pensionistico a retribuzione e riduzione dell’età pensionabile per uomini e donne; no all’elevazione dell’età pensionistica per le donne;
* Costruzione in tutte le aziende in crisi e in lotta di comitati eletti dai lavoratori per dirigere la lotta, con la costruzione di coordinamenti a livello provinciale, regionale e nazionale.
* Le aziende che licenziano e chiudono devono essere nazionalizzate, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori!
* Per la cacciata del governo Berlusconi e per un governo dei lavoratori per i lavoratori, il solo che può superare la crisi capitalistica!
* Stabilizzazione di tutti i lavoratori precari del pubblico e del privato!
* No alla riduzione del salario! No ai contratti di solidarietà! Le aziende devono integrare il salario comunque decurtato!
* Scala mobile dei salari e delle pensioni indicizzata mensilmente all’inflazione reale!
* Permesso di soggiorno per tutti gli immigrati, con pari diritti politici e sociali dei lavoratori italiani!
* Riduzione dell’orario di lavoro 35 ore a parità di salario, fino al riassorbimento di tutti i disoccupati;
* Salario sociale, equivalente al salario medio, per tutti i disoccupati!
* Ritorno al sistema pensionistico a retribuzione e riduzione dell’età pensionabile per uomini e donne; no all’elevazione dell’età pensionistica per le donne;
* Costruzione in tutte le aziende in crisi e in lotta di comitati eletti dai lavoratori per dirigere la lotta, con la costruzione di coordinamenti a livello provinciale, regionale e nazionale.
* Le aziende che licenziano e chiudono devono essere nazionalizzate, senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori!
* Per la cacciata del governo Berlusconi e per un governo dei lavoratori per i lavoratori, il solo che può superare la crisi capitalistica!
Nel loro insieme, da quelle immediate a quelle transitorie,
queste rivendicazioni presuppongono un governo dei lavoratori per i lavoratori
che avvii il superamento di questo sistema economico.