Partito di Alternativa Comunista

Vaccini per tutti e tutte!

Vaccini per tutti e tutte!

 

 

 

di Alejandro Iturbe

 

 

 

 

Alcune settimane fa, in Gran Bretagna, un uomo ha ricevuto la prima dose «ufficiale» di un vaccino contro il Covid-19. Molti governi hanno già presentato piani di campagne di vaccinazione. Tuttavia, ci sono molti dibattiti ed emergono posizioni diverse su questi piani, sui vaccini stessi e sull'opportunità o meno di vaccinarsi.
Oggi viviamo una seconda ondata di pandemia di coronavirus nel mondo, con numeri di contagiati e decessi superiori a quelli della prima. Molti specialisti avvertono che «i mesi più difficili stanno arrivando». In diversi articoli, nel corso di quest'anno, abbiamo denunciato che questo è il risultato combinato del modo limitato e insufficiente con cui capitalismo e governi borghesi hanno affrontato la lotta contro la pandemia e della politica criminale della «nuova normalità». Si trattava nei fatti dell'apertura completa delle attività economiche senza aver sconfitto la pandemia, privilegiando la volontà di tornare a livelli «normali» di sfruttamento e profitto rispetto alla salute e alla vita dei lavoratori e delle masse.
Ad aggravare il quadro, stanno comparendo nuovi ceppi di coronavirus, con una maggiore velocità di contagio, come nel caso della Gran Bretagna, dove l'epidemia «è fuori controllo». In questo contesto, molti governi hanno applicato di nuovo misure restrittive di facciata, come il divieto di raduni natalizi di gruppi di persone che vivono in case diverse decretato dal governo britannico o il divieto di ingresso per i viaggiatori dal Regno Unito imposto da vari Paesi europei. Di nuovo, queste misure saranno insufficienti in quanto sono ancora più parziali di quelle adottate durante la prima ondata.
In questo quadro, la Lit-Quarta Internazionale e le sue organizzazioni avanzano la richiesta di «vaccini per tutti». Ovvero una gigantesca campagna di vaccinazioni gratuite e obbligatorie, garantite dagli Stati e dai governi, con tutti i fondi necessari. Perché è necessaria un'operazione di vaccinazione internazionale senza precedenti nella storia dell'umanità per coprire quel 70% della popolazione mondiale che l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ritiene necessaria per raggiungere la cosiddetta «immunità di gregge».

 

Come ottenere vaccini per tutti?

Ma questo non è ciò che stanno facendo la maggior parte dei governi, né in ciascun Paese né tanto meno a livello internazionale. Negli Stati Uniti, l'amministrazione Trump si era già assicurata l'acquisto delle dosi necessarie. È molto probabile che Cina, Russia e Gran Bretagna, Paesi che stanno producendo i propri vaccini, raggiungano a livello nazionale le cifre richieste dall'Oms.
Ma non è questo il panorama per tutto il mondo. Di fronte a questa necessità perentoria, alcuni governi, come quello di Jair Bolsonaro in Brasile, mantengono l'atteggiamento criminale di non sostenere la vaccinazione. Nel frattempo, altri governi favorevoli alla vaccinazione stanno nuovamente mostrando la loro meschinità con i piani per una vaccinazione nazionale per il 2021 molto al di sotto di quella necessaria. In Spagna e Argentina, ad esempio, con popolazioni superiori a 40 milioni di abitanti, i governi hanno pianificato una campagna, rispettivamente, di 10 e 12 milioni di vaccini. Inoltre, questa vaccinazione insufficiente verrà effettuata nell’arco di diversi mesi, seguendo determinati criteri di priorità. Milioni di lavoratori e settori popolari saranno esclusi da questi piani e sono in una «situazione di rischio».
Ciò che si verifica all'interno di questi Paesi si ripete in altre nazioni nel mondo. Notizie recenti riportano che i «Paesi ricchi», con il 14% della popolazione mondiale, si sono già assicurati il 51% dei vaccini che saranno prodotti il prossimo anno e che una parte significativa della popolazione mondiale non avrà accesso ad essi. Mentre i Paesi imperialisti «si coprono le spalle», il resto del mondo «deve arrangiarsi come può». Alcuni Paesi, come abbiamo visto, effettueranno campagne di vaccinazione parziale; altri, i più poveri, verranno esclusi direttamente. È una nuova e crudele prova che per il capitalismo la salute pubblica dei lavoratori e delle masse è secondaria rispetto ai costi e ai profitti.
Oltre alla mancanza di un piano internazionale cooperativo, un ulteriore problema che impedisce di ottenere i vaccini per tutti e consentire una gigantesca operazione di vaccinazione globale è anche la feroce competizione tra imprese e governi che costringe ad includere nel prezzo dei vaccini anche i diritti di brevetto: si trasforma la salute pubblica in un affare e non in un diritto di prima necessità dell'umanità, come, ad esempio, il cibo o un alloggio dignitoso.
Dobbiamo dunque eliminare immediatamente il diritto di brevetto. Ma questo da solo non è sufficiente. L'intero processo di produzione e vaccinazione (l'azione dell'Oms e dei governi) deve essere controllato e gestito dalle organizzazioni dei lavoratori, in particolare dai rappresentanti del settore della sanità pubblica: medici, infermieri e specialisti in epidemiologia. Occorrono ulteriori progressi: perché ci sia la vaccinazione per tutti e la salute pubblica sia considerata un diritto umano, è necessario espropriare e nazionalizzare sotto il controllo dei lavoratori tutti i grandi conglomerati farmaceutici privati che sono coinvolti in questa «corsa al vaccino».Queste proposte non possono essere limitate a questa pandemia. Sono necessari veri piani di salute pubblica per il presente e per il futuro: non possiamo escludere nuove pandemie o ignorare il fatto che ci saranno altre malattie endemiche. È necessario chiedere che questo criterio sia applicato a tutti i medicinali e che siano garantiti i finanziamenti e i fondi pubblici di investimento necessari per questo fine. Cioè esattamente l'opposto di quel che fanno il capitalismo e i governi borghesi.

 

Dibattiti sulla vaccinazione

Prendiamo ora in considerazione gli argomenti di coloro che, con argomenti diversi, si oppongono all'assunzione del vaccino. Ci sembra che, in termini generali, convergano qui tre diversi settori.
I primi sono i negazionisti, che considerano la scienza una «cospirazione segreta per dominare l'umanità». Sono gli stessi che sostengono che la Terra è piatta o, nella sua versione religiosa, il creazionismo (il mondo come è oggi sarebbe stato creato da un Essere superiore) e sostengono che questo è ciò che dovrebbe essere insegnato nelle scuole. Sono quelli che parlano di un «virus comunista» creato artificialmente dalla Cina o usano argomentazioni così assurde come quella secondo cui i vaccini (specialmente quelli prodotti in quel Paese) provocherebbero cambiamenti nel Dna della persona che li riceve. È impossibile avere un serio dibattito con questo settore perché le loro idee sono irrazionali e porterebbero l'umanità indietro di secoli nella sua lotta contro le malattie.
Il secondo è un settore della classe operaia che, per ragioni fondate, diffida di tutto ciò che viene dal capitalismo. Sono lavoratori che vedono che i vaccini sono trasformati in un business e che i vaccini contro il coronavirus, in particolare, verranno applicati senza piena certezza sui loro effetti collaterali negativi. E per questo dicono: «ci vogliono usare come cavie» e rifiutano l'alternativa di farsi vaccinare.
Comprendiamo la loro sfiducia. In diversi articoli abbiamo denunciato il fatto che dietro i vaccini ci sia un giro d’affari e i rischi insiti nell'affrontare le diverse fasi di test. Tuttavia, in questo contesto di persistenza e di crescita della pandemia, i vaccini anche parzialmente efficaci e senza assoluta sicurezza sui loro effetti collaterali sono meglio di niente. Riteniamo che la classe operaia ne abbia bisogno per correre meno rischi nel suo impegno lavorativo quotidiano e anche per poter riprendere senza restrizioni le poche attività ricreative che svolge nella sua dura vita di sfruttamento quotidiano.
Di fronte a questo potenziale rischio, alla richiesta di vaccini per tutti aggiungiamo anche la richiesta di un monitoraggio sanitario gratuito di chi li ha ricevuti. Infine, chiediamo che governi e aziende di produzione si facciano carico della cura degli effetti collaterali che possono avere. È un requisito assolutamente necessario poiché, ad esempio, sia Pfizer che Astra Zeneca hanno richiesto, per fornire i loro vaccini, di essere «immuni» dalla responsabilità per eventuali effetti collaterali negativi e diversi governi hanno già accettato tale condizione. All'estremo di questa posizione di difesa delle aziende farmaceutiche private c'è il governo brasiliano di Bolsonaro, che non solo si rifiuta di promuovere la vaccinazione, ma propone anche che chi effettua la vaccinazione firmi un'esenzione di responsabilità per le imprese produttrici.
Un terzo settore utilizza un argomento apparentemente democratico di «difesa della libertà individuale». Questo settore è favorevole a richiedere vaccinazioni di massa e gratuite a spese dello Stato, ma è contrario a renderle obbligatorie e difende il diritto individuale di rifiutarsi di prendere il vaccino.Per rispondere a questo argomento è necessario affrontare un punto fondamentale: la vaccinazione obbligatoria rientra nel campo della salute pubblica, cioè degli interessi e dei bisogni della società nel suo complesso. E questi interessi e bisogni sono superiori alla libertà di scelta individuale e si impongono su questa in caso di conflitto. Perché se un lavoratore rifiuta di farsi vaccinare, questa è una decisione che riguarda non solo lui ma anche i suoi colleghi, la sua famiglia e i suoi vicini, essendo potenziale fonte di trasmissione e contagio. [Coloro che difendono la scelta individuale, ndt] non difendono la democrazia operaia ma una visione democratica tipica dell'ideologia borghese. Fatte le debite differenze, è un argomento molto simile a quello che utilizza Bolsonaro: «Nessuno può obbligare nessuno a prendere il vaccino … Se qualcuno non vuole essere curato, non dovrebbe essergli imposto… Se non voglio essere vaccinato il problema è solo mio, ecc.».

Ribadiamo quindi la nostra richiesta di vaccini per tutti, gratuiti e obbligatori, con tutte le considerazioni che abbiamo aggiunto. Chiediamo alla classe operaia e alle masse popolari di lottare per questo: è la loro stessa vita stessa che è in gioco.

 

 

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Salvatore de Lorenzo]

 

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