INDAGATI MILITANTI DI PC-ROL A CREMONA
Prove di repressione ed intimidazione in vista dell’autunno
Prove di repressione ed intimidazione in vista dell’autunno
di Angelo Frigoli (*)
Sono stati raggiunti da avviso di garanzia quindici militanti
appartenenti a varie organizzazioni che, nel gennaio scorso, a Cremona, hanno
preso parte a una manifestazione di protesta in concomitanza col passaggio della
fiaccola olimpica. Tra questi vi sono appartenenti al Centro Sociale Dordoni,
alla Lega della Cultura di Piadena, ad altre realtà ambientaliste e sociali e
anche quattro militanti di PC-Rol. Le imputazioni che li vedono indagati vanno
dalle più banali alla grottesca “radunata sediziosa” (reati che prevedono pene
fino a 15 anni di carcere).
Queste accuse davvero ridicole sono scaturite da un pacifico
presidio a cui hanno partecipato, oltre ai militanti di PC Rol e dei gruppi
ricordati, anche giovani e simpatizzanti o passanti incuriositi dalle ragioni
dei manifestanti.
Nonostante la palese impossibilità dei partecipanti al presidio di provocare il minimo disturbo alla manifestazione della fiaccola (vista l’ingente presenza di cosiddette forze dell’ordine in tenuta antisommossa), venivano caricati e dispersi con brutalità e violenza, a freddo, a circa un’ora dall’arrivo della fiaccola. La repressione sul campo non finiva qui visto che i manganellatori in divisa inseguivano i compagni fino al centro sociale Dordoni dove partiva un’ulteriore carica che costringeva i partecipanti al presidio a barricarsi all’interno del centro sociale.
Nonostante la palese impossibilità dei partecipanti al presidio di provocare il minimo disturbo alla manifestazione della fiaccola (vista l’ingente presenza di cosiddette forze dell’ordine in tenuta antisommossa), venivano caricati e dispersi con brutalità e violenza, a freddo, a circa un’ora dall’arrivo della fiaccola. La repressione sul campo non finiva qui visto che i manganellatori in divisa inseguivano i compagni fino al centro sociale Dordoni dove partiva un’ulteriore carica che costringeva i partecipanti al presidio a barricarsi all’interno del centro sociale.
Gli avvisi di reato sono dunque frutto di un disegno politico
repressivo: l'intenzione è quella di spaventare i militanti, in particolare
alcuni giovanissimi coinvolti nell'indagine.
Per spiegare questo atto intimidatorio bisogna ricordare che il presidio si teneva a 50 metri da un comizio del sindaco (di centrosinistra con assessori di Rifondazione al suo fianco) che celebrava la manifestazione per le Olimpiadi. E che tra i temi del presidio vi era, oltre alla solidarietà con i militanti No Tav (da Cremona era già partita, nelle settimane precedenti, un pullman organizzato da PC Rol -all'epoca sinistra del Prc- e dal C.S. Dordoni per partecipare alla manifestazione in Piemonte), anche l'opposizione alle politiche di infrastrutture distruttive dell'ambiente volute dal del centrosinistra cremonese (dall’autostrada Cremona-Mantova, al mega parcheggio in centro spazzando via importanti ritrovamenti di epoca romana, a un Terzo ponte sul Po) e alle sue politiche di privatizzazione dei servizi pubblici e di strangolamento delle esigenze sociali (risale a poche settimane prima la morte di un compagno, indigente e malato, ucciso dal freddo dopo che il Comune aveva tagliato il riscaldamento di casa sua: vicenda che aveva provocato una grande manifestazione contro la giunta).
Per spiegare questo atto intimidatorio bisogna ricordare che il presidio si teneva a 50 metri da un comizio del sindaco (di centrosinistra con assessori di Rifondazione al suo fianco) che celebrava la manifestazione per le Olimpiadi. E che tra i temi del presidio vi era, oltre alla solidarietà con i militanti No Tav (da Cremona era già partita, nelle settimane precedenti, un pullman organizzato da PC Rol -all'epoca sinistra del Prc- e dal C.S. Dordoni per partecipare alla manifestazione in Piemonte), anche l'opposizione alle politiche di infrastrutture distruttive dell'ambiente volute dal del centrosinistra cremonese (dall’autostrada Cremona-Mantova, al mega parcheggio in centro spazzando via importanti ritrovamenti di epoca romana, a un Terzo ponte sul Po) e alle sue politiche di privatizzazione dei servizi pubblici e di strangolamento delle esigenze sociali (risale a poche settimane prima la morte di un compagno, indigente e malato, ucciso dal freddo dopo che il Comune aveva tagliato il riscaldamento di casa sua: vicenda che aveva provocato una grande manifestazione contro la giunta).
Dopo la conferenza stampa organizzata da PC Rol (v. qui sotto
alcuni articoli di stampa), Rifondazione ha espresso solidarietà con i
manifestanti... confermando tuttavia la piena fiducia nel governo locale (a suo
avviso estraneo alla manovra repressiva) che, a sua volta, per bocca del sindaco
conferma la "piena fiducia nella magistratura". Magistratura che ha organizzato
un'inchiesta in modo talmente maldestro da aver messo sotto giudizio anche un
militante di PC Rol che non poteva essere presente al presidio perché era di
turno al lavoro...
E’ una chiara volontà di colpire e intimidire l’unico partito
politico che -in città come nazionalmente- si oppone da sinistra alle politiche
borghesi dei governi di centrosinistra; di colpire ed intimidire i partecipanti
ad un movimento che puo essere il nucleo attorno al quale si possono organizzare
e sollevare i lavoratori orfani di rappresentanza politica dopo il tradimento di
Rifondazione Comunista.
Sono le prove generali di quanto gli apparati dello Stato faranno in autunno, per difendere l'attacco anti-operaio del governo dalle mobilitazioni dei lavoratori e dei giovani.
Sono le prove generali di quanto gli apparati dello Stato faranno in autunno, per difendere l'attacco anti-operaio del governo dalle mobilitazioni dei lavoratori e dei giovani.
Ovviamente noi non ci faremo ne intimidire né fermare e anzi
utilizzeremo anche questo episodio per rimarcare che la giunta cremonese
dell'Unione va cacciata, insieme al governo Prodi-Montezemolo. E' quanto ci
impegneremo a fare, in ogni lotta, in autunno.
(*) Coordinatore PC Rol Cremona
RIPORTIAMO ALCUNI DEI TANTI ARTICOLI CHE STANNO
RIEMPENDO LA STAMPA CREMONESE DI QUESTI GIORNI
Da La Cronaca, 4 luglio 2006:
FIACCOLA OLIMPICA E PROTESTE, 15 INFORMAZIONI DI
GARANZIA
di Federico Centenari
di Federico Centenari
Quindici informazioni di garanzia della Procura di Cremona
hanno raggiunto altrettanti esponenti di Progetto Comunista (l'ex minoranza di
Rifondazione), frequentatori del Centro Sociale Dordoni e ambientalisti del
cremonese.
I fatti contestati dalla Procura risalgono al 15 gennaio scorso e fanno riferimento alla contestazione messa in atto in occasione del passaggio della Fiaccola Olimpica in città.
Al fine di controdenunciare l'accaduto, ieri pomeriggio presso il Kavarna, alcuni esponenti di Progetto Comunista hanno tenuto una conferenza stampa.
Erano presenti Francesco Ricci, coordinatore nazionale di Progetto Comunista, Angelo Frigoli, coordinatore provinciale, Alberto Madoglio, dirigente nazionale del partito, e due militanti: Alessandro Mazzolini e Mirko Seniga. Tutti i presenti, ad eccezione di Ricci, rientrano nei quindici indagati dalla Procura, ora accusati di reati molto gravi: dall'adunanza sediziosa alla resistenza a pubblico ufficiale, quanto riferito dagli stessi.
E' stato Ricci ad illustrare alla stampa i fatti. "Il 15 gennaio -ha detto- in occasione del passaggio della Fiaccola Olimpica a Cremona, c'è stata una manifestazione di protesta come d'altra parte è avvenuto in altre città. La protesta era anche un segno di solidarietà per i manifestanti No Tav in Val di Susa e, a Cremona, un modo per contestare le infrastrutture, quali il ponte e le autostrade." In quell'occasione, ricorda Ricci, "c'è stata una prima carica degli agenti tra piazza del Duomo e piazza Stradivari, seguita da altre due cariche davanti al Dordoni. I manifestanti non hanno avuto alcun contatto con la Fiaccola Olimpica, ma ora una quindicina di loro sono accusati di reati pesantissimi."
Accuse, incalza il coordinatore di Progetto Comunista, "tanto pesanti quanto ingiustificate, al punto che uno degli accusati, Frigoli, quel giorno si trovava al lavoro."
Tra i reati contestati, ha aggiunto Ricci, c'è anche la formazione di un corteo non autorizzato: "impossibile" -spiega Ricci- perché non c'è stato alcun corteo: i manifestanti si sono spostati da piazza del Duomo al centro sociale camminando sui marciapiedi."
Di qui la necessità -ad avviso degli esponenti di Progetto Comunista- di "denunciare l'accaduto e chiedere ai partiti della sinistra di Cremona e al sindaco (che si trovava a poche decine di metri dai fatti, puntualizza Ricci) di esprimersi sui fatti e dimostrare solidarietà alle persone raggiunte dall'informazione di garanzia."
Non è mancata da parte degli esponenti di Progetto Comunista, una lettura "politica" dell'indagine: "siamo l'unica organizzazione a Cremona" ha detto Ricci "che fa opposizione a questa giunta. Riteniamo non insignificante il fatto di avere ricevuto queste denunce. Mancando un presupposto giuridico, crediamo vi sia una logica politica dietro tutto questo."
In settembre, hanno annunciato i militanti presenti alla conferenza stampa, si terrà una manifestazione di protesta.
I fatti contestati dalla Procura risalgono al 15 gennaio scorso e fanno riferimento alla contestazione messa in atto in occasione del passaggio della Fiaccola Olimpica in città.
Al fine di controdenunciare l'accaduto, ieri pomeriggio presso il Kavarna, alcuni esponenti di Progetto Comunista hanno tenuto una conferenza stampa.
Erano presenti Francesco Ricci, coordinatore nazionale di Progetto Comunista, Angelo Frigoli, coordinatore provinciale, Alberto Madoglio, dirigente nazionale del partito, e due militanti: Alessandro Mazzolini e Mirko Seniga. Tutti i presenti, ad eccezione di Ricci, rientrano nei quindici indagati dalla Procura, ora accusati di reati molto gravi: dall'adunanza sediziosa alla resistenza a pubblico ufficiale, quanto riferito dagli stessi.
E' stato Ricci ad illustrare alla stampa i fatti. "Il 15 gennaio -ha detto- in occasione del passaggio della Fiaccola Olimpica a Cremona, c'è stata una manifestazione di protesta come d'altra parte è avvenuto in altre città. La protesta era anche un segno di solidarietà per i manifestanti No Tav in Val di Susa e, a Cremona, un modo per contestare le infrastrutture, quali il ponte e le autostrade." In quell'occasione, ricorda Ricci, "c'è stata una prima carica degli agenti tra piazza del Duomo e piazza Stradivari, seguita da altre due cariche davanti al Dordoni. I manifestanti non hanno avuto alcun contatto con la Fiaccola Olimpica, ma ora una quindicina di loro sono accusati di reati pesantissimi."
Accuse, incalza il coordinatore di Progetto Comunista, "tanto pesanti quanto ingiustificate, al punto che uno degli accusati, Frigoli, quel giorno si trovava al lavoro."
Tra i reati contestati, ha aggiunto Ricci, c'è anche la formazione di un corteo non autorizzato: "impossibile" -spiega Ricci- perché non c'è stato alcun corteo: i manifestanti si sono spostati da piazza del Duomo al centro sociale camminando sui marciapiedi."
Di qui la necessità -ad avviso degli esponenti di Progetto Comunista- di "denunciare l'accaduto e chiedere ai partiti della sinistra di Cremona e al sindaco (che si trovava a poche decine di metri dai fatti, puntualizza Ricci) di esprimersi sui fatti e dimostrare solidarietà alle persone raggiunte dall'informazione di garanzia."
Non è mancata da parte degli esponenti di Progetto Comunista, una lettura "politica" dell'indagine: "siamo l'unica organizzazione a Cremona" ha detto Ricci "che fa opposizione a questa giunta. Riteniamo non insignificante il fatto di avere ricevuto queste denunce. Mancando un presupposto giuridico, crediamo vi sia una logica politica dietro tutto questo."
In settembre, hanno annunciato i militanti presenti alla conferenza stampa, si terrà una manifestazione di protesta.
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Da La Provincia, 4 luglio
2006:
OLIMPIADI, 15 INDAGATI PER LA FIAMMA.
di Gilberto Bazoli
di Gilberto Bazoli
Sono quindici gli indagati per gli incidenti verificatisi, a
metà gennaio, durante il passaggio a Cremona della fiaccola olimpica. Contestati
reati come resistenza a pubblico ufficiale, adunata sediziosa, manifestazione
non autorizzata. Gli avvisi di garanzia hanno raggiunto, tra gli altri,
militanti del Centro sociale autogestito Dordoni ed ex esponenti di Rifondazione
Comunista, ora dirigenti di Progetto Comunista, ossia quella parte della
sinistra del Prc uscita dal partito dopo le elezioni di aprile.
Sono stati proprio questi ultimi a rendere nota la svolta
nell'inchiesta durante una conferenza stampa al Kavarna alla quale hanno
partecipato, col il portavoce nazionale di Progetto Comunista, Francesco Ricci,
alcuni degli indagati: Angelo Frigoli, Alberto Madoglio, Alessandro Mazzolini,
Mirko Seniga.
"In realtà, quel 15 gennaio abbiamo organizzato, con ambientalisti e rappresentanti di altre realtà, una manifestazione pacifica -ha detto Ricci. E' stato contestato in modo simbolico il passaggio della Fiamma olimpica insieme con altre questioni più locali legate a progetti di infrastrutture come l'autostrada Cremona-Mantova e il terzo ponte."
Ricci e gli altri dirigenti di Progetto Comunista hanno fornito la loro ricostruzione di quel pomeriggio: "Mi chiedo come si possa definire corteo non autorizzato il fatto che una trentina di compagni lascino piazza Stradivari per raggiungere, camminando tranquillamente lungo il marciapiede, il Dordoni. Ma anche su quello che è accaduto prima non abbiamo colpe: è stata la polizia a caricare a frddo e senza motivo. Se non avesse reagito in quel modo, non ci sarebbero stati problemi." Quel pomeriggio uno degli indagati, è stato rimarcato ieri, non era fisicamente in centro ma stava lavorando. "Un particolare -ha commentato Ricci- che dimostra come questa sia un'inchiesta costruita in modo grossolano."
Secondo Madoglio, dietro i rinvii a giudizio ci sono "ragioni politiche: si colpisce chi, come noi, si prepara a contestare in autunno il governo Prodi per le sue politiche contro i lavoratori. Negli stessi giorni della protesta contro le Olimpiadi, un nostro compagno (Zeppelin, ndr) veniva ucciso dal freddo in una casa popolare: per noi è scattata la denuncia, per la sua morte neanche uno straccio di indagine."
Stessi toni da Frigoli, l'"indagato fantasma": "Forse non è un caso che sono stato io ad accusare il sindaco di quanto è avvenuto."
Ricci ha chiesto pubblicamente "a Corada e ai partiti di sinistra, a partire da Rifondazione, di pronunciarsi su questo fatto gravissimo" e ha preannunciato lo svolgimento di una manifestazione nazionale a Cremona, a settembre, in sostegno degli indagati.
"In realtà, quel 15 gennaio abbiamo organizzato, con ambientalisti e rappresentanti di altre realtà, una manifestazione pacifica -ha detto Ricci. E' stato contestato in modo simbolico il passaggio della Fiamma olimpica insieme con altre questioni più locali legate a progetti di infrastrutture come l'autostrada Cremona-Mantova e il terzo ponte."
Ricci e gli altri dirigenti di Progetto Comunista hanno fornito la loro ricostruzione di quel pomeriggio: "Mi chiedo come si possa definire corteo non autorizzato il fatto che una trentina di compagni lascino piazza Stradivari per raggiungere, camminando tranquillamente lungo il marciapiede, il Dordoni. Ma anche su quello che è accaduto prima non abbiamo colpe: è stata la polizia a caricare a frddo e senza motivo. Se non avesse reagito in quel modo, non ci sarebbero stati problemi." Quel pomeriggio uno degli indagati, è stato rimarcato ieri, non era fisicamente in centro ma stava lavorando. "Un particolare -ha commentato Ricci- che dimostra come questa sia un'inchiesta costruita in modo grossolano."
Secondo Madoglio, dietro i rinvii a giudizio ci sono "ragioni politiche: si colpisce chi, come noi, si prepara a contestare in autunno il governo Prodi per le sue politiche contro i lavoratori. Negli stessi giorni della protesta contro le Olimpiadi, un nostro compagno (Zeppelin, ndr) veniva ucciso dal freddo in una casa popolare: per noi è scattata la denuncia, per la sua morte neanche uno straccio di indagine."
Stessi toni da Frigoli, l'"indagato fantasma": "Forse non è un caso che sono stato io ad accusare il sindaco di quanto è avvenuto."
Ricci ha chiesto pubblicamente "a Corada e ai partiti di sinistra, a partire da Rifondazione, di pronunciarsi su questo fatto gravissimo" e ha preannunciato lo svolgimento di una manifestazione nazionale a Cremona, a settembre, in sostegno degli indagati.