11 ottobre: un’importante giornata di sciopero e di lotta
Dipartimento sindacale del Pdac
Lunedì 11 ottobre è stata un’importante giornata di sciopero del sindacalismo autonomo e di base. Decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutto il Paese hanno incrociato le braccia e sono scesi in piazza contro le politiche del governo Draghi. Lo sciopero ha visto importanti adesioni soprattutto nel settore dei trasporti, uno dei più colpiti dalle politiche di privatizzazione e di cattiva gestione della pandemia. Tantissimi i treni, i voli e gli autobus cancellati.
Soprattutto, vogliamo ricordare lo straordinario risultato dello sciopero in Alitalia. La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori Alitalia, con alla testa il combattivo coordinamento unitario di lotta Tutti a Bordo – No Ita, non si ferma. Lunedì sono stati cancellati centinaia di voli. Una lotta, quella dei lavoratori Alitalia, che va avanti da mesi e che, anche in questi giorni, non si è limitata a un solo giorno di sciopero: i lavoratori quotidianamente stanno dando vita ad azioni di boicottaggio e auto-organizzazione nei luoghi di lavoro, con cancellazioni di voli e blocco di fatto del trasporto aereo. Mentre scriviamo, è in corso un’occupazione dell’aeroporto di Fiumicino a Roma, proprio nei giorni in cui il governo inaugura la nuova sventurata compagnia «Ita», che nasce con in dote migliaia di licenziamenti (senza contare le riduzioni salariali).
Molte altre realtà lavorative hanno incrociato le braccia lunedì 11 ottobre, dal pubblico impiego alla sanità, dalla scuola alla logistica. Tra le tante, vogliamo in particolare ricordare, oltre ai lavoratori Alitalia, anche gli operai Gkn (che pur essendo in maggioranza iscritti alla Fiom hanno aderito allo sciopero ed erano presenti sia al partecipato corteo di Firenze sia alla manifestazione di Roma) e gli operai di Stellantis (un’ampia delegazione dello stabilimento di Atessa dello Slai Cobas si è unita a Roma al Comitato Tutti a bordo – No Ita).
Alternativa comunista era in sciopero e in piazza in tante città, da Roma a Bologna, da Bergamo a Taranto, al fianco dei lavoratori in lotta. I nostri compagni operai sono in prima linea nelle lotte in Alitalia, Stellantis, Pirelli e in altre realtà di fabbrica che sono sotto attacco padronale, con il rischio di licenziamenti e chiusure. Ora più che mai è necessario rivendicare la nazionalizzazione sotto controllo operaio di tutte le grandi aziende, a partire da quelle che chiudono e licenziano.
Per questo, terminata la giornata di lotta dell’11 ottobre, non ci siamo fermati. Gli attacchi fascisti e squadristi di questi giorni sono il segno evidente delle profonde tensioni sociali nel nostro Paese: per evitare che il malcontento generale venga raccolto da settori reazionari di estrema destra è urgente e necessario che le direzioni dei principali sindacati (Cgil in testa) rompano la collaborazione col governo Draghi e proclamino lo sciopero generale. Nel capitalismo non c’è futuro: estendiamo le lotte per costruire un’alternativa di sistema!