IL 29 OTTOBRE LAVORATORI
IMMIGRATI
E ITALIANI UNITI
VERSO UN GRANDE SCIOPERO GENERALE
VERSO UN GRANDE SCIOPERO GENERALE
il volantino del Pdac per le manifestazioni del 29
ottobre

CI VUOLE UNA VERA SANATORIA PER
TUTTI!
PERMESSO DI SOGGIORNO PER TUTTI
PER USCIRE DAL RICATTO DEL LAVORO
NERO E DALLA CLANDESTINITA’
Il permesso di soggiorno per chi lavora, per
chi ha perso il lavoro e/o è in cerca di lavoro, è un diritto.
Sono anche un diritto per tutti i lavoratori immigrati e per le loro famiglie: l’asilo politico e umanitario per chi fugge da guerre e fame; la cittadinanza per chi vive e lavora in Italia, compresi i figli che nascono in Italia o che vi sono arrivati da piccoli; il diritto di voto politico e amministrativo; il diritto alla casa e alle cure sanitarie gratuite; il diritto all’istruzione pubblica e gratuita per tutti, senza discriminazioni.
Sono anche un diritto per tutti i lavoratori immigrati e per le loro famiglie: l’asilo politico e umanitario per chi fugge da guerre e fame; la cittadinanza per chi vive e lavora in Italia, compresi i figli che nascono in Italia o che vi sono arrivati da piccoli; il diritto di voto politico e amministrativo; il diritto alla casa e alle cure sanitarie gratuite; il diritto all’istruzione pubblica e gratuita per tutti, senza discriminazioni.
Per ottenere tutto questo serve la lotta: il
sistema capitalistico ed i suoi governi, in Italia e in Europa, per superare la
loro crisi, hanno la necessità di mantenere i lavoratori deboli, ricattabili,
sottopagati e senza diritti. Sono politiche che tutti i governi, di
centrodestra o di centrosinistra, portano avanti da molti anni. Basti pensare
alle leggi Turco-Napolitano che ha introdotto i Centri di identificazione e di
espulsione o la Bossi Fini che ha legato il permesso di soggiorno al possesso di
un lavoro, rendendo “clandestini” e quindi, perseguibili, migliaia di lavoratori
immigrati, o alle leggi dell’Unione Europea che permettono espulsioni,
respingimenti alle frontiere, deportazioni in massa come sta facendo il governo
francese.
Anche i lavoratori italiani sono attaccati
da governo e padroni e perdono diritti sul lavoro, vivono disoccupazione,
chiusura di fabbriche, precarietà.
Il mondo della scuola e dell’università, insegnanti e studenti si stanno muovendo, i lavoratori resistono a Pomigliano, Fincantieri e nei numerosi siti produttivi che chiudono e licenziano. I lavoratori immigrati da Rosarno a Brescia da Caserta a Milano, hanno dimostrato una grande capacità di lotta.
Il mondo della scuola e dell’università, insegnanti e studenti si stanno muovendo, i lavoratori resistono a Pomigliano, Fincantieri e nei numerosi siti produttivi che chiudono e licenziano. I lavoratori immigrati da Rosarno a Brescia da Caserta a Milano, hanno dimostrato una grande capacità di lotta.
Occorre unire le lotte!
Serve un grande SCIOPERO GENERALE ad
oltranza, contro le politiche razziste e xenofobe del governo, per difendere e
ottenere diritti per lavoratori italiani e immigrati, contro le politiche di
aggiustamento dei governi capitalisti che fanno pagare la crisi a tutti i
lavoratori. Questa esigenza è stata espressa fin dal mese di luglio da
lavoratori immigrati che per primi hanno lanciato uno sciopero generale per il
29 ottobre per i diritti degli immigrati senza avere, purtroppo, il sostegno di
gran parte dei sindacati italiani. Ma lo sciopero è comunque indetto per tutti
da alcuni sindacati di base, la Cub e Sicobas.
Il 29 ottobre saremo in piazza con i lavoratori immigrati: dopo la grande manifestazione del 16 ottobre in cui i lavoratori immigrati hanno portato le loro rivendicazioni, il 29 sarà un nuovo passo verso un grande SCIOPERO GENERALE che blocchi il paese come è avvenuto in Francia e sta avvenendo in gran parte dell’Europa.
Il 29 ottobre saremo in piazza con i lavoratori immigrati: dopo la grande manifestazione del 16 ottobre in cui i lavoratori immigrati hanno portato le loro rivendicazioni, il 29 sarà un nuovo passo verso un grande SCIOPERO GENERALE che blocchi il paese come è avvenuto in Francia e sta avvenendo in gran parte dell’Europa.